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sabato, Novembre 23, 2024

Margherita Zalaffi: la passione dello sport motore di vita

Margherita Zalaffi è una donna che ha bisogno di poche presentazioni. Un’eccellenza senese che ha portato alto il nome della città salendo sul podio olimpico nella disciplina nobile per eccellenza, la scherma. Una generazione d’oro che ha fatto gioire un paese intero inanellando una serie di successi, tra cui ben tre podii olimpici (Seul ’88, Barcellona ’92, Atlanta ’96), unica donna ad aver vinto le Olimpiadi in due specialità, il fioretto e la spada. Contradaiola della Pantera, per la generazione che ha vissuto le imprese della sua Nazionale è stato un esempio da seguire per tenacia, dedizione e passione, la stessa che mette in tutto quello che fa ancora oggi. La percepisci mentre parla del passato, mentre racconta quello che fa oggi, del suo impegno con i giovani e nella sua attività imprenditoriale.

Olimpiadi Seul 1988. Fonte: Facebook CONI

Tanti successi nella carriera sportiva di Margherita Zalaffi. Cosa ricordi di quelle emozioni?

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“Nel momento in cui arrivi a vincere sei su un altro pianeta. Non te ne rendi conto subito. Te ne accorgi quando sali sul podio, quando torni a casa e vedi i tuoi familiari, gli amici che ti abbracciano e gioiscono con te. Lì prendi coscienza del significato reale di quello che hai fatto. Vincere resta nel tempo. Ti dà quella sensazione di massima grazia che ti fa capire di aver raggiunto l’obiettivo che ti eri preposta e per cui ti sei allenata duramente per tanti anni”.

Olimpiadi Barcellona 1992. Fonte: Facebook CONI

Per vincere le Olimpiadi bisogna prima di tutto arrivarci. Un obiettivo che hanno tutti gli atleti ma che soltanto pochi riescono a raggiungere. Quale è la chiave?

“L’amore per quello che fai, la passione. Ho iniziato a tirare di scherma a 8 anni e poi volevo andarci tutti i giorni. Quando ero in palestra era come se il tempo non passasse. Non sentivo la fatica. Avevo trovato la mia passione, che sono riuscita a trasformare in una soddisfazione, e quando sei presa dalla passione non senti il sacrificio. Se a volte ripenso a quante ore ho passato in palestra per migliorarmi e fare sempre meglio, mi rendo conto che sulla fatica ha sempre vinto la passione. È una cosa magica”. 

Olimpiade Seul 1988. Fonte: Facebook Coni

Una passione che Margherita Zalaffi adesso cerca di trasmettere ai ragazzi che allena.

”Qualche giorno fa a Viareggio (città dove attualmente vive ndr) c’era la festa dello sport, dove il Comune aveva realizzato degli stand consentendo ad ogni società di promuovere la propria disciplina. Ad un certo punto si è avvicinato Marcello Lippi che era lì per un’intervista ed abbiamo scambiato due parole. Al giornalista che stava intervistando ha detto che vedere la passione e l’amore che trasmetto ai bambini a cui insegno era stata la cosa più bella che aveva visto quel giorno. Mi sono emozionata”.

Fonte: Facebook Circolo Scherma Arno

I ragazzi di oggi sono diversi. Cos’è cambiato nell’approccio allo sport?

“È cambiato il punto di vista nei confronti nello sport. L’obiettivo non è più divertirsi, ma diventare campioni nel minor tempo possibile. L’attenzione adesso è sullo sportivo. Si tende ad esaltare il singolo dimenticando che la cosa principale è trasmettere i valori dello sport, insegnare a perdere prima che a vincere. I bimbi moderni sono abituati ad avere le cose facilitate, perciò credono che diventare un campione sia semplice, come giocare alla playstation, che basti schiacciare un bottone. Non sono pronti a reagire davanti alle difficoltà, tendono ad abbattersi”.

Fonte: Facebook Scherma Cariplo Piccolo Teatro Milano

Quella di Tokyo non è stata un’Olimpiade molto soddisfacente per la scherma italiana. Aldilà delle polemiche che ci sono state intorno alla Nazionale, come è cambiata la scherma oggi?

“È stata un’Olimpiade sottotono perché abbiamo perso medaglie importanti. Cinque medaglie non sono poche, ma non abbiamo vinto nessun oro. Adesso lo sport in generale tende a enfatizzare i singoli, sono loro i protagonisti. Ma dietro alle vittorie ed alle sconfitte c’è sempre un team. Poi ci sono tante variabili che possono portare un risultato piuttosto che un altro, ma deve esserci armonia in pedana”.

Nata e cresciuta a Siena. Cosa hai portato e porti con te della tua città?

“Di Siena porto con me la cultura, l’educazione, il fatto che bisogna vincere e tutto il resto non conta. adesso vivo a Viareggio, ma Siena è sempre nel mio cuore perché rappresenta il luogo dove ho posto le basi di quello che sono oggi e quello che sono stata”.

Fonte: Internet

Chi è oggi Margherita Zalaffi?

“Una donna che ha avuto soddisfazione dal punto di vista imprenditoriale, da schermitrice e gestore di uno stabilimento balneare. Una persona che cerca di trasmettere con la scuola di scherma i valori importanti della vita”. 

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