Stasera, nella piazza di San Domenico, alle 21, Enrico Letta, segretario nazionale del Pd e deputato nominato sul territorio nelle Suppletive di un anno fa, parlerà ai senesi. Quantomeno ai simpatizzanti senesi che si riconoscono nella linea politica che sta proponendo al Partito democratico.
Indiscutibilmente è la figura più rappresentativa della politica nazionale che si ferma per un dato tempo e un dato impegno nella città del Palio. Oltre l’indubbio ruolo avuto nella costruzione del progetto dei Biotecnopolo a Siena, con Letta chi si vuole complimentare lo fa per il convinto europeismo, per uno stare azzimato sulla scena mostrando e ottenendo dignità e rispetto, per il suo suggerire di affiancare gli italiani non con cieca partigianeria, ma con operosa dedizione all’interno delle istituzioni.
Stando alle agende, nella città capoluogo, ci sarà poco altro da seguire. Il vicepresidente del consiglio Regionale Stefano Scaramelli (IV-Azione) che incontrerà i giovani oggi al Bar Il Palio, i candidati di Unione Popolare, tutti, che venerdì alle 20 terranno un comizio in Piazza Salimbeni. Lo stesso giorno, la Lega chiuderà la sua campagna con una cena al capiente ristorante il ciliegio di Uopini, mentre l’ancora attuale assessore all’Urbanistica, Francesco Michelotti, gettonatissimo esponente di Fratelli d’Italia dedicherà le ultime ore soprattutto a garantirsi l’appoggio della Valdelsa, mentre i suoi sostenitori optano per l’imbucata dei suoi volantini.
Tornando a Letta va detto che è un po’ una mosca bianca, perché riesce a ogni comizio – e ne fa almeno un paio al giorno – di inserire qualche concetto inedito. Gli altri, quasi tutti, stanno cedendo al fascino della semplicità, cioè scegliersi un avversario e combattere in un collegio dove si sfidano Partito Democratico e Fratelli d’Italia (vedi come le coalizioni hanno diviso i collegi: https://www.infodata.ilsole24ore.com/2022/09/10/elezioni-politiche-2022-scorpi-centrodestra-centrosinistra-si-divisi-collegi-uninominali/).
Quindi reddito di cittadinanza si/no, europeismo si/no e così via.
I comizi, come detto, sono abbastanza rari e anche gli spazi di affissione dei manifesti non sono tutti utilizzati. Si dice che sia un vezzo o una modernità: usare i social è meglio. Ma la situazione è probabilmente dovuta alla carenza di risorse finanziarie importanti in questa frettolosa campagna elettorale.
Ancora quattro giorni prima di votare, tre soltanto per calare il silenzio su una propaganda un po’ becera in uno scenario che, orfano di sondaggi, tende a farsi un po’ più incerto. Soprattutto se l’assenteismo dovesse ridursi.