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sabato, Novembre 23, 2024

“Come è andata a scuola?” “Bene”

Il primo giorno di scuola divide le mamme in due categorie. Chi è felice e chi mente.

Dopo un’estate intera a barcamenarsi tra nonni e campi estivi, ricomincia la routine fatta di orari ben precisi e abitudini consolidate che partono già dalla sera: il controllo degli zaini, la colazione, i vestiti pronti sulla sedia e andare a dormire presto (ci si prova) perché quando la sveglia suona si cercano di evitare i mugolii e si ripongono quantomeno le speranze (vane) in un risveglio sereno.

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Stamattina l’emozione era palpabile e una volta espletate le procedure anti Covid, zaino in spalla (sì, oggi ce lo siamo ricordato…) e via!

Fuori dalla scuola l’amarezza della fine dell’estate lascia il posto alla gioia di rivedere gli amici, alla scelta del banco e alla felicità di ritrovare i giochi preferiti all’asilo. Due chiacchiere con le mamme e ognuno per la sua strada.

In casa non ci sono le urla e le risate, come non ci sono bambini a giocare per strada. C’è silenzio. C’è la vita dei grandi. Ci sono i social però che fanno rumore, con le foto dei genitori emozionati dal primo giorno di asilo, elementari, medie, superiori. Nonni gasatissimi. Una carrellata di foto di cartelle e zainetti che invade il web.

E mentre le guardo penso agli occhi della grande che aveva finto di non voler tornare a scuola per giorni, nascondendo stamattina quel mezzo sorriso di chi non vedeva l’ora di rivedere i propri compagni. Penso alla piccina che invece l’emozione non c’ha nemmeno provato a nasconderla, salterellando per casa come un grillo impazzito, al grido di “Evviva, si va all’asilo”. Penso alla sua faccia quando è scesa dalla macchina ed alle risatine divertite mentre ripeteva il consueto siparietto alla maestra ed alla gioia quando ha ripreso possesso del suo mondo.

Ma anche oggi, come sempre per loro non è successo niente e perché tutto quello che succede a scuola resta avvolto in un alone di mistero.

Tutto normale. Quasi tutto normale.

Ci sono ancora le mascherine, le visiere, il gel per le mani. Ma tutto questo non è mai stato per loro un ostacolo. È stata solo una normalità diversa. Si sono saputi adeguare in maniera magistrale ad una situazione che ha sconvolto il mondo. Loro sì. Altri meno.

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