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sabato, Novembre 2, 2024

Caliani, un mese ancora per capire la forza della Mens Sana

Il direttore generale per ora non cambia i programmi della Società e ammonisce sui pericoli di presunzione e superficialità

Gran momento della Mens Sana. Chiaramente da rimettere tutto in gioco sabato alle 21:00 quando al PalaSclavo i biancoverdi ospiteranno la fortissima compagine lucchese. Incontriamo il direttore generale Riccardo Caliani e, complice la sua gentilezza, tentiamo di metterlo in difficoltà alla luce del risultato ottenuto a Castelfiorentino

Caliani che ne è della sua teoria che la Società deve pensare a organizzare il lavoro, ma la palla talvolta entra, talvolta no? Qui – incrociamo le dita – entra sempre…

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“Purtroppo arriveranno anche momenti in cui non entrerà. Perché così è lo sport. E quando arriverà quel momento dovremo essere pronti ad affrontarlo con la stessa maturità con la quale si affronta il momento in cui va tutto bene”.

Di recente ci siamo chiesti “cosa ci fa la Note di Siena lassù?“. Ed ora è ancora più su. Ci dica siamo già all’esigenza di ripensare la strategia di questo campionato? Sa bene che il suo pubblico talvolta è anche paziente, ma non accetta niente di meno di quello che ha già ricevuto. Che emozioni ha provato a Castelfiorentino quando hanno intonato la capolista se ne va… ?

“Ero proprio dietro ai ragazzi del “settorino” e quindi le ho sentite tutte le canzoni. Devo dire che hanno una fantasia invidiabile. Quando hanno cantato “la capolista se ne va” mi sono tappato le orecchie… (ahahaha). Non dobbiamo commettere l’errore di pensare che tutto sia in discesa. Abbiamo avuto anche quel pizzico di fortuna che non guasta mai per essere dove siamo adesso. Non dobbiamo rilassarci, anche perché il prossimo mese sarà durissimo e ci dirà molto sul campionato che potremo disputare. Di sicuro e lo dico senza problemi, se il 28 di settembre mi avessero detto che il 28 di ottobre saremmo stati a cinque vittorie e una sconfitta avrei firmato”.

Vogliamo darle il fianco. Tanto entusiasmo, ma delle sei grandi ce ne mancano ancora quattro – Quarrata, Lucca, Virtus e Empoli, più naturalmente il Costone -. Questo vuol dire che le vittorie attuali sono inconsistenti?

“No. Inconsistenti direi proprio di no. Perché questo è un campionato equilibrato, dove tutti possono giocarsela con tutti. Le nostre vittorie sono molto preziose per la nostra classifica e per il nostro morale. Affronteremo le prossime sfide con la consapevolezza che se giocheremo con serietà possiamo dar del filo da torcere e battere anche le grandi favorite. Ma dobbiamo anche sapere che se giochiamo con superficialità possiamo perdere con chiunque e rovinare quanto di buono abbiamo fatto fino ad oggi”.

Sempre per darle il fianco. Mens Sana e Use hanno affrontato entrambe quattro squadre, con i medesimi posizionamenti. Con Cecina e Arezzo hanno fatto più o meno la stessa cosa, l’Use però ha vinto bene a Spezia e superato l’Olimpia a Firenze. E’ già sufficiente per dire che sono meglio di noi?

“Il basket non è matematica, ed aggiungerei menomale… dati i miei non eccelsi risultati in materia pur essendo figlio di una professoressa di matematica. In campo ci vanno tante cose: il talento, il desiderio, l’ambizione, la condizione fisica, l’esperienza, le emozioni, la tenuta mentale, l’alchimia… e potrei andare avanti anche oltre. Poi ci vanno anche cose che, a differenza di alcune di queste che ho menzionato, fai fatica a controllare, come gli avversari, l’arbitraggio, l’ambiente. E’ difficile fare valutazioni basandosi solo sui numeri, che comunque di certo uno spaccato di verità te lo possono dare. Se penso ad Empoli mi viene in mente la squadra che abbiamo visto al PalaEstra il 21 settembre scorso in occasione del I° Memorial Lello Ginanneschi. Una squadra che nel secondo quarto ha giocato ad un livello che per noi in quel momento non era avvicinabile. Negli altri tre quarti ce la siamo giocata. Sono una squadra forte con giocatori secondo me di alta fascia per la B Interregionale. Ma anche per loro vale la stessa cosa che vale per tutti gli altri. Se pensano di vincere passeggiando possono inciampare e cadere per terra”.

Lucca la troviamo sabato. Partita insidiosissima per la Note di Siena, ma tutto lascia intendere che se non c’è qualche diversa seduzione del calendario, al PalaSclavo – ma davvero dobbiamo richiamarlo così? – ci sarà il primo pienone… Che dicono le sue sensazioni/indagini di mercato?

“Mi aspetto tanta gente, sono onesto. Perché è sabato sera, perché a Siena per il ponte dei Santi si colgono le olive e quindi non si fanno troppe mini-gite fuori porta. E perché questa squadra si sta meritando l’affetto della gente. Sarà durissima, perché Lucca per talento è una squadra di prima fascia. Ha avuto exploit importanti e qualche sconfitta meno prevedibile. Ma il valore assoluto del collettivo resta al Top”.

Arezzo non le era sembrata granché, eppure è lì, in cima. Il suo prurito da canestro sta cominciando a fallire?

“Arezzo è una squadra che ha cambiato tanto in estate e non aveva avuto una preseason facile, un po’ come noi, anche a causa di qualche problemino fisico di troppo. All’esordio in casa nostra non mi aveva impressionato, dopo invece ha preso il via. Mi fa piacere perché Arezzo è una società sana e solida, con una bella attività giovanile e che è cresciuta tantissimo grazie alla passione e serietà del Presidente Mauro Castelli e tutto il suo staff. E’ in alto con pieno merito avendo battuto squadre forti sulla carta come Virtus e Costone e riportando vittorie esterne preziose come l’ultima a Legnaia. Sarà una delle contendenti ai primi sei posti al termine di questa prima fase”.

Lei conosce Paolo Betti meglio di noi. Si sono dette molte cose scontate su di lui prima e dopo Castelfiorentino. La verità… Quale stato d’animo ha davvero vissuto il profeta domenica scorsa?

“Paolo non è il tipo da far trasparire grandi emozioni, ma credo che sia stato bello sentire intonato un coro a suo nome laddove lui è cresciuto ed in un palazzetto intitolato a suo padre Nedo. Castelfiorentino è una società che, grazie a tante persone del posto che hanno grande passione, ha sempre fatto un lavoro di qualità, sfornando giocatori e allenatori un po’ per tutte le categorie. Alessandro Magro è il “Best Product” però non c’è solo lui. Paolo secondo me è un allenatore bravo, che solo per sua scelta non lo fa di professione. Colgo l’occasione per ringraziare Castelfiorentino per la grande ospitalità con la quale ci hanno accolto e che infatti i nostri sostenitori hanno apprezzato”.

Risponda infine a tutte le domande che non le abbiamo fatto ma su cui avrebbe avuto una miglior risposta…

“No no. Fammi una domanda e ti darò una risposta… Semmai, come sai mi piace molto guardare anche oltre al campo, che chiaramente resta la cosa più importante perché facendo sport, molto (se non tutto) ruota attorno ai risultati ed al lavoro di squadra e staff. Ed allora ci tengo a dire che sono molto soddisfatto per come stanno andando diverse cose. La campagna abbonamenti è stata un vero successo, grazie anche al contributo di Carrefour che ci ha sostenuto con una bellissima iniziativa promozionale ed ai tanti (anche semplici tifosi) che si sono adoperati per aiutare la nostra Bianca Valentini in biglietteria. Il nostro ufficio commerciale, con Michele Bottoni in primis, sta lavorando molto bene ed il numero di partner commerciali ed inserzionisti ha superato quota 50 e contiamo di arrivare almeno a 60 entro fine stagione, anche grazie al contributo di altre persone che si stanno adoperando in questo senso. Stiamo crescendo molto in termini di seguito sui social grazie al lavoro di Paolo Lazzeroni, così come ci tengo a ringraziare la nostra “squadra” di persone che si occupano della parte organizzativa della prima squadra e del settore giovanile della quale fanno parte Arcangelo Galasso, Niccolò Franceschini, Stefano Turillazzi e tutti gli altri dirigenti accompagnatori. Mi sarò di certo dimenticato di qualcuno che me lo farà notare. Ma davvero è encomiabile l’attaccamento che tante persone dimostrano verso la nostra società”.

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