È un periodo in cui i nomi dei candidati per le prossime elezioni amministrative non vengono fuori. Anzi, sembrerebbe addirittura rimessa in discussione la volontà da parte del sindaco De Mossi di accettare la candidatura per un secondo mandato.
Questa fluidità politica, non è dovuta soltanto al fatto che i primi nomi che vengono fatti sono di solito quelli degli “impallinabili”. In realtà vi sono altri fattori. A sinistra il Pd discute tra chi vorrebbe il campo aperto e chi un nome di “bandiera”, andando così a rimettere in discussione quei presupposti che l’hanno reso vincente alle elezioni Regionali e alle Suppletive. A destra i partiti tradizionali vorrebbero un De Mossi più “condizionato” dalle segreterie politiche, una prospettiva che non piace all’attuale sindaco, mai definitosi un uomo delle tessere. Il Terzo Polo, il voto civico, deve fare sintesi fra non meno di dieci sigle. Intorno a queste forze, ci sono molte liste che hanno visibilità a Roma e delegati sul territorio, ma che non si sa precisamente che scelte vorranno attuare. Probabilmente aspetteranno l’ultimo momento, considerando che nel 2022 prima si andrà alle urne per le Politiche e solo successivamente si voterà per le Amministrative del capoluogo.
E intanto nella babele di ipotesi, spicca prepotentemente la voce secondo cui Eugenio Neri, chirurgo, professore, nicchiaiolo, ex candidato sindaco, potrebbe provarci una seconda volta.
Dottor Neri, siccome non abbiamo idea con chi potrebbe candidarsi, lo chiediamo direttamente a lei. Tanto non è suo costume fare strategie o sotterfugi.
“Nego nella maniera più assoluta una mia aspirazione a candidarmi. Ho già dato. Ringrazio chiaramente tutti i senesi che mi votarono allora, ma ho una serie di amarezze che non sono svanite con il tempo. Fra queste il fatto di esser stato lasciato da solo al secondo turno da molti di coloro che si professavano per il cambiamento e che hanno preferito il mare; ed anche il fatto che, a elezioni concluse, i partiti di centrodestra della coalizione che, in caso di vittoria, ne avrebbero fatto un trofeo, invece si sono defilati senza onorare molti impegni. Forse questa è la conferma che la politica, così come la interpreto io, è diversa da quella delle segreterie dei movimenti e dei partiti”.
Di recente, si è chiacchierato molto di un suo incontro con De Mossi e con Francesco Frati, che è un altro dei nomi caldi di questa pre-campagna elettorale…
“E perché mai? Eravamo nel Nicchio, alla presentazione del libro su mio padre Achille. Il sindaco è della mia contrada, il Rettore era graziosamente intervenuto alla presentazione: il Magnifico è persona che apprezzo e che ha fatto molto per rilanciare la medicina accademica e le scuole di specializzazione. A cena non abbiamo toccato argomenti fuori dal Palio e le contrade: da qui a volerci vedere un’immagine politica ce ne corre”.
Ok, ci ha convinti, in più riteniamo che il centrodestra che rappresentò a suo tempo, ora ha mille nomi in testa prima del suo…
“Ecco, chiudiamola qui, anzi no. Posto che stiamo parlando del niente, vorrei precisare che la mia visione politica, allora come adesso, non era quella di scegliere un verso o un colore per ottenere un’elezione. Ho sempre desiderato un’aggregazione trasversale, fatta solo dalla comunanza di una visione sul futuro di Siena, trasparente e innovativa. E poi già nel 2013 il mio listino fu sostenuto anche dai Radicali e da una lista interamente di sinistra, OraSiena. Successivamente, nel 2018, sostenni la candidatura Sportelli e lo feci dopo che era tramontata l’idea fondante di un Partito di Siena… partita da un gruppo che andava da Agostino Milani a Laura Vigni e Campanini. Direi agli estremi quanto a ideologia politica. Quindi io non ho limiti né preclusioni, preciso solo che trovo stimoli per lavorare solo con persone che stimo e delle quali riconosco il valore”.
Dal suo punto di osservazione cosa pensa dei movimenti della politica senese?
“Sinceramente penso che De Mossi avrebbe più difficoltà a perdere che a vincere, se la sua indipendenza di pensiero non lo porterà a subire sgambetti come accaduto a me. A Sinistra avevo sentito dire di un nome che apprezzo: Masi, l’ex sindaco di Sovicille. Invece dell’elastico universo dei civici non seguo molto gli avvicendamenti né capisco a sufficienza. Dal poco che mi è chiaro non posso che commentare dicendo “il solito Piccini”. Sul piano prettamente politico capisco tutto lo sforzo che deve fare a ragionare con lui una persona che ho imparato ad apprezzare come Claudio Marignani”.
Eugenio Neri non ha alcun pensiero politico da affidare al dibattito politico?
“In verità ne ho molti. Devo ammettere di avere anche pensato a come rapportarmi alla politica attuale, ma poi non ne ho fatto di niente, soprattutto vedendo il disimpegno di quasi tutta la politica senese sulla questione del nuovo forno crematorio. Ancora una volta devo prendere atto che cose per me importanti, e che coinvolgono tutta la cerchia delle mie relazioni, non appassionano più di tanto i partiti tradizionali e gli schieramenti. Dunque no ad impegni politici – non ce ne sono le condizioni – ma su questioni come ad esempio l’urgente e assurda questione del forno crematorio, porrò un problema politico rispetto al quale valuterò il mio giudizio su chi si presenterà alle urne per guidare la città”.
In breve sulla questione del forno crematorio, che può dirci?
“E’ già stato scritto di tutto. Sull’impianto crematorio al Laterino, considerato da tempo obsoleto, le ultime due amministrazioni hanno deciso di lasciar fare. Il privato ovviamente fa il suo interesse, oltre a svolgere il servizio per il Comune. C’è il rischio di andare verso una vera e propria industria della cremazione, visto che si parla di oltre 1700 salme provenienti da mezza Toscana, quando il fabbisogno del Comune è ben sotto le 300 cremazioni annue”.
“Studiosi competenti e tecnici – continua il cardiochirurgo – hanno rilevato prima di me che l’iter autorizzativo era privo di alcune analisi e che esisteva la possibilità che fumi e ceneri investissero case, asili, scuole ed attività prospicienti nonché l’abitato di San Prospero, la Colonna di San Marco e Fontebranda… Ne sono nate prese di posizione e segnalazioni all’autorità inquirente che nel momento sta esaminando la questione. A quanto mi risulta un ulteriore esposto potrebbe aggiungersi alla prima segnalazione. Sul perché non ci sia stata maggior collaborazione da parte dell’Amministrazione comunale e l’iter non sia stato sottoposto a ulteriori accertamenti, non saprei davvero cosa dire. Tra l’altro questo progetto del forno fu avviato nel 2018 con uno degli ultimi provvedimenti del passato sindaco Valentini. Quello che vedo, e per cui mi batto, è che delle aspettative giuste e sorrette da documenti certi di privati cittadini siano osteggiate da chi dovrebbe avere in primaria attenzione la loro sicurezza”.
A questo proposito lei cita da qualche giorno le parole della sezione IV, giurisdizionale, del Consiglio di Stato nella sentenza n.14 del 3 gennaio 2022: “È fatto notorio nell’ambito della specifica professionalità che i forni crematori con il loro funzionamento producono emissioni inquinanti (…). Con tutto il rispetto che l’etica impone per quelle che comunque sono le spoglie mortali di un essere umano, non si può allora negare che questo tipo di emissioni sia in termini chimico fisici del tutto identico a quello prodotto appunto dagli inceneritori (…)”.
“E’ una settimana che dalla mia pagina facebook invito i miei amici a prendere cognizione di questa sentenza indicando l’url di un articolo – https://lexambiente.it/materie/aria/170-dottrina170/16234-aria-i-forni-crematori-sono-industrie-insalubri.html -. Credo che quanto accertato dalla massima autorità amministrativa dello Stato dia corpo di colpo alle nostre più fosche supposizioni. Credo che sia necessario e urgente che si faccia repentinamente una marcia indietro sulla questione del cimitero del Laterino. O credete forse che sbaglio nel voler creare una questione politica? Politica su questioni di interesse pubblico a cui, chi si candiderà alla guida della città dovrà dare risposte ed essere molto chiaro su quale sarà la sua posizione su questa vicenda”.
E qui l’intervista si chiude. Il nuovo orizzonte di Eugenio Neri è fare “Aria pulita”, il precedente, quello di fare “Piazza pulita” non gli è riuscito. Ma lui continua, perché forza d’animo e integrità non gli difettano.