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martedì, Dicembre 10, 2024

Sui solchi di Burt, primatista della velocità

Non frequento abbastanza Luca Gentili per prevederlo, e ognitanto il suo pensiero mi sorprende e porta lontano. Luca sembra uno che per una metà della propria vita ha ammassato desideri e suggestioni. Ed ora, nell’altra metà, sta seguendo queste pulsioni represse.

Tra tre giorni sarà di nuovo da un’altra parte nel mondo. Atterrerà in Bolivia e dopo essersi equipaggiato in loco andrà sulla Sierra Andina. Senza che glielo chieda, siccome abbiamo già parlato del Che Guevara, della Norton 500 M18, la “Poderosa” e di Alberto Granado, mi dice subito che farà tappa a Higuera. Come il Che.

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La parola cede strada al pensiero e ci fa vedere una banconota, parecchio attempata, emessa dalla zecca cubana e firmata dal Che in persona. “Non sono un nostalgico – ci dice – ma conservo con piacere questa banconota che mi è stata donata da una ragazza cubana che ho aiutato quando è venuta per uno stage proprio qui a Siena… Non avendo proprio nulla per ringraziare, lei volle donarmi questa moneta… Forse sono un inguaribile romantico ma la vedi la firma del presidente del Banco sulla banconota??!!”

Ricordi di un passato, forse di quando la Ldp Progetti dei Due Ponti si impegnò professionalmente sul piano particolareggiato de L’Avana.

Come, chiediamo a Luca, siamo qui per commentare il tuo ultimo viaggio e te riparti un’altra volta? “Già” e… silenzio. E già chi siamo noi per dirgli no. L’ha fatto con frequenza a partire dal 2018 (4 viaggi: Nepal, Mongolia, Marocco e Perù), per continuare nel 2019 (altri 4 viaggi: Patagonia, Laos, Armenia e Vietnam), nel 2020 dovette rientrare dall’India precipitosamente prima che il mondo si chiudesse a chiave, nel 2021 è stato in Islanda, nel 2022 in Cile, Sahara e Canada e nel 2023 in Nuova Zelanda. Per ora.

Per ciascuno dei suoi viaggi in moto lui c’ha fatto un libro. “Dai non esagerare – ci dice – sono diari. Si tratta per ciascun viaggio di un piccolo book che è una raccolta di tutto quello che mi veniva in mente durante la strada. Quando tornavo raccoglievo questi scritti insieme alle più belle foto e ne tiravo qualche centinaio di copie che regalavo agli amici. Ultimamente ci metto più impegno, ma libri non sono”.

Altri amici, quelli di Canale 3, nel corso del mese di luglio metteranno in palinsesto i viaggi di Luca Gentili. Prima le quattro puntate su Aotearoa, poi, in replica, le altre già programmate in passato. Chi volesse prendersi una visione anticipata può visionare il canale you tube di Luca Gentili: https://www.youtube.com/watch?v=b-RsGiizGQE&list=PLz-a2XfjNJ4413ciOnVx1ulVci0a-6IyG.

Leggiamo dal suo nuovo “libro”… Aotearoa non so bene nemmeno come si pronuncia, è questa la meta del mio nuovo viaggio e come succede sempre quando si inizia a progettarlo c’è sempre un preciso momento che lo rende concreto che lo toglie dallo scaffale dei sogni.

Per individuare Cristchurch, la località di arrivo sulla mappa… “ho dovuto ribaltare il mappamondo, sul planisfero rispetto a Roma è equidistante tanto che si voli sorvolando le Americhe o che lo si faccia attraverso le Indie, praticamente la distanza non cambia dodici ore nette di fuso orario. Ho cercato le moto più economiche, il volo più cheapest che ci fosse sul mercato, dovrò trascinare anche i bagagli da uno scalo aereo all’altro perché il volo non è diretto e occorreranno un totale di 45 ore per raggiungere la meta. Mi accompagna un collaudato amico, con cui nel duemiladiciannove ho percorso tutta la Patagonia e sono veramente felice di averlo con me”.

La pubblicità della Nuova Zelanda, se non avevate ancora capito il paese, dice che in questa nazione ci sono le più belle strade per motociclisti del mondo. E difatti Luca al ritorno lo conferma. Ci parla di continui brindisi di latte fresco e del ruolo delle hut, casupole rifugio a beneficio dei pellegrini, poi confessa anche: “beh… voglio svelare un segreto, per me questo era praticamente un pellegrinaggio per percorrere con la mia moto una mitica spiaggia, la Oreti Beach vicino a Invercargill. Qui viveva Burt Munro e su questa spiaggia mise a punto la moto che gli permise l’iscrizione nella Hall of Fame”.

Per chi non conosce la storia Burt acquistò nel 1920 una Indian Scout che raggiungeva a malapena una velocità massima di circa 80 km/h, da solo, modificandola, aumentandone la cilindrata e le prestazioni la portò in decine di gare di velocità in giro per tutto il paese. Ma il suo desiderio era correre nella Bonneville Speedway in Utah, Stati Uniti di America, pertanto nel 1960, vendendosi tutto, riuscì a coronare il suo sogno assicurandosi anche il record mondiale di velocità a 305,9 km/h omologato a 295,5 sul grande lago salato americano. Un personaggio incredibile interpretato magistralmente Anthony Hopkins in The World’s Fastest Indian.

In attesa del suo ritorno, dato che “basta seguire la strada e prima o poi si fa il giro del mondo. Non può finire in nessun altro posto, no?”, vogliamo dire che Luca oltre a sentirsi emulo di Jack Kerouac, ha un gran piacere a condividere le sue esperienze – Nuovo libro sui viaggi di Luca Gentili – SienaPost – e chi volesse scrivergli può raggiungerlo oltre che sui social alla mail gentilihome@gmail.com.

Buona strada Luca e ricorda… se tutto è andato bene allora nulla è andato bene, stay wild stay shanti.

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