Sensazioni. Ancora il tavolo delle candidature a sindaco non è ancora apparecchiato. Ma di certo l’asticella da saltare è stata posta molto molto più in alto.
A leggere i media, qualche blog e qualche pagina Fb; a vedere inoltre qualche evento. La percezione potrebbe sembrare diversa, tuttavia… Vogliamo dar credito a chi ci ha convinto che, pur se il voto civico, quello comunque indipendente, è determinante, il prossimo sindaco, o la prossima sindaco, lo saranno in forza di un chiaro ed evidente appoggio da un blocco partitico: a centrosinistra o a centrodestra.
Che sta succedendo nel momento a questi blocchi?
Nella parte di città che inclina a sinistra non ci sono proclami, né atteggiamenti rutilanti. Poco più di un mese ancora e ci sarà un/una nuovo/a comandante a guidare il Partito Democratico. E la cosa supera per importanza l’incerta riconquista del primo palazzo di Siena.
Sia Roncucci che Valenti che Masi sono persone perbene, non urlatori sguaiati e di conseguenza non contrastano pubblicamente chi oggi tende a presentare il centrosinistra come un grande bacino di voti dispersi e in cerca di nuova collocazione.
Coloro che si reputano bene informati, ma il Pd l’hanno lasciato, ironizzano sui tesserati del comune capoluogo, quattrocento o meno ancora; “basteranno?” si chiedono…
L’omissis è “basteranno alla Ferretti?”. Il 12 febbraio la carismatica signora del centrosinistra che alla fine si è decisa a lottare per la bandiera, ma senza fini personali, affronterà Ernesto Campanini – solo una venticinquina di ore ancora per saper se ce ne saranno altri – per decidere con le primarie chi rappresenterà il centrosinistra.
L’altro contendente certo – Massimo Vita – ha invece fatto un inchino affettuoso alla Ferretti: “Una decisione di grande valore che dimostra il suo grande senso di responsabilità. Io rinuncio a correre alle primarie di coalizione per sostenere il suo percorso con tutta la mia energia perché sono convinto che la sua esperienza e la sua sensibilità sociale siano una garanzia per la nostra Comunità. Avanti tutta Cara Anna”. Inchino fatto anche dallo stesso Pd giacché la Ferretti, in passato due volte assessore di bandiera, oggi è un’indipendente.
Per quanta passione possa mettere però il dottor Ernesto nella sua promozione, crediamo che dopo il 12 del prossimo mese, sarà la Ferretti a riunire le fila del centrosinistra.
Ci immaginiamo che allora ci sarà un invito universale a fare ancora una “marcia della pace”, del “candore cattocomunista”, un’esortazione a far garrire bandiere e stendardi del volontariato e dell’impegno sostenibile, dell’accettazione del diverso, dell’utopico improbabile ma sempre coinvolgente per chi dà un valore a sentirsi migliore.
La sfida – e lasciamo ancora la parola a Massimo Vita – è “che venga fuori l’idea di Siena che il centro sinistra vorrà proporre e con quale squadra la vorrà realizzare”.
Circolano intanto un monte di immagini dei personaggi giocanti di oggi accanto agli sconfitti di ieri. Lo scopo è di verificare se l’esito delle future elezioni potrà esser condizionato da retaggi e peccati di gioventù, anziché dalla decisa propensione a guardare avanti, al nuovo futuro di Siena, forse quello di “luogo comodo partecipe dell’evoluzione mondiale” che l’allora candidato Eugenio Neri ipotizzò per primo nel 2013.
Concludiamo con un dubbio. L’appassionato ricordo di Emanuele Macaluso che il segretario Pd Andrea Valenti ha offerto ieri ai suoi followers è anche un modo per rispondere ai sogni fatti da Pierluigi Piccini quando albeggia? In elezioni dove tutto si giocherà al ballottaggio sarà il “milazzismo” di cui lo storico direttore de L’Unità era fautore, a risultare determinante?
(1 – continua)
(Immagini prese dai profili pubblici Fb)