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venerdì, Ottobre 11, 2024

A tutela della proprietà morale delle squadre

Chi è SinC e cosa fa: come sono stati accanto ai tifosi senesi mentre nasceva la “UnoNoveZeroQuattro”

Il calcio senza tifosi perde la propria anima. È questo il motto di Supporters in Campo, più brevemente SinC, un’associazione nazionale che riunisce organizzazioni e singoli che promuovono la partecipazione attiva dei tifosi nella vita dei club e delle istituzioni del calcio italiano. Modelli sostenibili di proprietà come medicina per curare un sistema malato, in cui il divario economico aumenta di anno in anno e, a farne le spese, sono spesso i club medi e piccoli, ma soprattutto i tifosi che li animano e le comunità che essi rappresentano.

Per comprendere meglio lo stato attuale di un percorso decisamente interessante e ancora molto giovane, abbiamo chiesto al Direttivo di SinC di raccontarci i primi 15 anni del movimento italiano e com’è nata – e si sta sviluppando proficuamente – la relazione con Millenovecentoquattro, l’associazione di tifosi del Siena che punta a salvaguardare il patrimonio inestimabile di storia e passione del calcio bianconero.

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Come e perché nasce Supporters in Campo

Il percorso di SinC nasce ufficiosamente tra il 2009 e il 2010, anni in cui gli effetti della crisi economica in Italia travolsero inevitabilmente anche il calcio, storicamente legato all’industria del Paese. Una serie infinita di fallimenti, per la verità iniziata diversi anni prima, indusse alcune tifoserie a tentare di salvare la propria squadra tramite iniziative straordinarie.

Nacquero così le prime organizzazioni democratiche di tifosi, che guardavano ai modelli esteri di partecipazione attiva provando a replicarne le modalità. Il passo successivo fu l’avvio di un confronto spontaneo tra questi pionieri dell’attivismo dei tifosi, che compresero l’importanza dello scambio di idee ed esperienze pur tra realtà diversissime per grandezza – dalla massima serie alle ultime divisioni dilettantistiche – ma afflitte da problemi comuni. L’idea era che tramite l’azione condivisa si potessero trovare soluzioni utili a tutti. Cominciammo, dunque, a relazionarci anche con realtà estere – Inghilterra, Germania e Spagna su tutte – dove i fenomeni di partecipazione attiva dei tifosi erano, e sono tutt’ora, a uno stadio più avanzato rispetto all’Italia. La svolta avvenne tramite la partecipazione a diversi progetti europei, che intendevano promuovere la partecipazione dei tifosi alla governance come via per migliorare il calcio. Da quel momento, potemmo conoscere in profondità il funzionamento delle esperienze attive all’estero, riuscendo al contempo a sviluppare una fitta rete di contatti con cui cooperiamo tutt’ora, a beneficio dell’attività del nostro network. Spunti preziosi che ci hanno portato alla costituzione ufficiale di SinC nel 2014: oggi sono oltre 40 le realtà associative italiane coinvolte in un movimento che ogni anno cresce sempre di più, e di cui fanno parte attivamente singoli osservatori e professionisti del settore, che danno un proficuo contributo alla crescita.

Di cosa si occupa l’associazione

SinC è a tutti gli effetti un forum permanente sullo scambio di idee e buone pratiche tra gli associati e tutti coloro che portano avanti percorsi di partecipazione attiva dei tifosi alla governance del calcio. L’obiettivo principale è quello di portare le istanze dei tifosi, il loro attivismo positivo, all’attenzione delle istituzioni. La rete dà supporto gratuito e continuo alle varie associazioni, per migliorare il proprio impatto nei confronti dei club di riferimento. Al contempo, aiutiamo gruppi di tifosi a costituire nuove realtà associative e cooperiamo con federazioni e leghe a livello nazionale e internazionale per sviluppare progetti condivisi, coinvolgendo gli affiliati, che ci diano l’opportunità di promuovere queste innovative modalità di relazione tra tifosi e società sportive. Il nostro network comprende associazioni di tifosi coinvolte nei rispettivi club a vari livelli – alcune con partecipazioni di minoranza nel capitale sociale – club direttamente controllati da associazioni democratiche di supporters e numerose realtà, nate dall’impulso di tifosi e comunità, che hanno fondato piccoli club in cui il tifoso è al centro della gestione quotidiana.

Nascita del percorso di SinC con Usd Millenovecentoquattro

La scorsa estate – ci dicono a SinC -, come ogni anno, seguivamo con attenzione la fase preparatoria alla nuova stagione, un periodo in cui spesso si palesano le difficoltà di numerosi club a iscriversi al campionato, con conseguenti appelli alle (e delle) tifoserie e tentativi di salvataggio in extremis. Siena era uno dei contesti maggiormente osservati: si avvicinava, pericolosamente, alla terza caduta in poco meno di dieci anni, circostanza che purtroppo si è verificata in una manciata di settimane. Per prima cosa, notammo un comunicato del Battaglione Boscagli che lanciava lazie’idea di realizzare un percorso di partecipazione dei tifosi, e fu così che ci attivammo per provare a dare una mano. Ricordiamo, con grande piacere, il primo incontro dal vivo con le diverse anime del tifo, in cui raccontammo il nostro percorso e quello che molte tifoserie avevano intrapreso negli ultimi anni: fu così che si gettarono i semi di quell’iniziativa che avrebbe dato poi vita a Millenovecentoquattro qualche mese dopo.

I promotori hanno fatto un percorso da manuale. Dopo aver studiato e approfondito il fenomeno, si sono presi tutto il tempo necessario per organizzarsi e hanno verificato, tramite vari incontri, la presenza di una reale motivazione della base prima di fondare l’associazione. Li abbiamo assistiti nei primi passi, coinvolgendoli anche nella nostra assemblea annuale, dove hanno conosciuto tante altre realtà che avevano iniziato un percorso simile al loro. In questi primi mesi, tramite il confronto con la rete di SinC, Millenovecentoquattro ha potuto conoscere i punti di forza, i limiti, le idee brillanti e le modalità di reazione alle difficoltà che le esperienze italiane affini hanno avuto modo di sperimentare durante la loro attività. C’era evidentemente un terreno fertile, ma poi lo spessore etico e umano del gruppo promotore ha fatto il resto: abbiamo grande stima di loro e nutriamo altrettante aspettative nei confronti di MNQ.

La filosofia che ispira le attività delle associazioni di tifosi

L’idea è che in questa fase storica sia necessario un passo in avanti da parte dei tifosi, un cambio di paradigma. Non si può più subire passivamente le sorti nefaste extra campo della propria squadra, ma bisogna diventare parte attiva per garantirne la sopravvivenza. Nel fallimento di una realtà sportiva ci rimette un’intera comunità, e spesso i responsabili di questi disastri, che pagano conseguenze trascurabili, spariscono o continuano a fare danni in altre città. In questo senso, un’associazione di tifosi, davvero attiva e capace di coinvolgere e informare adeguatamente la comunità, può essere un argine ai tentativi d’azione di avventurieri e speculatori. Per fare un esempio, lo è già stato, più volte, a Taranto. I tifosi sono i proprietari “morali” della squadra e ogni associazione ha il compito di fare massa critica con la comunità e le istituzioni locali, per favorire il dialogo e la cooperazione costruttiva tra tutti gli attori in campo. A prescindere dall’entità del coinvolgimento dei tifosi, crediamo che si possa aumentare esponenzialmente l’impatto sociale di ciascuna società sportiva sul proprio territorio, sia nel valorizzare lo sport come strumento di aggregazione, sia come veicolo di promozione di valori positivi.

I traguardi per tifosi che si danno un’adeguata organizzazione

All’interno del network ci sono tre tipologie di organizzazioni di tifosi: quelle che gestiscono direttamente il proprio club, altre che a vari livelli hanno strutturato un rapporto di collaborazione costruttiva con il club di riferimento, altre ancora che sono i portavoce delle istanze che arrivano dalla base, pur non possedendo quote di capitale nel club. Tutte quante hanno l’obiettivo di salvaguardare l’esistenza della squadra di calcio locale. Sono spazi di confronto, da cui fare sintesi per lanciare iniziative e proposte costruttive, nell’ottica della sostenibilità presente e futura dei club. In sostanza, non esiste una ricetta universale per raggiungere un traguardo predefinito: la chiave è portare il confronto democratico e aperto tra i tifosi, che sono gli artefici principali dei successi dell’associazione e l’anima del calcio, a un livello propositivo per il bene della comunità. La sfida continua è saper interpretare al meglio i momenti e mediare tra le varie istanze che arrivano dalle diverse sensibilità del mondo del tifo. Ci vuole anche una certa capacità di leggere la fase storica che attraversa la realtà calcistica locale, per farsi trovare eventualmente pronti in caso di necessità.

L’impressione sui primi mesi di attività di Millenovecentoquattro

Il percorso è partito con idee chiare, tempi e modalità perfetti. Non siamo sorpresi: già dal primo incontro avevamo colto solo segnali positivi, come raramente è capitato nel corso della nostra esperienza sul campo. MNQ ha da subito compreso l’importanza del coinvolgimento, di tutta la platea eterogenea dei supporters e della comunità in genere, nel percorso di crescita culturale del tifoso, e soprattutto ha saputo comunicare bene – come dimostra l’esistenza di questa rubrica su SienaPost. Siamo in una fase storica in cui i successi locali possono avere una grande eco a livello nazionale, grazie ai social e al web. Nella rete di SinC e non solo, Siena è diventata in poco tempo una fonte di ispirazione per altre realtà che si stanno avvicinando al movimento: ora ci auguriamo che il rapporto con il club e le istituzioni locali si evolva progressivamente in modo positivo.

Sfide che localmente si affrontano per conquistare spazio e rilevanza

Il tema fondamentale nel contesto italiano è quello culturale. Da un lato, la maggior parte dei tifosi è ancora legata alla figura del mecenate, ormai scomparsa da oltre un decennio, e fatica evidentemente a elaborare il lutto; dall’altro, le proprietà vedono i tifosi come clienti o, più spesso, come un problema piuttosto che come un alleato potenziale per la crescita della società. Oggi manca ancora una consapevolezza del ruolo cruciale che i tifosi possono svolgere se adeguatamente coinvolti nei processi decisionali di un club. Crediamo fortemente che il coinvolgimento reale e strutturato dei tifosi possa tradursi in una maggiore stabilità economica per ciascun club: è questa la via per garantire la sostenibilità in un sistema iniquo, consentendo l’avvio di una programmazione a lungo termine. Su questo tema, stiamo collaborando da alcuni anni con la FIGC, che ne ha compreso le potenzialità: il fine è quello di portare all’attenzione del grande pubblico i casi di successo, cercando di trovare le vie migliori per replicare su larga scala i modelli di partecipazione attiva dei tifosi – rispettando le condizioni di partenza di ciascun contesto. Siamo consapevoli che si tratta di un processo lungo, ma ogni associazione che nasce dà un contributo importante alla causa. Ognuno, nel suo piccolo, sta mettendo il proprio tassello e il mosaico sta cominciando a prendere forma.

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