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venerdì, Marzo 29, 2024

Solo un vero dibattito pubblico può farci fare pace su Mps

Romolo Semplici, ex dipendente MPS ed ex ristoratore di Piazza, attualmente imprenditore, si può definire una delle anime di Pietraserena, una libera associazione di cittadini che da tanti anni si impegna sui “temi caldi” della città,, spesso promuovendo iniziative e manifestazioni di dibattito pubblico. La collocazione dell’associazione è di stampo liberale, comunque con esperienze provenienti da diverse storie politiche, riunite però dal collante, e dalla caratteristica, del civismo genuino e non servile.

Qualche giorno fa, Pietraserena ha diffuso un comunicato invitando la città – e anche questa testata – a un pubblico dibattito sul Monte dei Paschi. Scopo di questo incontro dovrebbe essere sostanzialmente “la ricerca della verità e della responsabilità del destino critico di MPS, attraverso un pubblico contraddittorio in grado di realizzare una corretta analisi su ciò che è stato, affinché non si ripetano i soliti errori, che tanti danni hanno portato alla Città”. Un evento aperto e partecipato, con invitati tutti i protagonisti della vicenda Monte dei Paschi e un racconto puntuale (e soprattutto documentato) dei fatti…

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MPS: cronaca di un disastro annunciato (Associazione Pietraserena, 2019, edito Youcanprint, pp.320)

Romolo, buongiorno e grazie per la disponibilità. La nota citata rivendica un vostro ruolo determinante in vicende che non possono ancora dirsi concluse, ma che hanno già raggiunto degli esiti processuali. E ricordavi come, a partire dal 2012, l’Osservatorio Civico, confluito poi nell’Associazione Piccoli Azionisti “Buongoverno MPS”, abbia intrapreso azioni tese a tutelare gli interessi della Città, senza dimenticare, già a partire dal 2006 l’impegno di alcuni “piccoli azionisti” senesi nelle assemblee MPS e le azioni delle Liste Civiche Senesi in Consiglio Comunale ai tempi del Sindaco Cenni. Ci puoi raccontare cosa è restato di questo movimento e quali meriti assoluti possiamo ascrivergli?

“Parlare di “meriti assoluti” mi pare esagerato. Direi piuttosto che Pietraserena ha contributo in maniera assidua e coerente a sostenere, insieme ad altri aggregati “civici”, molte iniziative volte a tutelare gli interessi della Città, in una logica di sano civismo, ben distinto da quanti utilizzano, invece, questo approccio alla politica in modo effimero e strumentale, per alimentare un dannoso “trasversalismo”, che pare imperversare tra le mura cittadine. Da sempre Pietraserena è stata collaborativa con tutti coloro che hanno dimostrato vero attaccamento alle sorti della Città. A distanza di anni infatti non sono affatto terminate le esperienze dell’Osservatorio Civico (nato nel 2012), che, anzi, come abbiamo detto, si è evoluto e strutturato nell’Ass. Piccoli Azionisti “Buongoverno MPS”, attraverso la quale è stato possibile seguire le vicende MPS come organismo legalmente riconosciuto non solo nelle assemblee degli azionisti, ma anche nelle sedi giudiziarie dove si sono svolti i processi contro la cattiva governance della banca, smentendo nei fatti quei tanti “furbetti” che vorrebbero raccontare di una Città intera supina ai diktat del groviglio della “Siena da bere” degli anni 2000”.

Romolo Semplici intervistato su Mps

“Pietraserena – aggiunge Romolo – è, infatti, nata nel 2004 e da allora non ha mai smesso la propria azione di associazione. Un storia alle spalle, dunque, piuttosto lunga e attenta ai vari settori della Città. Per la Banca in gran parte raccontata nel libro “MPS: cronaca di un disastro annunciato” (2019, edito Youcanprint, pp.320) di cui l’associazione Pietraserena ha curato l’edizione e raccolto documenti e contributi di tanti Cittadini Senesi, resistenti al pensiero unico vigente in quegli anni. Vorrei ricordare anche il sottotitolo del testo: “Il silenzio di molti, le voci di pochi, gli errori di qualcuno”. Tutto documentato nel libro, con riferimenti precisi e puntuali, smentendo i tanti che ora vorrebbero dire che “tutti erano d’accordo sulla scellerata operazione Antonveneta e nessuno si è opposto”. Questo non è vero: va detto e ridetto, perché non se ne perda la Memoria Storica, affinché venga impedito il tentativo, anche dall’esterno e in maniera strumentale, di addossare per intero alla Città, e dunque ai Senesi, la colpa della crisi MPS, bollandoli come tutti conniventi di un sistema che faceva comodo. Le scelte sbagliate sono state di singoli, al massimo di una cerchia di gruppi di potere, obbedienti a partiti e lobby, che hanno privilegiato interessi particolari a quelli della collettività. E’ il momento di fare chiarezza assoluta. A questo dovrebbe servire il dibattito pubblico che chiediamo con forza”.

Un gossip ci sta bene: Michelle Hunziker con Romolo Semplici

“Del resto – conclude Semplici -, se volessimo tutti usare un po’ di onestà intellettuale, appaiono chiari i ruoli e i comportamenti di tutti i soggetti principali responsabili del disastro MPS, fin dalle prime avvisaglie di crisi: Fondazione, gran parte dei partiti politici, fino, in qualche caso, i sindacati bancari. E non dimenticherei nemmeno la stampa nazionale e locale dell’epoca, che forse distratta da generose sponsorizzazioni, non informava, ma passava le “veline” che giungevano dalla Rocca, pur “non capendoci niente”, come ammesso da qualche direttore di giornale dell’epoca. Per finire, pur non volendo parlare, come detto all’inizio di “meriti assoluti”, sottolineerei l’impegno di tutti coloro che, in questi anni, in Pietraserena, ma anche negli altri sodalizi di stampo civico con cui abbiamo collaborato in maniera proficua ed efficace, non hanno mai mollato, nemmeno a fronte di velati moniti (per non dire peggio) e attacchi falsi e scomposti (anche sul piano personale), contribuendo in qualche modo a tenere viva l’attenzione sul disastro Antonveneta (che tanti hanno tentato di minimizzare o nascondere), fino ad ottenere importanti riconoscimenti anche in sede giudiziaria. Non è un caso che le nostre denunce in Assemblea MPS sui bilanci “finti o abbelliti” siano state confermate con condanne per bilanci falsati. E i processi di Milano sono ancora in corso”.

Alla pacatezza del ministro Franco che sostanzialmente spiega come la vendita della quota della banca sia conseguente agli impegni presi con Bruxelles nel corso del salvataggio 2017, fanno riscontro – soprattutto sulla stampa nazionale – colorite rivelazioni di chi dice di saperla lunga sulla gestione Mps; l’ansia di chi ha in gioco il proprio patrimonio o il proprio lavoro aumenta la tensione. Qual è la miglior conclusione che a tuo/vostro parere dovrebbe prendere la vicenda?

Romolo Semplici all’assemblea azionisti Mps

“Come abbiamo già detto più volte, la soluzione più razionale in questo momento appare il rinvio della cessione di MPS da parte dello Stato, che la BCE dovrebbe concedere, sia perché sembra che questo metodo sia stato applicato a banche di altri paesi europei, sia perché l’attuale Presidente del Consiglio Mario Draghi ci auspichiamo impegni l’indubbio carisma personale a livello europeo per trovare una adeguata soluzione ad un problema che in qualche modo lo vede coinvolto per l’autorizzazione all’acquisto di Antonveneta firmata come allora Governatore della Banca d’Italia. E la cessione a Unicredit alle condizioni che circolano non appare assolutamente adeguata, né al territorio Senese né ai dipendenti. L’unica tenue possibilità di incidere nel dibattito, potrebbe essere una responsabile unità di tutti i soggetti, civici, politici ed istituzionali, per avere una sola voce del territorio, forse più autorevole e influente dei tanti isolati “ululati”, buoni solo ad ottenere un briciolo di effimera visibilità o il solito utilitaristico consenso elettorale”.

E’ chiaro da quanto scrivete che Pietraserena non rinuncerà mai a una lettura delle responsabilità passate, siano esse politiche o penali. Lo definite “distorto risiko finanziario che ha avuto inizio nel 2007 con l’acquisto da parte di MPS di Banca Antonveneta, caldeggiata dai report positivi dell’allora advisor Andrea Orcel (Merrill Lynch), oggi CEOe di Unicredit, e dall’allora Governatore della Banca d’Italia e attuale Presidente del Consiglio Mario Draghi”. E’ una tesi che sembra non distanziarsi troppo da quella di altri osservatori, ai quali tuttavia riservi critiche e con cui non intendi schierarti. Perché?

“Rispettiamo le persone e le loro storie politiche, ma sarebbe stato necessario un miglior tempismo per arginare i danni a MPS e proporre ricette, quando ruolo e opportunità lo permettevano. Ascoltare le opinioni di tutti arricchisce senz’altro il dibattito, ma sarebbe utile, come detto, anche reggere un “contradditorio pubblico” sul tema, per chiarire e approfondire soprattutto cosa e perché non è stato fatto e cosa e perché è stato fatto, senza “la diligenza del buon padre di famiglia”. Non abbiamo assistito a nessuna autocritica, tantomeno a “scuse pubbliche” da parte di chi ha contribuito a depauperare il territorio in maniera, temiamo, irreversibile. Ecco: prima di qualsiasi ragionamento e avviare una vera dialettica costruttiva sarebbe opportuno che ognuno, per proprio conto e per il diverso grado di responsabilità, ammettesse i propri errori, altrimenti, passatemi la metafora, sarebbe come “prendere lezioni di cucina da dei cuochi che hanno bruciato tutti gli arrosti”. E’ giunto il momento di rielaborare quanto accaduto in maniera pacata ed equilibrata, ma senza sconti, affinché la chiarezza sia la stella polare per programmare il futuro. Non crediamo, infatti, a quanti vorrebbero far dimenticare il passato, dicendo di voler “guardare oltre”, rischiando però, in questo modo, di vedere commettere i soliti errori che hanno portato al disastro cittadino. Serve sgombrare le scorie del passato, con un processo di vera riappacificazione cittadina, evitando di alimentare nuovi sistemi (Siena) e grovigli (armoniosi). Sulla base di queste premesse, il dialogo è aperto, anche per l’elaborazione di un “patto civico” che argini le ingerenze esterne di quanti vogliono togliere importanza e “peso specifico” a Siena e al suo territorio, contando spesso su insider interni, il cui orizzonte è solo il proprio tornaconto personale”.

Romolo Semplici all’Operetta goliardica straordinaria del 2016

Per avere quella auspicata “lettura obbiettiva dei fatti, che sappia anche fare opportuna autocritica, restituendo un po’ di credibilità alla dialettica politica, basata sui fatti e non soltanto sulla propaganda di parte”… Per avere tutto questo, insieme al “riconoscimento a quanti, senza alcun fine se non quelli di giustizia e genuino civismo, si son battuti a tutela, davvero, dell’interesse generale” che cosa sareste disposti a dare o fare? Come si avvia un “vero dibattito, che non prescinda però dalla ricerca di verità e responsabilità passate”?

“Come detto, si parte dalla lettura obiettiva dei fatti, cosa oggi molto facile alla luce di libri, articoli, intercettazioni, processi, sentenze e così via, cercando di mettere in guardia la Comunità dai rischi che corre a seguire certe distorte logiche del passato, basate su camarille personali o articolazioni di gruppi (o spesso comitati di affari?), partiti o lobby, e via dicendo. Pietraserena è pronta a mettere a disposizione il suo archivio, in gran parte pubblicato nel suo sito: www.pietraserena.wordpress.com. Questo già potrebbe “creare gli anticorpi” per riconoscere un modo distorto di creare il consenso, sostenendo invece la formulazione di un giudizio critico e consapevole, escludendo così la possibilità di fare gli stessi errori del passato, e di rimettere il “giocattolo” in mano a chi li ha commessi. Purtroppo questa importante logica non appare ancora compresa e applicata, nonostante la cosiddetta “caduta del regime dopo 70 anni”, che non sembra avere purtroppo avuto gli effetti sperati da tanti Cittadini di Siena in merito alla necessaria discontinuità e cambio di metodi e di persone. Anzi, purtroppo abbiamo assistito a sfrenati esercizi di salto (sul carro del vincitore di turno), capriole (a 360°) e altre cose simili”.

“Siena – conclude Romolo – non pare essersi scrollata del tutto dal passato, proprio perché non è stato avviato un processo di chiarezza. In questo potrebbe dare una grossa mano la stampa, promuovendo iniziative di dibattito e “revisione storica” di quanto accaduto. La storia ci insegna che, dopo le grandi crisi, per uscirne è necessario un percorso di verità e approfondimento delle cause, con chiara identificazione di comportamenti e azioni che hanno fatto i danni. A Siena, questo percorso, non è stato compiuto, forse mai iniziato, a dire il vero. A Siena vige la logica del “divide et impera”, cosicché a vincere sono sempre gli interessi privati a scapito di quelli pubblici, spesso appannaggio dei soliti, capaci di sfruttare le situazioni a loro vantaggio, ondeggiando ora a destra ora a sinistra, ma cercando di rimanere sempre a galla. Lavoriamo per costruire una “coscienza civica” che vada oltre i logori schemi del passato e sappia restituire a Siena le virtù civiche che l’hanno sempre contraddistinta, di cui pare aver perso memoria almeno negli ultimi 20 anni. Serve una svolta, quella che per adesso non c’è stata”.

(Nella foto di copertina, Romolo Semplici intervistato a C3T su Mps dal giornalista David Taddei)

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