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sabato, Novembre 2, 2024

Casciaro, cambiare il presente per conquistare il futuro

Intervista alla consigliera comunale di Siena Sostenibile: “Siena da sola non può farcela a individuare un nuovo sviluppo”

Monica Casciaro, di formazione giuridica, bancaria di professione, poco più che trentenne, contradaiola, pratica sport. Ma soprattutto mamma di un bel bambino di un anno.

Il nostro interesse per lei naturalmente muove dal fatto che è consigliera comunale di una piccola ma significativa forza politica civica cittadina, Siena Sostenibile. Una scelta – quella di Siena Sostenibile – a cui arriva “dopo un periodo di appartenenza ad un Partito politico”. “Con una delusione” che è servita a farla approdare, appunto, a “una scelta civica fortemente rivolta all’ambientalismo”.

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Eccoci, partiamo da qui. Come arrivi alla cultura del fare…

“Ci arrivo perché coinvolta in gruppo di uomini e donne, che non dandosi per vinti, continuano a ragionare e discutere sulla città, i suoi problemi, le aspettative dei cittadini, le piccole e le grandi soluzioni. La passione per la politica si è riaccesa, qualche disappunto superato, e ho ritrovato interesse alla politica quando mi hanno proposto di candidarmi ed entrare in una lista che rappresentava una novità assoluta nel panorama cittadino…”

Si, Siena sostenibile aveva fatto la scelta di candidare tanti giovani, tanti cittadini mai coinvolti in tornate elettorali precedente, facce nuove. E tu sei risultata prima per preferenze…

!Proprio cosi, anche se mi interessa più il noi dell’io: In Consiglio ci sono grazie a tutti i voti che la lista ha ottenuto. Non solo grazie alle mie sole preferenze!.

Parlaci del Consiglio comunale. Capogruppo di un gruppo di un solo consigliere. Solitudine?

“La verità è che non mi sento assolutamente sola. I temi e le azioni che porto avanti in Consiglio comunale trovano corrispondenza nelle azioni coerenti e costanti che in città, nel territorio, la mia Associazione porta avanti. Siena sostenibile non è un gruppo elettorale che si muove solo per cercare voti. E organizzata come un’associazione di volontariato, con iscritti, assemblea, gruppi di lavoro tematici. Ed è proprio con i gruppi tematici che mi rapporto. Approfondimento e condivisione che spesso si materializzano sia in iniziative di Siena Sostenibile, sia in mozioni e interrogazioni che poi è compito mio portare nel consesso istituzionale del Comune”.

Dacci una tua impressione rapida sulla città…

“Siena esce da un periodo in cui ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità. Ritrovatasi in una situazione di declino, è rimasta anestetizzata. Fatica sia a leggere quello che è accaduto che a trovarne insegnamento, sia a ricercare i propri punti di forza che a trovare una via per riscrivere un futuro possibile e sostenibile. In una parola è sospesa. Il Consiglio Comunale potrebbe essere il luogo per discutere di memoria e futuro. Insieme a saper affrontare le tante soluzioni che i problemi attendono”.

Ecco. Veniamo al Consiglio. Quali impressioni ti sei fatta degli altri, della maggioranza e dell’opposizione?

“La prima impressione è che spesso i problemi restano lontani. Sono gli equilibri politici che molto spesso la fanno da padroni”.

Un esempio per capire?

“Prendi le nostre due mozioni, fatte con volontà aperta e propositiva, su raccolta dei rifiuti e decoro urbano. Ho assistito all’atteggiamento di una maggioranza poco lungimirante, autoreferenziale, che ha preferito rifuggire da una discussione, scegliendo la difesa d’ufficio”.

Il rapporto con le altre opposizioni?

“Cerchiamo la collaborazione con tutti i gruppi. Ma, diciamo così, c’è molta frammentazione…”

Veniamo alle questioni cui hai avuto modo di occuparti in questi mesi…

“Non è che abbiamo molti strumenti. Interrogazioni e mozioni. E possiamo farne fino ad un massimo di due a Gruppo per Consiglio. Noi, a ogni Consiglio abbiamo sfruttato appieno le possibilità, utilizzando anche quelle d’urgenza”.

“Molte le tematiche toccate – riprende Monica -. Ho già detto di due (raccolta rifiuti e decoro e regolamento urbano); di recente abbiamo affrontato alcune questioni sociali come i richiedenti asilo (pakistani per intenderci); naturalmente ci battiamo molto sui temi ambientali e del verde pubblico, con l’idea di dotare la città di un “piano del verde urbano”. Ma abbiamo affrontato anche tematiche come sanità sostenibile, cultura, mobilità urbana (accessi, ztl, traffico). Per primi abbiamo evidenziato il tema della programmazione della manutenzione del territorio che richiede un’azione preventiva e non solo le tamponature a posteriore, come dimostra il 17 ottobre”.

Bene, fin qui il Comune, possiamo dire l’orto di casa… ma ormai non c’è problema che resta dentro i confini.

“Sì, è proprio questo ora il principale assillo della nostra Associazione. Siena oggi da sola, ancor più se isolata come si trova ad essere, non può bastare a se stessa. La necessità è quella di allacciare (ricostruire?) rapporti con l’intera provincia su ambiente, urbanistica, cultura, turismo”.

“Un centro storico in affanno, come quello di Siena – continua -, sotto il profilo non solo commerciale, sempre più sporco e decadente nonostante la storia e la bellezza ancora presenti, per ritrovare una propria identità non può prescindere da una visione unitaria, di tutto. Occorrono politiche integrate, a partire da quelle urbanistiche, una visione progettuale e smettere di procedere a colpi di ordinanze e varianti per quanto puntuali possano essere. Rischiano di soddisfare l’esistente, cioè risolvere il bisogno immediato e giocarsi il futuro”.

Progetti e iniziative future?

“Stiamo lavorando all’organizzazione nel mese di dicembre di un evento pubblico, a Palazzo Patrizi sui temi dell’ecologia della felicità. Non sarà come qualcuno già immagina una fuga in avanti. Resteremo con i piedi per terra. Ma vogliamo ricorrere anche all’immaginazione. Non siamo qui per difendere l’esistente”.

Ultima domanda. Diciamola cosi, in qualche modo tu parti avvantaggiata. La mamma che ha lavorato in Comune, il babbo sindacalista, politico e consigliere comunale. Tu sin da piccola hai mangiato pane, politica e amministrazione?

“Si, possiamo dirla così. Babbo Salvatore sindacalista, politico, consigliere comunale, di maggioranza però! Mamma Giuliana, sindacalista anche lei, e lavoratrice in Comune mi hanno consentito di apprendere le tante sfaccettature, gli alti e i bassi. Mi hanno trasmesso passione e visione critica. Sospinta a farmi una mia propria idea. Nel tempo le mie idee non hanno sempre coinciso con le loro. Ma insegnamenti e principi mi sono stati utili”.

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