La lapide è posta in via Stalloreggi 93, subito prima delle Due Porte, sulla sinistra a scendere, e ci ricorda che proprio in quella casa, dove aveva la sua bottega, Duccio di Buoninsegna dipinse la sua celebre “Madonna in Maestà” per l’altare maggiore del Duomo. L’incarico gli era stato affidato dall’operaio del Duomo (il capo dell’Opera metropolitana) Giacomo di Giliberto Marescotti, ed il maestro impiegò circa tre anni di lavoro.
Il 9 giugno 1311 la grande tavola della “Maestà” di Duccio fu portata in processione nel Campo e poi fino alla Cattedrale. La città era in festa, e “si serroro le buttighe” per seguire questo evento. La Civitas Virginis rendeva omaggio alla sua regina, e l’arte italiana inaugurava uno dei suoi capolavori assoluti di sempre. E ieri come oggi, nel momento del pericolo, la città si stringe attorno alla “sua Madre la quale è nostra avochata ci difenda per la sua infinita misericordia da ogni aversità et ogni male et guardici da mani di traditori et nemici di Siena”.