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martedì, Dicembre 10, 2024

Natale senese, festa di luci e di apprensioni

Due parole sulle festività natalizie e in particolare gli addobbi. Saranno festività in cui si dovrebbe non più dire “Buon Natale” per rispetto delle altre religioni. Per esempio l’ebraismo che non dà al Cristo il ruolo di Messia o l’islamismo che questa qualifica gli riconosce ma non quella di Salvatore. Comunque…

A queste feste ci si avvicina con un’attenzione gravida di altri significati. Con una ripresa frenata dall’aumento delle materie prime. All’insegna delle preoccupazioni dei commercianti che contano molto su una ripresa che la quarta ondata di pandemia mette a rischio proprio quando il Centro aveva ripreso la sua forza attrattiva.

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Con la politica nazionalmente sospesa per l’elezione del Presidente della Repubblica e localmente tutti già orientati alla tornata amministrativa del 2023, chi per riempire il rendiconto e i progetti futuri chi alla ricerca di scivoloni; con un centro storico che si sta modificando, pur con particolarismi e posizionamenti privatistici e scaramantici di una popolazione che dire tradizionalista è poco.

Il cartellone eventi del Comune per le festività è composto di diciassette pagine scritte fitte. Che coinvolgono anche i quartieri periferici e chi non può beneficiarne in seno alla città murata. L’assessore Tirelli il 30 scorso ne ha presentato in conferenza stampa solo una parte ed altre stanno venendo fuori poco a poco. Una per esempio: la risposta d’autore sul perché la città sia stata spenta a Sant’Ansano.

Un esempio dell’addobbo in piazza della Posta

Da poco si conosce la risposta. I commercianti avevano chiesto di non creare strade di serie A e serie B e quindi l’accensione avverrà in un unico momento. Domani, 18:45, alla Costarella con tanto di Sindaco e Arcivescovo che si daranno la mano e ordineranno insieme alla ditta grossetana installatrice di accendere Siena, creando così una solennità nella semplicità. Vedremo se la cosa piacerà ai senesi che sono invitati a presenziare insieme alla stampa.

Abbiamo gradito in questi giorni vedere sotto il loggiato degli Uniti esibirsi gli studenti del Liceo Musicale Piccolomini. E avremmo occasione di vederli ancora già da mercoledì. Nelle loro note e i loro sorrisi tutta la voglia di ragazzi dotati di togliersi le ruggini dell’isolamento pandemico.

Lo scampanellante trenino possiamo accettarlo e proviamo invidia, e al tempo stesso superiorità e riprovazione, verso coloro che ci salgono. I banchetti nella parte alta della città ci piacciono così e così, potrebbero essere orientati in maniera più consona e tale da non creare disagi alla circolazione veicolare e pedonale. Non sono roba per la nostra età, le giostre della Lizza ma comprendiamo gli imberbi intenzionati ad affollarle. Come dire, se non chiamiamo Natale l’ilarità dei nostri eredi cos’altro chiamare? Quindi ci stanno.

Ultima riunione operativa per il Gruppo luminarie

In attesa di domani non sappiamo giudicare l’effettivo risalto che avranno le luminarie dedicate a Dante e Federigo, ma sembrano cosa diversa e di più rispetto gli schemi. Ci ripromettiamo di andare a vedere dopo l’8 quale risalto avranno porte e loggiati e quale sarà l’effetto della nevicata di luci in Piazza del Campo, frutto dello sconto della ditta, ma anche della volontà di celebrare da parte dell’Amministrazione che spende molto –  se il molto sarà troppo saranno il risultato e il gradimento a dirlo – per queste festività, nonostante i contributi straordinari di Monte, Fondazione e Cciaa.

Ci piace l’idea di animatori per le strade a recitare, divertire e nell’intenzione istruire. Se freddo e pigrizia non ci tratterranno sul divano di casa, affronteremo le due ore di scarpinata per la città per sentire cosa di diverso e originale hanno le guide per raccontare l’Alighieri e il Tozzi.

Esempio di illuminazione in via Pianigiani

Non saremmo con le contrade all’accensione dell’albero nell’Entrone e nemmeno a visitare e portare una letterina a Babbo natale nel suo villaggetto alla Lizza, tuttavia un’occhiata a quel che la signora Carciofali con i suoi associati hobbisti proporranno davanti la Cciaa gliela daremo perché il faidate ci ha sempre entusiasmato.

La nostra opinione è che di carne al fuoco ce ne sia tanta. E anche che, quando c’è un esecutivo che provvede, a noi che potere amministrativo non abbiamo, ci spetta e merita un giudizio solo alla fine, sui risultati e il colpo d’occhio.

Al “giovane operaio” che occupa la Presidenza dell’Associazione Centro Storico, braccio operativo del Comune per l’organizzazione dei principali eventi, va la nostra simpatia per la dedizione, oltre al consiglio di ascoltare sempre meglio la città.

Una suggestione in merito gliela diamo anche noi. L’Ospedale, una città-azienda che continuerà a brulicare anche in tempo di Natale di fervore curativo e di atti di lotta per contrastare la pandemia. Ai dipendenti, ai pazienti, tutta la nostra solidarietà e il nostro affetto. Facciamo qualcosa anche per loro.

(in copertina la prima esecuzione degli studenti del Musicale Piccolomini)

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