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sabato, Aprile 27, 2024

Come cambia il mercato del credito

L’inflazione, le sorprese delle Banche centrali, il caro-energia, il nuovo governo. Abbiamo chiesto a Gianfranco Antognoli di dirci cosa sta succedendo al mercato del credito?

“Il mercato del credito dal 2008 ad oggi ha subito notevoli trasformazioni. Il fenomeno del credit crunch (stretta creditizia) è ormai superato ma i criteri di valutazione di accesso al credito si sono inaspriti e si caratterizzano ancora per tempi di risposta “lunghi”. Le Piccole e medie imprese si trovano oggi a gestire un rapporto con le banche sempre più complesso, distante dalle esigenze degli imprenditori”.

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“Queste difficoltà – continua Gianfranco – sono oggi ulteriormente accentuate dalla progressiva riduzione del numero delle banche sul territorio, fenomeno originato sia da operazioni di aggregazione bancaria che da operazioni di contrazione dei costi. Un fenomeno sotto gli occhi di tutti, meglio rappresentato dai numeri estratti dal bollettino 2022 della Banca D’Italia: nell’ultimo decennio il numero delle banche a disposizione delle PMI si è ridotto del 35%”.

Da quale parte si è messo in moto il fenomeno?

“La razionalizzazione della rete distributiva ha riguardato soprattutto i gruppi diversi da quelli cooperativi, che dal 2012 hanno diminuito in maniera consistente il numero sia degli sportelli (-34%) sia degli addetti alla rete territoriale (-14%). Tale fenomeno è stato ancor più accentuato nel centro Italia che ha visto riduzioni più marcate (-39% banche, -35% sportelli, -19% dipendenti)”.

Gianfranco Antognoli

“Nella logica di contrazione dei costi – aggiunge il direttore di Concredito – le banche hanno deciso di diminuire le filiali bancarie ed i presidi territoriali. Questa tendenza che di fatto si è tradotta in una diminuzione dell’offerta di credito alle imprese da parte dei canali tradizionali, ha spinto le banche a sviluppare i canali distributivi digitali per l’offerta di servizi finanziari. La novità più importante è quella delle banche fintech che hanno il compito di integrare l’offerta creditizia”.

Cosa si può fare per aiutare le imprese a migliorare il rapporto con le banche?

“Aura intermedia, la società che oggi rappresento, è iscritta all’albo degli agenti in attività finanziaria ed è agenzia monomandataria Banca Progetto. In accordo con la Banca, stiamo avviando un’idea in controtendenza con quello che sta accadendo sul territorio. Mentre le banche stanno chiudendo le filiali, noi per cominciare abbiamo intenzione di aprire una agenzia fisica nel centro di Viareggio, in Via Garibaldi, strada simbolo del distretto finanziario della Città”.

Voi avete già una sede a Viareggio, giusto?

“Esatto ma siamo inseriti all’interno di uffici direzionali. Aura intermedia è l’unica agenzia convenzionata con Banca Progetto in Toscana, il nostro obiettivo è quello di essere ancora più visibile e vicini alle imprese… La fattibilità di un progetto finanziario non può tradursi solo nell’analisi di numeri espressi dall’azienda su base storica, ma deve necessariamente integrarsi con la capacità di valutare le persone ed i progetti imprenditoriali. Il nuovo ufficio sarà a disposizione di tutte le imprese di Viareggio e della Toscana per valutare ogni tipo di progetto e trovare la soluzione finanziaria adeguata alle necessità degli imprenditori e del mercato di riferimento. Vogliamo recuperare tutto quello che c’era di buono nel vecchio rapporto Banca impresa, i cui tratti salienti erano la disponibilità all’ascolto e la velocità della risposta”.

Quali sono i prodotti offerti da Banca Progetto?

“La banca è operativa nei finanziamenti chirografari a medio lungo termine e poi propone soluzioni per il sostegno della liquidità aziendale attraverso strumenti di Factoring e cessione crediti Iva”.

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