Biancoverdi perdono due quarti contro Pontedera, ma trovano in Giorgi, l’uomo-partita
Note di Siena Mens Sana Basketball Siena – Juve Pontedera JP 77-67 (19-25, 46-38, 62-56)
Mens Sana: Pannini 5, Iozzi 10, Giorgi 13, Marrucci 6, Figus, Sabia 6, Cucini 4, Savelli, Prosek 11, Tognazzi 22. All. Betti
Pontedera: Ferrati, Regoli 13, Lucchesi 1, Fiore 2, Maltomini G. 18, Maltomini A. 4, Lemmi 5, Raugi 14, Chidera, Granchi, Minteh 10, Lazzeri. All. Parcesepe
Note di Siena Mens Sana tiene la testa della classifica. Vince di dieci al PalaEstra con la Juve Pontedera, ma il divario si consolida solo negli ultimissimi minuti dell’ultimo quarto. Rimangono alla fine della prima fase sette turni, ma solo sei da giocare; il divario dalla quinta è di sei punti, otto se stasera il Don Bosco non riuscirà a domare gli enfants terribles della Sancat che finora sono gli unici – ma anche loro devono galoppare – che ci portano via punti nella classifica avulsa che ci porteremo dietro nella seconda fase.
Sconfitta dalla Pino, la Fides Livorno, la “corazzata”, probabilmente acquisisce consapevolezza che dovrà sbattersi in basso per tenere la categoria nella seconda fase. A un roster da sogno purtroppo ha unito una carenza strutturale che ha loro impedito di allenarsi con metodo e continuità . Chi scoppia di salute è invece la Pallacanestro Agliana, cui faremo visita domenica alle 18:00; è andata a vincere di 24 a Carrara contro una CMB che in avvio era ritenuta seconda forza per qualità di roster. Ritroveremo dunque quell’Emiliano Rossi che contende a Tognazzi (ancora un meritato “ventello”) e Corradossi il primato dei cannonieri e le improvvise accelerazioni di Zita; fummo sempre in vantaggio quando li trovammo al PalaCorsoni a metà novembre per chiudere a +8, ma senza mai avere grande tranquillità .
D’ora in poi saranno tutte così le partite. Senza tranquillità . Niente “run and gun”, ma partite collose, fisiche, sudaticce, in bilico finché le energie fisiche si equivalgono. Con tutte le contendenti che si giocano qualcosa del loro, talvolta la sopravvivenza agonistica. Ieri sera è andata così. Pontedera gioca senza fronzoli e va avanti decisamente fino al +8; Tognazzi però permette di rientrare con il suo estro. Le cose non sono tutte facili, però.
Sia Puccioni (infortunatosi a Livorno prima della sosta) che Brambilla (distorsione in allenamento) sono in abbigliamento tecnico – per trarre in inganno Parcesepe -, ma non a disposizione di coach Betti; ne consegue che ci siano più mani da mettere addosso a Prosek e Tognazzi e che capitan Pannini vada in superaffaticamento da regia (difatti il suo contributo allo score è minimo; anzi non abbiamo ricordanza di averlo visto chiudere con 1/9).
Coach Betti ha a disposizione Giorgi e lo usa: come portatore di palla ne perde una da scapaccioni, ma “sfidato al tiro” dal Pontedera fa piangere lacrime copiose: a fine primo tempo è l’artefice della nuova rimonta sulla Juve (e soprattutto del 27-13 del secondo quarto) che era scappata a +9. Giorgi fa 3/3 nelle bombe e, quando provano a marcarlo rudemente, fa 3/3 nei liberi. Bravo Giorgi che qualcuno ribattezza subito “Giorgi-Oni”: più punti in dieci minuti che nell’intero girone di andata.
Nella ripresa la partita cambia volto. A Note di Siena risulta un po’ indigesta la zona “3-2” del Pontedera con i centimetri e i chili di Lazzeri e Minteh – entrambi usciti per cinque falli – permanentemente sotto le plance. Ogni canestro, di qua e di là , è sofferto e per quanto le doti tecniche dei singoli siano imparagonabili, si capisce che saranno le condizioni mentali a rivelarsi determinanti. E la Mens Sana – uno per tutti babbo Iozzi – comunque non difetta nel metterci grinta. Gli ospiti si avvicinano fino al -2, ma vengono ricacciati indietro e in fondo c’è margine per intonare convinti la “verbena”.
Ora c’è una settimana – anzi meno – dove vanno evitati i picchi di influenza e recuperati gli infortunati. Si rigioca fra quattro giorni, ma prima – già oggi – gli under biancoverdi di Binella giocheranno a Praga fra meno di tre ore. Un respiro internazionale a cui non si è sottratto anche qualche dirigente di Note di Siena perché questa Mens Sana vive e combatte da operaia, ma sogna alla grande.