Fedex scatena la polemica e si perde di vista l’obiettivo

Odio l’arroganza, in ogni sua manifestazione e forma. A volte devo trattenermi per non diventare arrogante a mia volta.
L’arroganza peggiore è quella che nasconde la bugia. Ma c’è anche l’arroganza che si nasconde dietro la verità.
La bugia uccide. Sempre.
Ma anche la verità può fare strage di innocenti. Soprattutto quando è sbattuta come una clava. Sì, non sopporto i predicatori, laici o religiosi che siano.
Conosco la teoria che assegna alla verità una forza rivoluzionaria. Ma conosco anche la storia di molte rivoluzioni. Fanno progredire il mondo ma bruciano i loro contemporanei. E le loro conquiste non sono per sempre. Sarà per questo che ho abbracciato le filosofie dell’egemonia di gramsciana memoria e la teoria e la pratica delle riforme di memoria togliattiana.
Vengo al punto.
Fedez non è stato arrogante.
Non è stato un predicatore.
Ma c’è andato vicino… o c’è stato portato.
Ha messo insieme due battaglie: contro l’omofobia e per la libertà di pensiero. La prima era voluta. Nella seconda c’è stato trascinato.
Che dire, fa piacere che l’arte e gli artisti si schierino nelle battaglie politiche e di civiltà. Danno forza a chi non ha voce, risvegliano e sollevano le coscienza.
Un orientamento positivo nel paese sarà decisivo per spingere il Parlamento a decidere sul disegno di legge Zan.
Perché in ultima analisi il successo sarà affidato al voto del parlamento. Ecco il lavoro per l’egemonia… per avere le riforme: maggioranza nel paese, maggioranza in parlamento.
A ben vedere anche riaprire il vecchio dibattito sulla Rai e la lottizzazione dei partiti non è male.
Anche se finirà con il taglio di qualche testa, ma la riforma potrà aspettare…
Purtroppo una rondine non fa primavera… però aiuta.

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