Allo scoccare della “mezza” di questo sabato, l’Ufficio Elettorale dirà che i giochi sono fatti. Rien ne va plus. Le oltre venti liste a sostegno di otto candidati a sindaco dovranno aver consegnato ciascuna all’Amministrazione comunale duecento sottoscrizioni valide ed esclusive da parte di cittadini elettori e presentatori.
Questo termine non rende tranquilli molti candidati. Quelli sicuri sono pochissimi, quelli che vivranno con angoscia questa settimana sono tutti gli altri. Uno di essi, il “civico” Montomoli potrebbe a breve venir invitato a rilasciare dichiarazioni formali all’A.G. in merito alle “molte segnalazioni ricevute” circa irregolarità e illiceità rilevate nel corso delle sottoscrizioni ai gazebo di altre liste, cioè le sottoscrizioni raccolte su liste che non hanno ancora iscritti tutti i candidati e/o la validità della sottoscrizione di presentazione attestata da persona non qualificata a farlo (https://www.lanazione.it/siena/cronaca/firme-per-le-liste-montomoli-irregolarita-nella-raccolta-142a4ac0).
Nei giorni immediatamente seguenti si saprà se tutte ce l’hanno fatta. Va da sé che la non presentazione di una o più liste in molti casi rimetterà in gioco centinaia di voti anche fuori dallo schieramento.
Manca poco più di un mese alla prima tornata elettorale che avverrà il 14 e 15 maggio. Sono come detto otto i candidati a sindaco, ma la nostra valutazione è che soltanto cinque di loro si spartiranno oltre il novanta per cento dei voti validi, agli altri tre il restante dieci per cento.
Restiamo ai primi cinque: Ferretti (Pd), Fabio (FdI-Lega-FI), Pacciani (civici), Castagnini (civici) e Montomoli (civici). Troppo presto per dire se l’ordine di arrivo sarà proprio quello sopra scritto, ma di certo è una delle sequenze possibili. Per saperne di più conviene aspettare almeno la presentazione effettiva delle liste perché non ci si può basare solo sugli annunci per misurare la forza degli schieramenti.
Se così fosse, tuttavia, il civismo acquisterebbe un ruolo di comprimario e non di protagonista assoluto. Cioè, lo resterebbe per aver partorito tredici delle liste in gioco, ma senza aver dato a tutte una buona ragione per identificarsi in un unico civismo.
Ma anche questo è presto per dirlo. E tuttavia nessuno fino ad ora ha davvero vinto senza i Partiti.
In diversi pensano che l’alto numero di candidati, non solo a Sindaco ma anche a consigliere, sia la prova provata di democrazia e partecipazione. Vedremo… magari anche di confusione di idee e chissà che il fenomeno non alimenti invece la pratica legittima del voto disgiunto…
Ad oggi l’unica cosa certa e assodata è che per avere un nuovo Sindaco bisognerà aspettare il ballottaggio del 28-29 maggio e solo allora vedremo le convergenze e le divergenze, i vincitori e i perdenti, i loro accordi e i loro disaccordi.
Sarà comunque un Consiglio Comunale articolato quello che rappresenterà la città anche nei prossimi cinque anni. E molti sono già i compromessi per garantirne la governabilità.
Diciamoci la verità… Anche questa volta è assai probabile che il nodo irrisolto sarà quello della classe dirigente che dovrà guidare la città verso il futuro di cui tutti parlano ma che richiederebbe una squadra coesa, determinata e capace che ad oggi nessuno ha tirato fuori.