La città e il legame con Papa Francesco
Riceviamo e pubblichiamo da Christain Pio Ventre…
Siena e il papato: due realtà apparentemente distanti, ma storicamente legate da una trama sottile e profonda, fatta di fede, cultura e impegno spirituale. In nessun altro luogo, forse, come nella città toscana, il messaggio cristiano si è intrecciato in modo così evidente con la vita civile e l’identità collettiva.
Da Santa Caterina a Papa Francesco, Siena ha sempre saputo parlare alla Chiesa universale con la voce della propria autenticità. Siena, pur non essendo sede vescovile di primaria importanza come Roma o Milano, ha saputo ritagliarsi nel tempo un ruolo di primo piano all’interno della storia della Chiesa. Non solo per la sua profonda vocazione religiosa, testimoniata da un patrimonio artistico e architettonico che trasuda fede basti pensare al Duomo, al Battistero o alla Basilica di San Domenico ma soprattutto per l’influenza di una delle sue più grandi figlie: Caterina Benincasa. Santa Caterina da Siena, compatrona d’Italia e d’Europa, è il simbolo più alto del rapporto tra Siena e il papato. Figura di grande carisma, mistica e attivista, fu in grado di parlare con franchezza ai papi del suo tempo, spronandoli a tornare da Avignone a Roma e a riformare la Chiesa. I suoi scritti, le sue lettere e soprattutto il suo esempio hanno rappresentato e continuano a rappresentare un punto di riferimento per molti pontefici, non ultimo Papa Francesco.
Nel corso della storia, Siena ha ospitato papi, cardinali, concili, e ha offerto uomini e donne di Chiesa che hanno contribuito alla vita spirituale e politica della cristianità. Il più celebre è certamente Enea Silvio Piccolomini, che salì al soglio pontificio col nome di Pio II. La sua figura è strettamente legata alla città: il Palazzo Piccolomini, la biblioteca del Duomo, la loggia che porta il suo nome sono ancora oggi testimonianza visibile di quel legame.
Anche in tempi più recenti, il rapporto tra Siena e il papato non si è mai interrotto. Celebrazioni, visite pastorali, pellegrinaggi e iniziative culturali hanno mantenuto vivo un dialogo che affonda le radici nella tradizione, ma che guarda al futuro con fiducia. Fin dai primi anni del suo pontificato, Papa Francesco ha mostrato una particolare attenzione verso la figura di Santa Caterina. In numerosi interventi pubblici l’ha citata come esempio di coerenza, coraggio e capacità di dialogo.
Per il Papa, la santa senese incarna una Chiesa “in uscita”, capace di parlare al cuore degli uomini e delle donne del proprio tempo. Nel 2015, in occasione del 550° anniversario della canonizzazione di Caterina, Francesco ha inviato un messaggio ufficiale alla città di Siena, nel quale ha sottolineato l’attualità della sua testimonianza, definendola “donna di comunione, di preghiera, di pace”. Ha inoltre incoraggiato i senesi a custodire questa eredità, trasmettendola alle nuove generazioni non solo come memoria storica, ma come stimolo per un rinnovato impegno civile e cristiano.
Durante la pandemia, il Papa ha nuovamente ricordato la santa, associandola al coraggio di tanti operatori sanitari e volontari, che come lei hanno messo la propria vita al servizio degli altri, spesso in situazioni di grande difficoltà. Siena, dunque, non è solo una città d’arte o un centro universitario di prestigio. È anche un luogo in cui la fede ha saputo generare cultura, impegno e profezia.
E il legame con il papato non è un fatto del passato, ma una realtà viva, che si rinnova nelle parole e nei gesti di un pontefice che, come Francesco, sa riconoscere nella storia senese un faro di spiritualità. In un tempo in cui la Chiesa è chiamata a riscoprire la forza del Vangelo nella vita quotidiana, Siena con la sua memoria e il suo esempio continua a offrire un contributo prezioso. E il papato, in questo dialogo secolare, trova ancora una volta un’interlocutrice autorevole, capace di custodire la fede e, al tempo stesso, di rilanciarla verso il futuro.
Christian Pio Ventre