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venerdì, Ottobre 11, 2024

Delprato, far meglio per un Comune che non sa dialogare con i cittadini

Paolo Delprato, una carriera in ambito bancario-finanziario, una convinzione profonda e passionale nel rispetto della dignità dell’essere umano che l’ha portato ad essere uno degli esponenti di maggior spicco dell’Osservatorio di Bioetica di Siena. Avvicinatosi a Sena Civitas, ha preso via via confidenza con le attività del Circolo fino a divenirne addirittura promotore di alcune.

Paolo ben risentito, crediamo che la “famiglia” rappresenti partenza e arrivo del tuo impegno civico, sociale e culturale. L’incontro a Palazzo Patrizi – il secondo dei sei programmati dal Circolo (https://fb.watch/gwEWRxLpfT/) – serviva a centrare alcune parti tematiche sulla famiglia da includere nel programma del candidato-sindaco Fabio Pacciani che state attualmente sostenendo. Puoi dirci tre cose che non ci sono e che dovrebbero esserci nell’attività del Comune a Siena?

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“Provo ad essere sintetico. Anzitutto, quello che secondo me manca è la capacità di instaurare un dialogo costruttivo con le realtà territoriali e istituzionali circostanti. Le emergenze sociali ed economiche che vediamo all’orizzonte richiedono una coesione territoriale forte che va al di là dei confini comunali. Le necessità delle persone devono essere messe al primo posto, davanti anche alle contrapposizioni politiche. La vicenda delle persone che si trovano costrette a bivaccare in maniera disumana all’aperto ci dimostra in maniera chiara che le emergenze si possono prevenire e gestire solo con una programmazione ed una concertazione collettiva”.

“Credo poi – continua Delprato – che il Comune dovrebbe investire di più nel creare un “ecosistema” accogliente verso la vita nascente. È un dato di fatto: Siena ha uno degli indici di natalità più bassi d’Italia che rischia di rendere sempre più instabile la coesione sociale e mina lo sviluppo della città. Nella conferenza programmatica abbiamo evidenziato come questa sia una tendenza che si sta avvicinando pericolosamente verso l’irreversibilità. Urge uno sforzo sia del pubblico che del privato che crei le condizioni affinché la nascita di un nuovo membro della comunità sia una festa per tutti, non un peso per la sua famiglia”.

Paolo Delprato

“Infine – conclude sul punto -, credo che oggi stia venendo meno il confronto tra il Palazzo e i cittadini, con il rischio che il virus del disinteresse verso la cosa pubblica, che abbiamo toccato con mano con i livelli record delle astensioni nelle ultime elezioni, si estenda anche all’ambito amministrativo. Il Comune deve riuscire ad aprire e mantenere un dialogo continuo con i cittadini, in modo da spiegare loro cosa sta succedendo, quali sono le strategie, le proposte e le soluzioni alle necessità della vita quotidiana. Due esempi che secondo me sono un segnale di questo problema: nel macro la marginalizzazione progressiva del Consiglio Comunale come luogo dove per definizione si discutono e si confrontano le necessità della Città; nel micro, l’incapacità dell’Amministrazione di spiegare ai cittadini scelte quali quelle delle tessere per l’apertura dei cassonetti che ancora oggi, a distanza di molti mesi dalla loro partenza, sono ancora fonte di difficoltà e frustrazione senza che si sia spiegato chiaramente al cittadino quali saranno i vantaggi per la sua fattura. Oppure, le esternalizzazioni che hanno interessato i servizi all’istruzione del Comune, che hanno creato scontento e sconcerto sia nelle famiglie che nei dipendenti lasciando l’impressione che si sia trattato di una manovra che abbia puntato esclusivamente al contenimento dei costi, a scapito della qualità del servizio”.

Prima di prendere strade diverse, Sena Civitas in passato aveva sostenuto la nomina di un assessore – Francesca Appolloni – che condivideva i vostri programmi che molto riguardavano il sociale… Dicci sinceramente: li ha anche realizzati?

“Come abbiamo scritto in un nostro comunicato del Circolo, i temi sociali non possono essere terreno di battaglia politica e di sterile polemica. Non ho quindi difficoltà nel dire che l’Assessore Appolloni ha realizzato diverse iniziative che erano nel nostro programma della precedente campagna elettorale e posso dire che sono state iniziative utili. E credo sia anche onesto riconoscere che l’emergenza pandemica ha stravolto, specie in campo sociale, la programmazione di qualsiasi attività. Sono certo che anche l’Assessore comunque sia grata per il lascito che le generazioni passate ci hanno donato oggi sottoforma di uno straordinario volontariato di base e di tante energie e risorse nelle Contrade e nelle famiglie. Quello che forse manca oggi è una profonda riflessione sulla sostenibilità di questo welfare tipicamente senese di fronte ai mutamenti sociali in essere”.

Giorgia Meloni abbraccia Eugenia Roccella, di lì a qualche ora nuovo Ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità (Foto Pubblica Facebook)

Quanto pesa nella tua visione e quanto ha condizionato il programma del vostro evento, il fatto che da sabato il nuovo Governo abba istituzionalizzato un dicastero della Famiglia affidandolo a Eugenia Roccella?

“Gli amici del Circolo Sena Civitas sanno bene che i contenuti del nostro evento sono stati dibattuti e approfonditi al nostro interno per alcuni mesi, ben prima delle ultime elezioni e quindi del nuovo governo. Non posso che essere pertanto estremamente lieto della nomina di Eugenia Roccella e, in particolare, non tanto per la delega alla Famiglia (che esisteva anche prima), quanto piuttosto per quella alla Natalità che, insieme, rappresentano esattamente le due priorità massime che la nostra riflessione ha messo a fuoco nella nostra conferenza programmatica”.

Scusa se restiamo sull’argomento alla ricerca di un “dietrolequinte”… Nel maggio 2019, quando nacque l’Osservatorio di Bioetica, Eugenia Roccella fu ospite e relatrice dei primi due eventi. C’è qualcosa di aneddotico o significativo che ti pare opportuno raccontarci?

“In realtà la mia conoscenza di Eugenia Roccella risale a ben prima del 2019. Fu infatti lei a chiudere a Siena la campagna referendaria del 2005 per l’astensione al quesito sulla abrogazione parziale della Legge 40 sulla Fecondazione Assistita (che vide la prevalenza dell’astensione anche qui a Siena). Ti ricordo che all’epoca il Comitato Scienza & Vita, che coordinò quella campagna, era presieduto dal sottoscritto e quindi ebbi modo di conoscere questa donna dal percorso umano e politico molto interessante, quasi unico e che la rende una persona in grado di comprendere le ragioni di tutti ma anche di prendere decisioni coraggiose e a volte scomode. Da allora abbiamo mantenuto i contatti e quando con altri amici abbiamo avviato la feconda esperienza dell’Osservatorio di Bioetica di Siena, la scelta di far tornare Eugenia a Siena ci è sembrata naturale, così come lei con grande disponibilità accettò l’invito”.

Da sinistra Paolo Delprato, Mauro Maccari e, in piedi, Fabio Pacciani. candidato-sindaco del Polo Civico Siena

E dell’apporto dato da Domenico Menorello, ospite da Padova, che puoi dirci? Ci incuriosisce questa presidenza nazionale dell’Associazione “Sui Tetti” che non è congrega di antennisti, ma trova ispirazione nel biblico “Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio predicatelo sui tetti” (Matteo 10,27).

“L’avvocato Menorello è stato invitato soprattutto come persona di grande esperienza nel campo sociale e politico sia in ambito nazionale che locale (è stato tra l’altro Deputato alla Camera e Vice Sindaco di Padova) e quindi gli sono molto grato per aver messo a servizio delle nostre riflessioni queste sue competenze. A lui e ad altri esponenti del cattolicesimo impegnato nella società civile si deve l’idea di creare un “laboratorio” che analizzi le questioni dell’attualità istituzionale, legislativa e giurisprudenziale e offra, sul piano pre-politico e quindi indipendente dai partiti, ai decisori delle istituzioni repubblicane contenuti, elementi di criticità, proposte e riforme puntuali ritenuti più ragionevoli in quanto più rispondenti alla tutela e alla valorizzazione della vita umana a partire da quella più fragile. Nel giro di pochi mesi quella che è stata denominata “Pubblica Agenda Sussidiaria e Condivisa”, ha raccolto oltre 70 associazioni da tutta Italia (compreso l’Osservatorio di Bioetica di Siena) ed elaborato documenti e proposte di grade spessore”.

Crediamo tu sia un “nome forte” per la lista consiglieri di Sena Civitas. Se eletto, cosa porterai a Palazzo? Il rispetto per uno stile di vita e di cultura o il pensiero e la voce del dibattito continuo che c’è in seno al Circolo?

“Vorrei fare una premessa, prima di rispondere. Ogni impegno, sia nella vita personale che in quella pubblica deve essere svolto con una logica di servizio verso gli altri e verso l’istituzione per la quale si opera. Questo è quello che cerco ogni volta di fare, sperando ovviamente di riuscirci… Il mio impegno in politica segue questa impostazione di base. Il mio obiettivo è portare idee e contribuire in qualche modo al bene comune. Sto bene in Sena Civitas proprio perché mi sono sempre sentito libero di portare il mio pensiero e di farlo in un clima di profondo rispetto e dialogo reciproco. Su alcuni temi coesistono posizioni diverse, ancorché nell’ambito di un posizionamento nell’area moderata del panorama politico: gli amici del Circolo conoscono bene le mie idee e sanno altrettanto bene che non potrei mai andare contro i miei principi etici e morali; ma sanno anche che il mio stile è quello di cercare sempre spazi agibili per arrivare a soluzioni condivise nel modo più ampio possibile nell’interesse della città e dei cittadini, che è esattamente lo stile che adottiamo come Circolo su tutti i temi”.

Fabio Pacciani, seduto, segue l’evento a Palazzo Patrizi accanto a Pietro Staderini, in piedi, consigliere di Sena Civitas

Com’è stare in un evento fianco a fianco con Fabio Pacciani? È il candidato precursore in questa campagna elettorale per Palazzo civico nel 2023 e che tuttavia ci dice pochissimo di se stesso. Hai un vissuto con lui da condividere?

“Sono stato davvero onorato dalla presenza del Candidato Sindaco, rimasto dal primo minuto fino all’ultimo, alla nostra conferenza; cogliere nel suo intervento un sincero apprezzamento del lavoro che abbiamo presentato quel pomeriggio è stato motivo di grande incoraggiamento e motivazione per tutti. Non ho avuto finora il piacere di conoscere Fabio da vicino (al netto dell’estrazione di un dente del giudizio avvenuta ad opera sua diversi anni fa e che lui, a differenza mia, sicuramente non ricorda…) ma posso dire che da quando ha ufficializzato la sua candidatura sto raccogliendo da tanti amici apprezzamenti unanimi nei suoi confronti che mi descrivono una persona dotata di grande umanità, equilibrio ma anche di grande determinazione. Tutti aspetti che ho potuto cogliere in questi primi “incontri ravvicinati” che ho avuto con lui”.

State facendo, spesso sottotraccia, una campagna più laboriosa di quanto da fuori si potrebbe supporre. Molti contatti, molti aspetti programmatici, molta preparazione. Ma oggi, con una società preda di populismi e polarismi, a tuo parere un’elezione si vince con il deus ex machina o con la strategia?

“La forza di una realtà civica come Sena Civitas è quella di essere estranea sia al populismo che al polarismo. Non conosco la formula magica per vincere un’elezione ma posso dire che l’essere partiti prima delle altre coalizioni ci sta dando la possibilità di incontrare in maniera capillare i cittadini e di lavorare a fondo sui temi e sulle priorità della città. Ascolto, concretezza e gioco di squadra: queste sono le caratteristiche che potranno rendere vincente la nostra proposta e quella della coalizione di cui facciamo parte”.

A seguire il terzo e il quarto evento di SenaCivitas

Grazie per le tue risposte, e aggiungi liberamente da ultimo, le cose che non ti abbiamo concesso di esprimere…

“Più che aggiungere, vorrei ribadire i concetti-chiave della nostra ultima conferenza sul Sociale. Innumerevoli ricerche e analisi ci confermano che, anche durante i periodi più bui della pandemia, il soggetto sociale che è riuscito a “tenere insieme” le necessità delle persone è stata la famiglia, spesso l’ultima àncora di salvezza prima dello scivolamento delle persone più fragili verso la povertà e l’emarginazione. È tempo di mettere la famiglia davvero al centro della politica, con un approccio basato sulla sussidiarietà e non sull’assistenzialismo e che faccia quindi perno sulle risorse che ognuno ha da mettere in gioco. E poi, dobbiamo volere più bene ai nostri ragazzi, ormai troppo spesso preda delle scorciatoie illusorie indotte dai social e dai cattivi maestri dello sballo e della violenza bullizzante. C’è bisogno di un ritorno ai “fondamentali”, dopo la sbornia libertaria e dei diritti senza contropartite, che ha lasciato in realtà tanti giovani più soli e inquieti. Sarebbe bello vivere una campagna elettorale che affrontasse con passione questi due aspetti e facesse emergere idee e progetti davvero nuovi e utili”.

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