Storia e non solo, Giacomo Pistoi è il presidente della Cooperativa Valdorcia Costruzioni, azienda che per la sua particolare struttura è riuscita prima di altri a trovare la maniera di lavorare in tempi di pandemia. Quest’anno che è alle spalle è stato il 25simo della Coop Valdorcia, anniversario che è stato degnamente e con emozione celebrato.
Presidente, cosa rappresenta oggi la CVC per voi stessi e per il territorio che tanto amate e rispettate?
“Sono entrato al lavoro nella nostra CVC nel 1998 e quindi personalmente ho celebrato un ventitreesimo anniversario. Con molta emozione mi sono ritrovato a ringraziare tutti i vecchi soci fondatori che hanno iniziato questa attività nel 1996 e l’ho fatto con un groppo alla gola trattenendo le lacrime perché erano ringraziamenti e sentimenti sinceri. I soci fondatori hanno aperto questa società trasmettendomi e insegnandomi i suoi valori cooperativi e l’orgoglio più grande è vedere gli attuali soci soddisfatti del clima in cui lavoriamo ed i nuovi assunti che sempre più spesso si meravigliano di quello che noi consideriamo un normale trattamento. La CVC a San Quirico d’Orcia deve rappresentare il futuro che le nuove generazioni, come è avvenuto in passato per me, deve portare avanti le opere con lo spirito collaborativo che ci contraddistingue e deve essere un punto di riferimento per i privati e le istituzioni del territorio quando si parla di edilizia”.
Parlate spesso di tradizioni e di famiglia allargata. Se non sbagliamo nei giorni prima e dopo il Natale avete celebrato con il rituale del lavaggio collettivo di camion e furgoni. Ci può parlare delle vostre specificità che convivono in un’azienda che è sempre alla ricerca di innovazione nelle tecnologie e nei materiali?
“Questo rituale del lavaggio dei furgoni a fine anno vi è rimasto proprio impresso… Adesso mi sto chiedendo quando sia nato e chi lo avesse concepito ma non mi so rispondere… Forse io ce l’ho trovato. Mi sembra normale a fine anno, mentre siamo chiusi per ferie, ritrovarsi per sistemare qualcosa in magazzino, lavare i mezzi e soprattutto fare quattro risate insieme prima di organizzare il rientro al lavoro. Ma se è rimasto cosi impresso, forse ci vedi qualcosa sotto che credo sia: siamo tutti soci, quello che vedi è anche tuo e domani lo trovi come l’hai lasciato stasera se tu per primo te ne fai carico. E sì, siamo sempre alla costante ricerca di soluzioni innovative per i soci che lavorano in cantiere e per i nostri clienti che accettano le innovazioni sia tecnologiche che sui materiali. Ci piace conoscere “il nuovo” e forse ciò avviene perché l’età media dei nostri soci è relativamente bassa ma…devo dire anche che siamo curiosi di provare ciò che ci fa risparmiare fatica e tempo magari alzando sempre più l’asticella della qualità”.
Cosa si attende la CVC dal prossimo anno e da quelli che seguiranno? Tra i riconoscimenti incamerati c’è quello di esser noti per esser “premiati costruttori di cantine” cui si è aggiunto di recente il premio Fair Play della Cassa Edile Awards 2021 per la vostra correttezza d’impresa…
“Dare lavoro ai giovani perché la CVC nasce per dare lavoro alle persone del territorio che devono a propria volta impegnarsi e traghettare gli insegnamenti della Cooperativa per costruire un futuro più solido e certo a chi verrà con noi e dopo di noi. La Cooperativa è sempre in continua evoluzione e sempre alla ricerca di personale per garantire in ciascuno dei nostri settori il giusto ricambio generazionale che possa permettere un futuro… Quindi ci auguriamo di poter avvicinare all’edilizia ed alla nostra realtà nuovi soci”.
Dal Presidente a cavallo d’anno ci si attende il discorso. Con un po’ di auguri e di ottimismo. Supponendo che di banchetti non si possa parlare ora che si torna a parlare di zone rosse e arancioni, immaginiamoti nel concone di un cenone con cento invitati e facciamolo qui il discorso. Ti va?
“Se mi immagino cento invitati a un cenone per iniziare bene l’anno… Vuol dire che – come abbiamo fatto in qualche anno passato – abbiamo invitato anche le famiglie dei nostri soci e quindi credo che inizierei cosi: “Prima di tutto voglio ringraziare tutte le famiglie dei nostri soci, le mogli/fidanzate e figli che hanno la pazienza di capire l’impegno che portiamo tutto l’anno nel lavoro trascurando a volte il tempo degli affetti e spesso portando a casa i problemi quotidiani. Ma oggi siamo qui per festeggiare insieme un sereno Natale augurandoci un nuovo meno pandemico e più sereno”. Che siamo una grande famiglia lo abbiamo già dimostrato tante volte, che siamo una grande squadra lo abbiamo fatto vedere nei momenti difficili che insieme abbiamo superato. Ogni anno sembra che il successivo possa essere il peggiore ma poi insieme ci rendiamo conto che ce la stiamo facendo, quindi: guardare avanti con prudenza ma senza togliere il piede dall’acceleratore. Avanti tutta! Siamo la CVC”.