Quando Federico Nesi, uomo di sport ma anche presidente di Siena Sostenibile, incrocia casualmente Paolo Benini, e prende il via una discussione appassionata…
Nei giorni scorsi un incontro occasionale – a margine di un evento sportivo – è divenuto un’amabile conversazione a “scopo informativo” tra il presidente di Siena Sostenibile, Federico Nesi, e l’ex assessore Paolo Benini, che nella scorsa legislatura ha seguito le deleghe a sport, scuola ed edilizia scolastica e sportiva.
Questo è il racconto – in forma sintetica e quasi di appunti – che lo stesso Nesi ha ricostruito e le considerazioni che ne sono derivate, in esclusiva per SienaPost.
Una conversazione utile, dove chi ha amministrato ha illustrato il proprio operato, permettendo di ricostruire con precisione quanto realizzato tra il 2018 e il 2023: progetti, finanziamenti e gare già bandite, tutte già affidate – eccetto una o due – che oggi l’attuale amministrazione si limita a inaugurare o completare.
Impiantistica sportiva: lavori avviati e affidati prima del 2023
Dal Campo Scuola – 2 milioni di euro per il rifacimento completo, foresteria e accesso elettronico – al Velopattinodromo (500 mila euro), dal campo da rugby (700 mila euro) alla parete di arrampicata sportiva in ottica olimpica, fino al campo Meroni e al nuovo campo Asta Taverne, tutti i progetti erano stati completati nella fase definitiva ed esecutiva e le gare già effettuate, con la sola eccezione di Asta Taverne, dove comunque il bando era pronto.
Oggi vediamo solo nastri tagliati e foto di inaugurazioni, ma la verità è che si tratta di opere interamente progettate, finanziate e avviate dalla precedente amministrazione. Persino l’installazione dei tornelli e del sistema a tessere magnetiche al Campo Scuola, inizialmente osteggiata, è solo l’attuazione tardiva di un piano già definito.
Un settore vitale lasciato senza visione
Per Benini, lo sport a Siena è un settore strategico: capace di generare turismo, movimento giovanile, formazione, eventi federali e indotto economico.
L’obiettivo era costruire una rete integrata di impianti, in grado di attrarre raduni e meeting sportivi, portando a Siena centinaia di giovani e squadre da tutta Italia.
Oggi, questa visione è completamente assente: non esiste un piano di gestione unitaria, non si percepisce una strategia per il medio-lungo termine. Anzi, alcuni impianti già terminati stentano addirittura a partire, seppur con modalità asfittiche.
Al contrario, si assiste a scelte improvvisate, come il progetto della piscina in Piazza d’Armi, che riporterebbe l’impianto sotto la gestione UISP senza alcuna reale necessità per la città.
Aggiungiamo che per Piazza d’Armi era prevista un’evoluzione diversa, a cui era funzionale il mantenimento dei prefabbricati attualmente adibiti a scuola.
E a proposito di scuola, molto fu fatto: dalla Duprè a Ginestreto, etc. Questo al netto delle valutazioni anche critiche di Siena Sostenibile in merito.
Di contro, altri impianti esistenti – come la piscina dell’Acquacalda – avrebbero bisogno di interventi mirati e ampliamenti funzionali (ad esempio una vasca esterna di dimensioni adeguate), ma si preferisce inseguire un’idea di dubbia utilità e senza una base di valutazioni concrete.
Altre sono le necessità sportive, ben approfondite dall’ex assessore.
Altri settori: immobilismo e promesse
Anche il Palasport, il cui progetto iniziale era pensato per una capienza adatta a eventi di richiamo nazionale, è stato ridimensionato.
Per lo stadio si prosegue nella vecchia logica di affidamento alle società calcistiche, senza una vera innovazione gestionale.
L’ex assessore riconosce che lì si sarebbe potuto – e avrebbe voluto – fare diversamente, ma non sempre si può o si riesce. Tuttavia, ci dice che il ritorno allo Stato del Comune dopo la sciagurata gestione Armeni/Montanari è stato comunque dovuto all’azione legale da lui stesso avviata nel febbraio 2023; i tempi legali hanno poi richiesto un anno.
Apprendiamo anche che il teatro esterno abbinato a una scuola, recentemente inaugurato – intitolato a Mia, scomparsa giovanissima – è un’altra opera nata e voluta nella passata legislatura dall’ex assessore, che ringrazia ancora l’arch. Butini per il suo apporto. Tutte cose, volendo, ci dice Benini, facilmente documentabili con accesso agli atti.
Che dire… Se non riconosce che un lavoro è stato fatto e oggi serva poco entrare nel merito delle scelte di allora. Certo, ad esempio, riconosce che la gestione della vicenda stadio nella precedente amministrazione è stata inadeguata – cosa peraltro condivisa dallo stesso ex assessore – forse è il minimo.
Ci resta, anche grazie a questo racconto, l’idea che oggi, tuttavia, il quadro è desolante: assenza di nuove idee, immobilismo, vivacchiare quotidiano tra programmi e promesse.
La domanda finale
Al termine dell’incontro, amichevole e pur da posizioni differenti, resta una domanda che Siena Sostenibile rivolge all’attuale giunta: “Senza quel lavoro descrittoci da Benini – al di là del fatto che noi avremmo seguito o meno quell’iter – avviato e affidato entro il 2023, quale sarebbe oggi il vostro contributo allo sport e alla scuola di Siena? O l’unico programma è quello di tagliare i nastri preparati da altri?”