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venerdì, Marzo 29, 2024

Per rinnovare, prima qualcuno deve rompere

Incredibile ma vero. Dopo una prima fase di incertezza sulla “matrice” della maggioranza di centrodestra in Piazza del Campo 1, in cui sembrava che dal Comune si proseguisse le solite politiche di sempre – come dimenticare le vibranti proteste di Sena Civitas per le nomine dei “soliti noti” e le “inascoltate” richieste di rinnovamento -, ora la sceneggiatura sembra cambiata.

Dalla costituzione dell’Agenzia del Welfare, alla messa in mora dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Rinaldo Franci” fino al cambio di statuto del Siena Jazz… Sembra andare per la maggiore il termine “rottura” invece di quello “continuità”. Insomma il “vogliamosi bene”, il siamo tutti sulla stessa barca – se mai ci fossero stati – ora non ci sono più.

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Naturalmente si parla di fatti tra loro diversi e, cadenza temporale a parte, sono accomunati dall’essere di “rottura”. La novità è che la rottura non è soltanto dentro al Consiglio Comunale, ma la “protesta” ha acquisito dei risvolti “sociali”. Per il resto sono e restano tre fatti diversi.

Ognuno con i propri scontenti. Scontenti che ci sono, eccome. A sinistra ma anche a destra.

Welfare e musica sono temi trasversali, sui quali ognuno parte dal proprio vissuto, dalle proprie conoscenze e dalle proprie relazioni. Non potrebbe essere altrimenti.

Ma conta anche sapere dove vogliono andare a parare certe mosse. Apparrebbero affrettate e poco pensate… Ma anche il contrario. La verità è che al giro di boa di metà mandato la maggioranza che sostiene la Giunta sta cambiando indirizzo e forse pelle.

Il fatto non è ancora chiaro perché non si vedono “facce nuove” in giro. Ma se gli scontenti crescono, come sembrerebbe, potrebbe voler dire che aumentano i delusi ma anche gli esclusi.

Insomma, detta in breve, forse conviene prendere sul serio il ragionamento che ha fatto il sindaco Luigi De Mossi sui  giovani e sul rinnovamento delle classi dirigenti. Che ci riesca è tutto da vedere, che ci voglia provare comincia ad essere più che certo.

Si perché a ben vedere in politica prima si “smonta” e poi si “rimonta”. Si taglia e si cuce. In questo ordine. E per tanti che protestano per le “rotture”, molti aspettano “le nuove sintesi”. I conti? Ci saranno, nel 2023.

(Nella foto l’assessore Clio Biondi Santi e il sindaco Luigi De Mossi)

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