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venerdì, Aprile 26, 2024

I vantaggi di darsi del “Lei” in finanza

In tema di innovazione, riceviamo e volentieri pubblichiamo un’anticipazione del numero di novembre di “Leasing Magazine” intitolata “Cos’è il codice LEI: la chiave digitale per far crescere l’impresa con l’aiuto della finanza”.

Non è una notizia, ma il detto latino repetita juvant è sempre utile per partire con il piede giusto. Il sistema produttivo italiano è in larghissima parte composto da micro, piccole e medie imprese (MPMI). Alla fine di giugno di quest’anno le imprese iscritte alle Camere di Commercio erano 6,1 milioni. Il 97% ha meno di nove addetti e, nella maggior parte dei casi, si tratta di realtà organizzate come aziende familiari.

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In questi mesi di straordinaria ripresa della nostra economia molte di loro si stanno facendo onore anche sui mercati internazionali. Eppure, la dimensione limitata e la poca strutturazione ne fanno dei soggetti fragili di fronte a competitor più robusti, soprattutto sotto il profilo delle risorse finanziarie, indispensabili per crescere o anche semplicemente consolidare la propria posizione di mercato.

Ad aiutare le MPMI italiane ad avvicinarsi alle opportunità offerte da capitali esterni al perimetro familiare o di business, negli ultimi anni è intervenuto il rafforzamento del “sistema immunitario” a guardia della finanza globale realizzato con un forte investimento sulla trasparenza.

Sull’onda della Grande Crisi innescata dalla bolla dei mutui subprime, in pochi anni le autorità mondiali hanno definito nuove regole per ridurre i rischi, contenere gli abusi di mercato e le frodi finanziarie e garantire così una maggiore stabilità del sistema.

Un tassello importante di questa stabilità è il Codice LEI (Legal Entity Identifier) che – in base alle regole europee: la direttiva MiFID II e il regolamento MiFIR – dal gennaio del 2018 è diventato obbligatorio per qualunque soggetto giuridico che operi sui mercati finanziari. Ad esempio un’impresa che, attraverso la propria banca, intenda ottenere un finanziamento basato su fondi di investimento, obbligazioni, azioni, strumenti finanziari derivati o altri strumenti finanziari.

Cos’è il codice LEI

Il codice LEI è un identificativo univoco, basato su uno standard internazionale e composto da 20 caratteri alfanumerici, in cui sono riassunte tutte le informazioni necessarie – tra cui codice fiscale, denominazione, indirizzo e dati relativi alla struttura della società – per individuare in modo certo i soggetti giuridici – ad esclusione delle persone fisiche – coinvolti in una qualsiasi operazione finanziaria.

Gestito a livello globale da una fondazione senza fini di lucro denominata GLEIF (Global Legal Entity Identifier Foundation), il codice LEI è rilasciato da soggetti appositamente accreditati (le LOU, Local Operation Unit) e va rinnovato ogni anno per poter continuare ad operare nei mercati finanziari nei casi in cui è richiesto.

InfoCamere – la società delle Camere di Commercio per l’innovazione digitale – è una LOU ufficialmente accreditata da oltre tre anni presso la GLEIF e autorizzata al rilascio dei codici LEI. Primo operatore in Italia per codici emessi e gestiti – oltre 130.000 -, InfoCamere offre un servizio di elevata affidabilità fondato sulla connessione diretta con i dati del Registro Imprese italiano, l’anagrafe ufficiale di tutte le imprese italiane che essa gestisce per conto delle Camere di Commercio.

Qualità e trasparenza dal Registro delle Imprese

Grazie a questo collegamento, la procedura per la verifica dell’identità del richiedente è rapidissima e certificata, e consente di ottenere il codice LEI in poche ore. Una volta attivato, per i soggetti iscritti al Registro delle Imprese il codice apparirà anche nella visura e nel certificato camerale. Un vantaggio in più che consente a terzi – a partire da banche e istituzioni finanziarie – di verificare direttamente l’esistenza e la validità del codice LEI in capo ad una determinata entità giuridica. Ma anche un’ulteriore garanzia di trasparenza e allineamento dei dati del titolare del codice LEI con quelli consultabili sul sito della GLEIF.

Chi deve averlo

Il codice LEI è obbligatorio per tutti i soggetti giuridici titolari di conto titoli presso intermediari finanziari e possono richiederlo tutti i soggetti iscritti al Registro Imprese, i comparti dei fondi di investimento italiani gestiti da società iscritte al Registro Imprese, i fondi pensione italiani e tutti gli Enti diversi dai precedenti che risiedono in Italia e sono soggetti all’obbligo di reporting.

Come ottenerlo

Ottenere un codice LEI da InfoCamere è semplice, veloce e conveniente. La procedura è composta di pochi passaggi e si svolge completamente online. Basta registrarsi al portale Lei-italy.infocamere.it, e poi accedere all’Area riservata tramite CNS (la Carta Nazionale dei Servizi) o SPID (Sistema Pubblico per l’Identità Digitale), che si possono ottenere facilmente rivolgendosi alla propria Camera di Commercio. Da segnalare che, utilizzando questi strumenti, non è neppure necessario firmare digitalmente la documentazione richiesta, con un ulteriore risparmio nei tempi necessari per ottenere il codice LEI. Nel caso di un’impresa e di pagamento effettuato con carta di credito, la procedura si può concludere anche in meno di 24 ore. Il costo di attivazione del codice LEI con InfoCamere è di 69 euro. Le modalità di pagamento disponibili, tutte online, sono pensate per soddisfare le diverse esigenze dei soggetti richiedenti: oltre alla possibilità di utilizzare la carta di credito, InfoCamere – unica in Italia – permette anche di utilizzare un bollettino MAV rendendo in questo modo il pagamento veloce e a prova di errori, grazie all’identificativo univoco ad esso associato.

Come rinnovarlo

Dal portale è altrettanto facile rinnovare il codice LEI alla scadenza annuale. Grazie anche ad un sistema di notifiche automatiche – sia inviate via email (o PEC per gli iscritti al Registro Imprese) sia rese disponibili nell’area riservata – in congruo anticipo rispetto alla scadenza, si evita il rischio di ritrovarsi con il proprio codice LEI non più valido. Va infatti ricordato che un codice LEI scaduto non è più utilizzabile ai fini delle transazioni finanziarie soggette ad obbligo di reporting. In più, al momento del rinnovo, le imprese troveranno già precompilati nel portale InfoCamere LEI i propri dati, aggiornati sulla base delle eventuali variazioni comunicate alla Camera di Commercio dall’ultima emissione del codice. Possono così procedere in modo ancora più rapido e facilitato alla verifica delle informazioni presenti e alla conferma della richiesta di rinnovo. È inoltre sempre possibile effettuare il rinnovo con InfoCamere anche di un codice LEI emesso da un altro operatore, previa richiesta di trasferimento del codice stesso. La portabilità di un codice LEI da un altro gestore è infatti prevista dal regolamento del sistema LEI e non comporta alcun onere a carico del richiedente. Il costo del rinnovo annuo è di 65 euro senza necessità di aderire preventivamente a piani di rinnovo pluriennali.

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