Post del 29 giugno
Penso questo.
Che se per anni hai fondato la tua identità sul principio (a mio avviso errato) del vincolo rigoroso al doppio mandato e su quello hai aggredito (verbalmente) tout le monde che non la pensava allo stesso modo, ecco, il giorno che cambi idea (come è più che legittimo) e una selva di microfoni ti chiede cosa pensi della discussione su quel doppio mandato dentro il Movimento che hai appena lasciato hai due possibilità di risposta:
Ipotesi A: “Agli italiani di questa discussione non interessa nulla”.
Ipotesi B: “A lungo ho condiviso quella regola e l’ho difesa perché vedevo i rischi di una politica che da missione rischiava di trasformarsi in mestiere con tutti i guasti che potevano derivarne. Oggi, dopo gli anni che ho trascorso nelle istituzioni e nell’esperienza del governo, ho una consapevolezza: che la preparazione, la professionalità nella politica, sono le condizioni per assumere decisioni anche impegnative nel segno della responsabilità. Provo un grande rispetto per la discussione interna al Movimento 5 Stelle, ma sento che per me e per altri questo è il momento di aprire un percorso nuovo e diverso”.
Bon, io avrei dato la seconda risposta. Tutto qui.
Un abbraccio