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giovedì, Novembre 21, 2024

Congresso Pd, sostegno per Vigni

La Capogruppo in consiglio Comunale Giulia Mazzarelli commenta le vicende recenti del Partito

I congressi di circolo, che decideranno chi sarà il segretario o la segretaria cittadina e la composizione dei 50 partecipanti all’assemblea comunale del Pd, si stanno avvicinando. Tu come vivi questa fase della vita del tuo partito?

“Con sentimento di speranza e anche entusiasmo, che si riaccende ogni volta che c’è confronto tra di noi e con la nostra base di iscritti. Mi auguro che il congresso ci consegni un partito più unito, capace di dare un indirizzo al lavoro di opposizione ma anche di proposta al nostro gruppo consiliare. Avverto ogni giorno sempre di più la debolezza del nostro rapporto con la città. Un rapporto che può essere strutturato da un partito organizzato e unito”.

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Il tuo sembra più un’auspicio che una possibilità concreta…

“Entrambe le cose. Il modo e le condizioni con cui si va alla celebrazione dei circoli non sono le migliori. C’è rammarico e delusione per l’esclusione di quella parte del partito che avrebbe voluto la terza candidatura. L’incomunicabilità tra i due candidati rimasti. Una perché risulta ancora “estranea” ai meccanismi spesso respingenti del partito; l’altro perché considerato una voce del passato. Il rischio è che gli iscritti – che ancora rappresentano una bella e importante comunità – decidano di non partecipare al congresso. Sarebbe un peccato”.

Tu sostieni Simone Vigni, eri alla sua presentazione. Ci vuoi parlare della tua scelta?

“Si ero alla sua presentazione. Simone Vigni è una candidatura di servizio, portatore di un messaggio chiaro e trasparente fin dall’inizio, la ricerca di percorsi unitari. Io, come credo la stragrande maggioranza degli iscritti mi sarei aspettata una candidatura unitaria, dopo un anno di commissariamento che aveva questo come obiettivo, il rinforzamento e l’unita del partito. Ma qualcuno non ha voluto o non ha potuto. E’ una responsabilità ascrivibile credo alla maggioranza più grande”.

“Sostengo convintamente Simone – continua Giulia – proprio per questo, perché è una candidatura “controcorrente”, l’ultima che resta davvero per non essere condannati a “un pensiero unico”. È necessario ribaltare le attuali dinamiche per cui i processi decisionali sono riservati ad un piccolo numero di persone e riattivare veri percorsi partecipativi e di valorizzazione della nostra comunità di iscritti”.

Parlaci dell’incontro di Vigni di venerdì. C’è qualcosa che ti ha colpito?

“Si ci sono alcune cose che mi sono rimaste impresse, tra cui le parole di Simone che ha assicurato che, se eletto segretario, lavorerà da subito ed incessantemente per un rinnovamento radicale del partito, sono processi complessi che vanno giustamente accompagnati. Ho apprezzato inoltre l’intervento di un giovane medico appena iscritto, entrato nel Pd per combattere la destra e i rigurgiti neo fascisti, speranzoso di dare una mano a tutto il Pd, e che invece si trova di fronte “all’obbligo”, per partecipare alla fase congressuale di schierarsi. Mi ha fatto riflettere, sulle nostre regole. Qualcosa non funziona. Probabilmente ha ragione chi dice che sono regole che funzionano se sei al governo.
Un po’ meno – diciamo così – se sei all’opposizione”.

Ritorniamo dunque sul tema opposizione, vedo che è il tuo assillo…

“Si, è punto decisivo. Bisogna mettere in sintonia l’iniziativa in Consiglio comunale con l’iniziativa del partito. Far coincidere l’incontro istituzionale tra le forze di opposizione con l’iniziativa unitaria in città. Probabilmente le proposte che avanzarono al congresso nazionale i compagni di promessa democratica – comitati per l’opposizione – erano nel giusto. Andranno riprese. Ma soprattutto andrà ripreso un lavoro di riflessione e approfondimento sul futuro. Era un punto che avevo giudicato decisivo nel lavoro proposto dal commissario e che per prima avevo più volte proposto. Peccato che è rimasto inattuato. Probabilmente non c’erano le condizioni, con un partito ancora rivolto al passato e a vecchi rancori. Speriamo che almeno su questo si riesca a fare punto e a capo. Qualche dubbio mi viene, però la speranza è forte”.

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