Duccio Marsili è nato a Siena il 12 dicembre del 1996 e a soli 5 anni ha indossato per la prima volta un paio di pattini a rotelle. Da allora non se li è più tolti.
Il suo percorso da pattinatore è iniziato nella società Polisportiva Mens Sana 1871, a cui è molto legato oltre che grato, e con la quale continua tuttora.
“Mi piace la sensazione di fatica e di sacrificio che provo” racconta Duccio, parlando della sua attività sportiva.
Lui è sempre stato appassionato di sport, tanto da praticarne più di uno contemporaneamente, dal calcio al ballo di gruppo, al judo, al nuoto, al tennis, per poi passare alla corsa su rotelle.
Da sempre gli piace impegnare le sue energie nelle attività sportive più differenti, ma ha riservato il primo posto alla sua più grande passione, il pattinaggio corsa. Un amore che, in parte, gli è stato trasmesso dalla madre. Duccio infatti è molto legato alla famiglia, dalla quale è sempre stato supportato.
L’atleta che sarebbe del Montone, si descrive per natura molto competitivo e racconta di come negli anni sia cambiato il suo modo d’essere grazie ad un percorso costellato da alti e bassi, un po’ come le montagne russe. Ma è proprio grazie alle sconfitte, che Duccio ha trovato in sé la forza di raggiungere poi la vittoria.
Il giovane pattinatore ha iniziato la sua carriera come fondista e con il passare del tempo ha ottenuto sempre più risultati positivi, tanto che nel 2015 viene convocato prima agli Europei in Austria e poi ai Mondiali in Cina.
All’improvviso il cambiamento. Tra il 2017 e il 2018 partecipa ad una gara di velocità, pur essendo fondista, e si classifica quinto.
Duccio, pur non essendosi mai allenato da velocista, riesce comunque ad ottenere ottimi risultati, tanto da essere convocato agli Europei. È proprio in quel momento che capisce di dover modificare il suo obiettivo e di conseguenza i suoi allenamenti.
“Prima dei 22 anni non ho mai raggiunto il primo posto sul podio, ma non ho mai mollato perché volevo arrivare” racconta Duccio. Voleva arrivare a vincere, e alla fine ha vinto.
Nel 2019 ha raggiunto il suo primo titolo da senior ed è arrivato secondo sulla 1000 metri ai mondiali di Barcellona.
Gli anni successivi della sua carriera sportiva sono stati pieni di successi, di medaglie, di primi posti, di soddisfazioni e grandi urli di vittoria.
“Quando raggiungo l’obbiettivo sfogo la mia felicità con un urlo” racconta Duccio.
Vuole urlare al mondo e forse anche a se stesso, che ce l’ha fatta. Se lo si desidera davvero, tutto è possibile e Duccio questo lo vuole urlare. Soprattutto a chi pensa di non potercela fare.
La sua storia, in fondo, ci invita tutti a non smettere mai di sognare.