Vicenda Mps-UniCredit, Abbiamo chiesto a Gianfranco Antognoli, già dirigente centrale della Banca, che qualche giorno fa ha detto il suo punto di vista, un commento sull’audizione del ministro del Mef Daniele Franco alle commissioni Finanze di Camera e Senato.
“Il ministro ha ricordato i passaggi chiave della vicenda con un linguaggio tecnico e asciutto. Sufficiente tuttavia – almeno per chi volesse capire – a ristabilire la verità dei fatti oggettivi”.
“Così come correttamente – continua Antognoli – è stata spiegata la interlocuzione con UniCredit. Unica sul tappeto, priva di concrete alternative possibili. Realistica, per poter mantenere, nei tempi, gli impegni – non rinviabili – che il Governo italiano ha assunto con le autorità europee e di vigilanza bancaria”.
“Chiari anche gli impegni assunti dal governo sui risvolti dell’operazioni in termini di ricaduta sul territorio e sul personale”.
“Nelle parole del Ministro – ne è sicuro Antognoli – ci sono oggi i margini per la conclusione di un accordo intelligente che salvaguardi gli interessi veri invalicabili della banca e del suo territorio di competenza e che possano rafforzare il sistema bancario”.
“Certo, mi si dirà, il Ministro doveva rassicurare il mercato… Del resto il Ministro ha lasciato intendere di conoscere già i buoni risultati della semestrale Mps che sarebbero stati pubblicati all’indomani”.
“No, il tema – conclude Antognoli – non è non disturbare il manovratore. Semplicemente, soprattutto la politica non dovrebbe creare allarmismi ulteriori, “inventare” argomenti che non sono all’ordine del giorno perché rischiano di screditare ulteriormente la banca e di allontanarne la clientela”.