Per una volta le “radici senesi” si concedono una piccola trasferta a Terni. Il 14 febbraio si celebra San Valentino, patrono degli innamorati. Auguri dunque a tutti coloro che si amano, fidanzati o sposi che siano e a tutti coloro che portano questo nome. Valentino (176-273), vescovo di Terni, uomo di santa vita, subì il martirio per decapitazione sotto l’imperatore Aureliano. E’ venerato come santo dalla chiesa cattolica, da quella ortodossa e da quella anglicana. Il patronato sugli innamorati deriva da una singolare leggenda, secondo cui Valentino soleva offrire un fiore del suo giardino ad ogni fanciulla o giovane che veniva a trovarlo. Tra due di questi giovani nacque l’amore, che egli consacrò col matrimonio, e la coppia fu così serena e felice che molte altre coppie volevano la benedizione di Valentino. Le richieste erano così tante, che egli decise di concentrarle in un giorno, il 14 febbraio, data che si innesta su una precedente festa pagana, quella dei Lupercalia, dedicata a celebrare il dio della fertilità Luperco. Al di là della leggenda, Valentino era famoso per lo scrupolo con cui preparava le giovani coppie al matrimonio. Da qui soprattutto nasce il suo patronato sugli innamorati. Il culto del santo è stato propagato specialmente dai benedettini, prima in Italia, poi in Francia e in altri paesi. Questi monaci ressero infatti per cinque secoli, prima e dopo l’anno 1000, la bella basilica di Terni dedicata a San Valentino, che era sorta poco dopo l’editto di Costantino del 313, e che nel tempo è stata poi beneficata da vari pontefici. Tale basilica custodisce ancora le reliquie del santo, al quale sono intitolate tante chiese in Italia e nel mondo, mentre la città di Terni e numerosi paesi e borghi ne riconoscono il patronato.