Camminando per i corridoi del palazzo Piccolomini sembra di sentire le voci di notai, commercianti, artigiani, nobili uscire dai fogli che si trovano nei plichi ben sistemati nelle antiche librerie. E’ la sede dell’Archivio di Stato di Siena, un patrimonio prezioso di informazioni per gli storici, ma anche un luogo da poter visitare per chi vuole scoprire i suoi tesori. Ogni documento ci racconta un pezzo di storia di Siena: dalle biccherne ai fascicoli più recenti del secolo scorso con cui è possibile ricostruire l’evoluzione di un territorio. Proviamo a stendere tutti i faldoni in una strada immaginaria e arriviamo da Siena a Monteriggioni. Ben 14 chilometri di documenti sistemati negli scaffali con su scritta la data e il comune di riferimento, che occupano l’intero palazzo che si affaccia su piazza del Campo. Lo rivela la direttrice dell’archivio di Stato Cinzia Cardinali che si occupa della custodia e conservazione di questo patrimonio e di nuove acquisizioni che vanno ad arricchire la collezione. “Partiamo dall’origini di Siena con i primi documenti dell’ottavo secolo d.C. fino ad arrivare ai tempi più recenti. Fu il Granduca di Toscana nel 1858 a scegliere per Siena un luogo di conservazione della documentazione dello Stato della città ”.