PalioAcanestro: basket, sorrisi e quella leggerezza che mancava

Non sono stati solo tre giorni di basket quelli di PalioAcanestro. È stata un’avventura di tre anni fatta di ostacoli e tenacia, la tenacia che ha portato in Fortezza uno spettacolo unico, che ha visto un gruppo di amici dare vita a quella che all’inizio sembrava un’utopia, ma che si è trasformata in una bellissima realtà.

Tutto è nato dall’idea di Martino Galasso, arbitro di Serie A di basket, cresciuto a pane e basket, da sempre ammaliato, come tutta la generazione che non ha avuto il privilegio di viverlo sulla propria pelle, dai racconti del basket che fu, del Torneo Affogasanti. Una vera e propria perla del basket senese, nata in San Marco, che ha lasciato un ricordo indelebile in tutti coloro che ne hanno preso parte. Il basket però è cambiato, impossibile ripetere l’unicità del torneo che attirava a Siena il gotha del basket che veniva travolto dall’appartenenza in un amen. Lo si capisce dai racconti di Meo Sacchetti, legatissimo al Bruco, o di Dino Meneghin che vestì i colori della Duprè. Un qualcosa di magico, che Roberto Morrocchi ha rivissuto attraverso il suo libro “Dall’Affogasanti a PalioAcanestro”, il cui ricavato sarà donato in beneficienza ai reparti di riabilitazione e di neurologia dell’Azienda ospedaliera universitaria senese universitaria, per l’acquisto di attrezzature per la cura dei pazienti.

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Martino Galasso è partito da lì ed ha messo insieme un gruppo di amici per dare vita a PalioAcanestro. Un’idea partita nel 2020 e che la pandemia non ha fermato. Insieme a Claudio Cocchia, Paolo Ridolfi, Niccolò Franceschini, Gianpaolo Toscano, Luca Ciurlia e Riccardo Caliani hanno studiato un format coinvolgendo, con l’aiuto del Magistrato, i ragazzi delle Contrade riunendoli tramite sorteggio in sei squadre che portavano il nome delle Contrade soppresse. A questo si è unita la presenza degli allenatori senesi e degli ex giocatori che hanno aderito con entusiasmo a questa idea ed hanno deciso di allacciarsi le scarpe e scendere in campo per PalioAcanestro. La palla a due tra Marco Carraretto e Paolo Moretti è stata il degno avvio di un torneo al quale non sono voluti mancare neanche Roberto Chiagic, Tommaso Marino, Gianmarco Olleia e Gabriele Trubbianelli ed infine Giacomo Galanda.

Aldilà delle difficoltà, della bomba d’acqua che ha posticipato le finali, sono stati tre giorni in cui la Fortezza Medicea è stata il cuore del basket senese. Dove si sono date appuntamento persone di tutte le età, amanti del basket, vecchi amici. Sono stati tre giorni spensierati, fatti di sorrisi, di risate e di leggerezza. Solo basket. In una cornice che sembrava un quadro.

Tanti presenti e le squadre hanno voluto anche dare il loro contributo alla raccolta fondi per l’Ail, attraverso donazioni spontanee o  acquistando le maglie da gioco (per chi volesse è ancora possibile contribuire).  

Al termine della finale, vinta dal Gallo contro il Leone, non c’è stato spazio per la malinconia, ma c’era già la testa al prossimo anno. C’è già la testa al prossimo anno. Fate come vi pare, ma di tutto questo ce ne era davvero bisogno.

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