Ma c’è un Pd che continua a lavorare per organizzare la manifestazione dell’11/11. E che potrebbe decidere di farsi sentire
Tutto fermo e sospeso in queste ore nel Pd senese. Si attende che qualche organo superiore – Regionale? – prenda posizione sulla diatriba regolamentare e risponda al quesito: per eleggere un segretario dopo le dimissioni del predecessore, occorre la maggioranza qualificata degli aventi diritto al voto o basta la maggioranza dei partecipanti al voto?
Hanno ragione il Segretario provinciale e il segretario dimissionario o ha ragione il neo-votato e i suoi sostenitori?
Mistero… Eppure dovrebbero essere regole chiare prima ancora che si inizi a “giocare”!
Dunque, come è facile intuire, nessuna discussione sulle ragioni di due ripetute sconfitte elettorale, a distanza di cinque anni l’una dall’altra, né tantomeno l’assillo di come tornare a vincere, costruendo un percorso per strappare tra cinque anni il comune capoluogo alle destre.
Tutto questo viene ormai rinviato ad un “decisivo” futuro congresso straordinario che dovrebbe fare il miracolo di riportare le ragioni della politica.
Le responsabilità dello scenario attuale, per sincerità, vanno equamente – e proporzionalmente a seconda dei ruoli – suddivise tra i circa novanta membri dell’assemblea cittadina.
Non sono poi pochi. Quanti basterebbero, se uniti da obbiettivi politici a capovolgere gli equilibri politici della città. Viceversa, se divisi da lotte intestine, sufficienti a bloccare ogni ipotesi di cambiamento.
Con questa amara verità hanno fatto i conti coloro i quali prima delle elezioni in nome di una comune battaglia, avevano fatto la scelta di riavvicinarsi e allearsi con il Pd. Di tale scelta non resta nulla, se non qualche lamento o mugugno.
E gli iscritti che pure erano un buon numero (si parlava prima delle elezioni di 400/500 persone)?
Si sa che è aperto il tesseramento 2023/24 ma non si conosco dati. Le notizie sono poche – se escludiamo la partecipazione alle giornate della festa de L’Unità itinerante -. Si parla di qualche “lettera aperta” che a questo punto invocherebbe il Commissario… come ultimo tentativo di soluzione possibile.
A dire il vero se ciò accadesse non sarebbe poi l’unico partito senese ad essere commissariato. Certo è che questa vicenda sembra appassionare soltanto i diretti interessati – avvitati su loro stessi – e sempre meno la città.
Se dovessimo raccontarla con una storiella il riferimento inevitabile va alla “rana bollita”.
A dire il vero, però, qualcosa resta nel Pd senese: le segretarie e i segretari di circolo. Una risorsa silenziosa ma che rappresenta il collegamento tra un vertice litigioso e una “base” che è ancora capace elettoralmente di essere il primo partito della città.
Chissà che proprio dalle segretarie ed i segretari di circolo – che peraltro hanno organizzato le giornate di festa cui si faceva riferimento e stanno distribuendo le tessere, organizzando la partecipazione alla manifestazione nazionale dell’11 a Roma (foto) – non possa venire un segnale, un gesto, una iniziativa che possa ridare speranza e fiducia?
Igor Zambesi