Gli Enti preposti stanno procedendo alle nomine per l’organo di indirizzo della fondazione Mps.
Comune, Provincia, Regione, Camera di commercio, Università degli Studi, Consulta del Volontariato, Arcidiocesi Siena-Colle-Montalcino, Università per Stranieri, Ministero dei Beni Culturali e Istituto italiano di Tecnologia si suddividono le quattordici nomine da fare.
Solo la Provincia ha già concluso indicando Serena Signorini, colligiana di 47 anni, già assessore all’Ambiente, agricoltura e politiche giovanili nel Comune di Colle Val d’Elsa e Leonardo Brogi, senese di 53 anni, avvocato del foro di Siena e già difensore civico dei Comuni della Val di Merse.
Gli occhi puntati sono in verità sul Comune. I suoi 4 membri, anche se non numericamente determinanti, tuttavia rappresenteranno un punto di riferimento per le scelte del prossimo anno per il ben più importante Organo di Gestione.
A detta di molti sarà un banco di prova quantomai importante per soppesare lo stato di salute della maggioranza che sostiene il Sindaco De Mossi e più in particolare per capire l’influenza reale delle varie anime che la compongono. Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Liste civiche. Difficile che ci sia posto per tutti. Qualcuno resterà a bocca asciutta e si potrebbe assistere a qualche conseguenza, forse qualche esternazione e sicuramente qualche mal di pancia.
Se saranno conseguenze politiche rilevanti è però presto per dirlo. E comunque si tratterà di “effetti collaterali” poiché oggi a ben vedere il problema del sindaco è un altro: avere la certezza di piazzare quattro presenze, capaci di fare squadra per le nomine del prossimo anno, quando saranno eletti i cinque componenti (presidente e vicepresidente compresi) che determineranno gli equilibri gestionali futuri.
Allora il sindaco, in procinto di chiudere il primo mandato e di riproporre la candidatura per il secondo, vorrà avere il massimo possibile: provare a determinare nuovi equilibri politici, a suo favore, senza mettere in pericolo la gestione unitaria della Fondazione. Provare ad avere un suo uomo per la futura Presidenza, ovvero, se i giochi fossero già fatti per la riconferma del presidente attuale, garantirsi un ruolo importante di vicepresidente per una persona di equilibrio, capace di rappresentare gli interessi dell’Amministrazione Comunale, nell’autonomia dei ruoli certamente, ma senza troppi filtri e troppe mediazioni.
Oggi, insomma, il sindaco deve assicurarsi che i quattro che vanno in Deputazione generale della Fondazione Mps siano capaci di preparare il terreno necessario e il lavoro di “taglia e cuci” che dovrà essere imbastito; e non soltanto saper indossare la maglia di questa o quell’altra componente della maggioranza.
C’è chi, ormai relegato nei banchi dell’opposizione, consiglia il Sindaco di fare scelte di nomi nuovi. E probabilmente a questo giro – sul termine di novità – non sarà deluso.