Della rilevanza per giovani e adulti ne parlano Luca Sambo e Luca Pianigiani
Il quinto incontro del Festival della Salute via Canale 3 della giornata di oggi, giovedì 26 ottobre, è ruotato attorno al concetto life skill. A partecipare all’incontro Luca Sambo, educatore professionale, e Luca Pianigiani, direttore UOC Psicologia Siena.
L’OMS definisce il termine salute come la condizione permanente di benessere fisico, mentale e sociale. Non si parla più solo di cura della malattia, ma anche di prevenzione di essa. Storicamente, la Carta di Ottawa (1986) prima e l’OMS poi hanno avuto un ruolo fondamentale nel definire questo concetto: quest’ultima ha infatti stilato nel 1993 un elenco di competenze per favorire la salute sin dall’infanzia, prevenendo i fattori di rischio e promuovendo i fattori protettivi. Alla base di queste skill c’è la consapevolezza del sé.
L’impegno per l’acquisizione delle competenze per la vita inizia fin da giovani. È proprio per questo che l’Azienda USL Toscana Sud est ha lanciato diversi progetti con le scuole, tra cui “Youngle”, iniziativa di peer education avviato con la pandemia e che quest’anno compie tre anni. Con questa app, i ragazzi, formati da psicologi, aiutano i coetanei, diventando dei promotori di life skills e aumentando il senso di responsabilità e di utilità.
Per gli insegnanti, è stato invece attivato il programma di formazione “Life skills: stare bene a scuola”, che permette ai docenti di conoscere profondamente queste competenze in modo da renderli pienamente coscienti delle potenzialità e poterle trasmetterle. Insegnare le skills alle nuove generazioni permette di avere cittadini che in futuro hanno meno bisogno di servizi perché in grado di occuparsi di salute in modo consapevole.
Elemento importante è l’attività fisica, che affina competenze fisiche e relazionali. A questo proposito, Pianigiani afferma: “In adolescenza, un aspetto importante dello sport è che manifesta la gruppalità: tanti ragazzi desiderano fare sport perché si costruisce un gruppo che, oltre all’aspetto fisico, dà un senso di identità”. Questo ovviamente vale anche per gli adulti, che spesso tendono a dimenticarsi dell’importanza dello stare insieme e del piacere fine a se stesso.
Ultimo tema toccato è il rapporto tra giovani e internet, vissuto dalle nuove generazioni come una sorta di piazza in cui sviluppano la maggior parte delle relazioni. Qui, non fanno solo amicizie, ma possono anche incappare nei pericoli della rete. È qui che gli adulti rivestono un ruolo importante perché capaci di comprendere e leggere i fenomeni. Risulta quindi fondamentale per i più giovani non solo imparare queste life skills, sperimentare e stare in gruppo, ma anche essere aperti e chiedere aiuto, rivolgendosi alle figure di riferimento.