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venerdì, Maggio 3, 2024

Tarantan tan, tara ra ra: c’è Carosello

Usi di bimbi nelle case d’inverno, con l’appendice pubblicitaria che diventava un “rischiatutto”

E dai che gioia di vedere un amico che ritorna in piena forma da un viaggio lungo e incerto. Ieri Luca è venuto al PalaEstra a mettere alla prova le proprie coronarie.

L’ultima volta non rischiava di meno; lo sapevo accanto a un coccodrillo o impegnato a difendersi dagli assalti degli insetti. I suoi scritti odierni ci lasciano attempati, ma ci fanno ricordare tempi di bimbi in cerca di spazi propri nella casa di famiglia o preoccupati di segnare l’orario più tardo in cui restare svegli (dr).

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Carosello

Anche questo è un rito, credo che sia qualcosa che accomuna tanti bambini ora molto adulti degli anni 60.

In inverno in campagna tutto rallenta sembra che il freddo, gelando il sangue, rallenti i movimenti, un po’ come succede alle lucertole. Sdraiato nel letto ascolto i rumori di casa, fuori le cose sembrano pietrificate, nessun suono, la pancia brontola, esco da sotto le coperte e mi avvio in cucina; come dice la mamma: “la fame cava il lupo dal bosco”. Marina è intenta a fare il bucato, adoro veder girare la vecchia Hoover.

Si carica dall’alto, mi arrampico sul bordo della vasca, voglio vedere i panni girare. “Scendi giù che ti fai male!” urla Marina.

Uffa, sono arrivato tardi, siamo già allo strizzo, Marina tira fuori i panni fradici e li passa tra due rulli girando un manicchio, l’acqua cade come una fontana dentro la vasca da bagno.

Faccio colazione, Marina mi veste, vorrei uscire, vedo Livio imbucare le scale, va a fare la spesa, lo seguo, prima di uscire carica la caldaia, prende la pala, riempie due grossi secchi di carbone e si avvia nel sottoscala, lì un grosso ammasso di ghisa rovente ti guarda con un rosso occhio. Dalla griglia si vede la brace, rimango imbambolato a guardare le faville, mi scuote la voce di Livio… “dai andiamo… muoviti”.

Il negozio è appena fuori dal cancello, cammino sul piccolo marciapiede, pochi passi e raggiungiamo la bottega, una porta a vetri, con i ganci per attaccare gli scuri conduce a una stanzetta rettangolare; sulla destra una fila ordinata di sacchi, a sinistra un lungo bancone di legno pieno di piccoli cassetti.

Livio chiacchiera con il bottegaio, io miro alla teca di vetro, lì dentro l’oggetto dei miei desideri, un gran pezzo di cioccolata bicolore avvolto nella stagnola, cerco di impietosirlo con languidi sguardi, nulla da fare, fa finta di niente, ripone i cartocci nella sporta e usciamo.

Napoli – La fontana monumentale del Gigante (XVII Sec.) è opera di Pietro Bernini e di Michelangelo Naccherino; è in via Partenope, vicino a castel dell’Ovo. La volle il duca d’Alba don Antonio Alvarez di Toledo

Varcato il cancello corro a casa di Liliana, entro girando la chiave, la cucina economica diffonde un piacevole calore, una pommarola rossa, densa, bolle piano sulla piastra: è fatta con le picce di pomodori annodati d’estate, la casa profuma.

Liliana sferruzza, intesse un grosso maglione di lana bianca, finisce il giro dei ferri, si alza e da un barattolo mi porge un biscotto, grande, quadrato, con i bordi seghettati, mi si illumina il viso. Felice scappo fuori a giocare sul monte di neve che da settimane risiede in mezzo al piazzale, sbocconcello il biscotto per farlo durare di più mentre scalcio il gelido ammasso.

È arrivata la sera, il momento di accendere la televisione, prima il tasto del trasformatore, poi la TV, si deve scaldare, un puntino luminoso diviene una linea poi l’immagine si allarga, noi bimbi siamo tutti lì in attesa di carosello, le piccole storie narrate, sono il nostro gioco, vince chi indovina la pubblicità dalle prime immagini del racconto, finito carosello tutti a letto.

Il nonno aveva una strana abitudine, la sera, quando andava a dormire, percorreva il lungo corridoio di casa al buio, con la sigaretta accesa, io seguivo il puntino luminoso che sembrava fluttuare nell’aria, fino a che, raggiunta la camera mi accendeva la luce ed io allora correvo saltando sul letto.

Buonanotte nonno… buonanotte rispondeva.

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