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venerdì, Aprile 26, 2024

Nutella, un grande amore

Oggi, 5 febbraio, è la giornata mondiale della Nutella. Il World Nutella Day nato nel 2007 da un’idea della blogger americano Sara Rosso, che amava a tal punto la Nutella da pensare che meritasse una giornata di festa e che ben presto è diventato un fenomeno globale.

Sara, ti comprendiamo e condividiamo perfettamente il tuo gesto perché, diciamocelo, se lo merita proprio di avere un giorno tutto suo.

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Basti pensare al suo enorme potere consolatorio, nei momenti di tristezza e di umore nero che la mette al pari di quell’amica che chiami quanto sei giù di morale in preda alle lacrime.

Iconica la scena del film Bianca in cui Nanni Moretti affoga l’ansia spalmando su una fetta di pane la Nutella presa da un enorme barattolo.

Ho provato un po’ di invidia anche per la signora Marina, ex dipendente della Ferrero tra il 1958 al 1994 che per lavoro assaggiava la nutella: “Dovevo assaggiarla ogni mattina per controllare la produzione” ha raccontato in un’intervista a La Stampa del 2018 (link) nella quale ripercorre la storia della Nutella vissuta in prima persona.

La Nutella nasce nel 1964 dall’industria dolciaria piemontese Ferrero di Alba (CN), a partire da una precedente crema denominata Pasta Giandujot e poi SuperCrema. Il nome deriva dal sostantivo nut (nocciola in inglese) e il suffisso -ella, per ottenere un nome orecchiabile, e rappresenta di fatto la (divina) crema spalmabile più venduta al mondo.

Un’ intuizione di Michele Ferrero (grazie!), un imprenditore amato dai suoi dipendenti e che amava gli italiani. Un innovatore, il cui ritratto è tracciato in maniera impeccabile e coinvolgente da Mario Calabresi, al quale concesse una delle sue rare interviste (link).  

Un signore dell’imprenditoria italiana, che amava quello che faceva, i suoi dipendenti e … la Valeria, come spiegò a Calabresi.

«Il mio segreto? Fare sempre diverso dagli altri, avere fede, tenere duro e mettere ogni giorno al centro la Valeria (…).La Valeria è la padrona di tutto, l’amministratore delegato, colei che può decidere del tuo successo o della tua fine, quella che devi rispettare, che non devi mai tradire ma capire fino in fondo. (…) La Valeria è la mamma che fa la spesa, la nonna, la zia, è il consumatore che decide cosa si compra ogni giorno. È lei che decide che Wal-Mart sia il più grande supermercato del mondo, che decreta il successo di un’idea e di un prodotto e se un giorno cambia idea e non viene più da te e non ti compra più, allora sei rovinato. Sei finito senza preavviso, perché non ti manda una lettera dell’avvocato per avvisare che taglia il contratto, semplicemente ha deciso di andare da un’altra parte, di non comprarti più (…). La Valeria è sacra, devi studiarla a fondo, con attenzione e non improvvisare mai. Bisogna avere fiuto ma anche fare tante ricerche motivazionali».

Una grande lezione di comunicazione quella del cavalier Ferrero, fiero di ciò che aveva creato e di essere entrato nelle case delle persone.

Oggi si celebra il giorno di una delle sue più grandi intuizioni, la Nutella («Tutti facevano il cioccolato solido e io l’ho fatto cremoso ed è nata la Nutella»).

Grazie Cavalier Ferrero. Grazie di aver reso felice la Valeria che è in tutti noi. Perché poi la Nutella è un po’ come il nero: sta bene su tutto. E come tutti i più grandi amori a volte ti fa arrabbiare, perché quei brufoletti che ti spuntano in faccia lo fanno sempre quando non devono. Ma alla fine chi se ne importa perché torniamo sempre da lei.

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