Stasera la Note di Siena ha ripreso ad allenarsi per scaricare tutti i suoi nervi su una grande del torneo
La sensazione è più o meno quella di aver preso un pugno in faccia, al termine di una serata che invece speravamo di finire a sciabolate. Sui colli delle bottiglie di champagne.
Perché l’apparecchiatura era quella giusta per le occasioni importanti, con oltre 1300 spettatori sugli spalti pronti a gioire per una vittoria che, in caso di risultati favorevoli dagli altri campi – peraltro puntualmente arrivati – avrebbe consegnato ai ragazzi di coach Paolo Betti il pass matematico per la poule promozione, con possibilità nelle ultime due giornate, di rintuzzare il quantum di punti da portare poi nella seconda fase in due scontri diretti come quelli contro Empoli e Costone.
A guastare la festa invece è stata la Dany Basket Quarrata, arrivata in Viale Sclavo priva di due giocatori importanti (Calabrese ed Angelucci), ma bella carica e pronta a fare la partita della vita, appoggiandosi sulle proprie colonne Tiberti, Artioli e Regoli, che in tre hanno segnato 58 dei 66 punti complessivi, risultando rebus non risolvibili per la difesa biancoverde, che comunque non è certo stata il motivo della sconfitta.

Quello che è mancato ieri sera invece è stata un po’ di serenità in attacco, con tante scelte sbagliate e tante situazioni che la squadra avrebbe potuto e dovuto gestire diversamente. Se in fondo il giocatore tira smarcato, se per esempio si cerca più volte un lungo sotto, è perché in allenamento hai visto cose… Se la palla, poi, colpisce un ferro, poi l’altro, poi esce, è altro. Ma ormai è anche acqua passata, è inutile continuare a pensarci troppo.
Indietro non si torna, mentre invece si può guardare avanti, perché per fortuna le possibilità di rifarsi non mancano e non tardano neppure ad arrivare.
Forse la partita di ieri era stata caricata un po’ troppo da tutti, indicata come giustamente quella più importante della stagione. Tutto giusto e tutti lo sapevano, ma forse questo concetto è ridondato un po’ troppo nella testa dei biancoverdi in una settimana nella quale, tra l’altro, non era mancato qualche acciacco fisico a disturbare la preparazione del match da parte di coach Paolo Betti.
Già nei primi istanti di partita si percepiva un po’ troppa frenesia e fretta di fare tutto e subito, frenesia alla quale ha fatto poi seguito una grande dimostrazione di volontà, che però non ha scalfito le certezze di Quarrata. Stesso canovaccio anche nel secondo tempo, dove nel finale a pesare sono stati episodi ed errori evitabili, frutto forse anch’essi, di non poca frenesia e paura di perdere.
Voltiamo pagina. Già stasera la comitiva biancoverde torna in palestra per preparare la sfida di mercoledì sera a Empoli. Una sfida difficile certo, ma onestamente è quello che forse ci vuole in questa fase.

Un avversario tosto su cui provare a “sfogare” tutto il nervosismo accumulato nei giorni scorsi e culminato con la grande delusione di ieri sera. Senza pensare troppo ai vari “What if” ma solo pensando a giocare tosti, solidi e con quel pizzico di raziocinio in più che non guasta, specie quando di fronte hai avversari esperti. Quindi si gioca per la maglia, il risultato si vede dopo.
Prima Empoli e poi il Costone. Due tappe che – finché la matematica non ci condannerà – possono spalancare le porte del paradiso oppure far ritrovare i biancoverdi in purgatorio, dove non si sta benissimo certo, ma dove tutto sommato, se ci si comporta bene, non sono precluse le porte del paradiso stesso.
D’altronde con una formula del genere lo spartiacque potrebbe essere anche solo la differenza canestri, dove la Mens Sana non è messa benissimo, ma non ci pensiamo.
Stasera sarà anche l’occasione per contarsi e per medicarsi le ferite, tra cui quelle alle mani di Tognazzi e Pannini (che hanno giocato con vistosa fasciatura) che abbiamo scoperto essere stati vittima di banali incidenti domestici proprio alla vigilia della sfida contro Quarrata. Si vede che doveva andare così.

Speriamo che le prossime due vadano diversamente e la prima cosa per far sì che le cose vadano diversamente è crederci fermamente. D’altronde, se la Mens Sana è stata capace di andare a vincere a Lucca in carrozza, perché non può pensare di passare ad Empoli?
Forza ragazzi, non mollate. Si gioca per la maglia. Le volte del Paradiso sono un po’ più distanti ma non impossibili da raggiungere.