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lunedì, Dicembre 9, 2024

Accoppiate, per ora meglio San Marco di Pantaneto

Troppo presto per tirare le somme. I cavalli sono arrivati tardi alle stalle; necessitava tempo per studiarli e rifocillarli dopo una giornata stancante in cui al massimo c’è stata un’abbeverata da un secchio e una notte più lunga del solito nella quale hanno avuto la prima conoscenza con i propri fantini. Probabilmente anche a quest’ultimi sarà mancata qualche ora di sonno.

Tre gli esordienti tra i cavalli – tutti castroni – due di sei anni e uno di 9 – Ungaros – che comunque è stato presentato per la prima volta alla tratta come gli altri due. Più degli altri, Arestetolesu, vanta buone prestazioni in ippodromo, una volta vincente, altre sei piazzato.

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Al momento, nel gruppo dei fantini, c’è una novità – Michel Putzu – che non è un giovanissimo, 32 anni, calca il tufo dal 2016 nei dintorni della Scuderia Atzeni e di quindici batterie corse ne ha vinte sei, compresa quella che il 29 giugno scorso ha imposto all’attenzione Viso d’Angelo. E c’è un ritorno, Massimo Columbu detto Veleno II che, scontati i dieci Palii di squalifica per i tormenti arrecati dal Montone al Nicchio il 2 luglio 2015, ritrova Tittia, ancora una volta a contrade contrapposte. Ha 48 anni, e se la Civetta è disposta a investire sulla sua squalifica e a correre i rischi dell’art.101, potrebbe forse tornare a Gubbio dopo un Palio analogo a quello della squalifica. Di certo, la sua monta nel Castellare non rende Tittia al culmine della tranquillità.

Nel lotto ci sono due cavalli vincitori: Remorex, due vittorie scosse su tre Palii corsi che ritrova in Castelvecchio l’unico fantino che ha portato a compimento la corsa a cavallo e Zio Frac, vincitore nell’unica partecipazione. Stranamente la Piazza, preferisce loro dei cavalli che hanno ben figurato, ma non vinto, come Viso d’Angelo e Violenta da Clodia; senz’altro il motivo devono essere le scelte di Tittia e Scompiglio, che sono andati entrambi a ricercare una seconda volta con loro.

Le monte sono fisse? Senz’altro sì, per quanto riguarda i fantini di maggior grido. Nulla dovrebbe cambiare nell’Onda, nella Lupa, nella Chiocciola, nel Nicchio, nella Tartuca e nel Leocorno. La Civetta potrebbe voler cambiare strategia, il Montone potrebbe chiedere più rassicurazioni fisiche a Carburo che comunque ha già cominciato a darle da stamani, la Selva sicuramente chiederà una prova più convincente a Grandine che stamani ha rischiato la caduta per guadagnare un attimo in più sulla mossa, la Giraffa potrebbe esser spinta a rinviare il battesimo di un esordiente a nuova occasione. C’è una mossa da preparare da qui a martedì e chi vuol vincere deve avere amicizie sicure tra i canapi.

Crediamo che la prova di stamani vada letta con quella di stasera. Ai canapi si sono presentate così:

Onda, Selva, Nicchio e Leocorno avevano la musetta per impedire la visione del canapo al cavallo, la Chiocciola indossava i paraombre laterali, non utilizzati a luglio da Scompiglio nella Torre, ma forse giustificati stamani dalla posizione agli steccati. Violenta in mezzo ai canapi non è patologica, ma resta irrequieta, Zio Frac si è difeso, Tabacco non ha in simpatia Reo Confesso e finisce per attardarsi, poca simpatia anche di Arestetolesu nei confronti del pari età Astoryux. Un’entrata e un’uscita dettate dal mossiere Ambrosione sembrano esser opportune. La rincorsa di Remorex, a salti, è decisamente da rivedere e conduce per ora a un’insufficienza se sommata al nervosismo mostrato in batteria tra i canapi.

E’ un fatto quello che molti notavano: il ritorno dei “bomboloni” avviene con due anni di più e va considerato anche quanto questo tempo sia contato nello sviluppo del cavallo. Remorex oggi è il più vecchio insieme a Reo Confesso, 12 anni, uno in più di Solu Tue Due e due in più di Tabacco.

A canapi abbassati l’ordine di mossa è sostanzialmente rispettato con il solo cambio di posizione tra Nicchio e Leocorno. Si fanno apprezzare la Selva – che rischia di cadere e riprende subito il cavallo -, il Leocorno che stringe subito le redini e la Chiocciola che fa altrettanto. Sfilano alla fonte con il Montone che prende la testa sul Nicchio. Carburo è l’unico che dà briglia piena per mezzo giro e resta in testa fino l’ultimo San Martino, quando il galoppo a mezza briglia di Tartuca e Lupa li porta a sopravanzarlo. Vince la Tartuca che è una novità, stante gli obblighi di fermarsi del fantino appena superato il bandierino.

E così in attesa di stasera, il primo riferimento sul valore delle accoppiate ci porta a preferire la Chiocciola sul Leocorno e il Nicchio. Bene il Valdimontone, segue la Tartuca su cui pesano gli interrogativi relativi a Remorex.

Nelle molte valutazioni che si possono fare ce ne è anche una intuitiva, cioè che la Piazza nel suo insieme generale abbia necessità di rimpiazzare il ruolo del compianto Brio per non fossilizzarsi su una dicotomia imperfetta Tittia-Scompiglio e che quindi una nuova stella sia pronta a nascere.

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