Enrico Letta sembra aver portato aria nuova a Siena. E a nessuno sembra dispiacere la sintonia trovata tra il sindaco di Siena Luigi De Mossi e il più accreditato candidato alle Suppletive nel collegio senese (Toscana 12). Letta sta mantenendo il profilo che aveva annunciato di essere candidato del territorio; e il suo essere segretario di un partito nazionale al Governo, lo sta utilizzando in funzione del territorio medesimo.
Siena ha tutto da guadagnarci. E sono probabilmente un bene entrambe le cose – la sintonia e che nessuno se ne dispiaccia (posto che tutti se ne siano accorti) – perché se il Comune capoluogo del Collegio ragiona alla pari con chi, pur di diversa ideologia, ci rappresenterà a Roma, saranno innanzitutto il territorio e la collettività a ricevere i benefici maggiori.
Un primo segno lo si è avuto con l’intervista-manifesto che Enrico Letta ha rilasciato a Pino di Blasio, capo della redazione del quotidiano più influente – La Nazione -; in quell’occasione Letta è stato chiaro: la prossima visita (mercoledì?) del ministro della Cultura Dario Franceschini si concluderà a Palazzo civico per richiesta di Letta stesso.
Quello che sta avvenendo è probabilmente qualcosa che, se non è il confronto per il futuro che avevamo suggerito, è qualcosa che ci si avvicina. Chiaramente di segno totalmente opposto a quelle rendite di posizione e reciproci fronteggiamenti cui si è assistito in tema di Società della Salute e Ciclo dei rifiuti.
Monte de Paschi, cultura, giovani, sembrano i primi temi dell’agenda. Se ci si aggiunge la sanità, l’elenco delle priorità sarebbe quasi completo.
Il confronto tra Sindaco e il Candidato definito “vincente” – politicamente su schieramenti opposti – è evidenziato anche dalla promozione di iniziative progettuali. Letta all’elenco delle solite strade e stazioni, ha aggiunto contenuti che sicuramente stanno bene a Palazzo Pubblico.
E la questione sembra di somma importanza. Ancor più se questo avviene in campagna elettorale e tra una visita e l’altra di Matteo Salvini.
Gli interessi della comunità prima di quelli elettorali. Vuol dire che comincia ad essere chiara la scommessa che la città e le sue forze migliori devono fare per invertire il declino. Prima il sindaco, ora il candidato parlano un linguaggio dove il futuro non è una vuota agitazione.