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giovedì, Novembre 21, 2024

Quel che ha detto Gara2 sulla sfida Costone-Mens Sana

Dopodomani l’effetto PalaEstra è tutto da verificare. Entro Gara4 sarà innalzata la maglia di Tomas Ress

Smaltita la “sbornia” di entusiasmo, che in questo caso potrebbe anche eccedere il tradizionale “senso figurato” – ricordiamoci che tanto il presidente Frati che il diggì Caliani si erano eventualmente ripromessi la consumazione di “qualche” birra in caso di vittoria a Montarioso -, ci ritroviamo di nuovo all’antivigilia di una nuova battaglia che, pur cambiando il “campo”, ci aspettiamo che si confermerà, per durezza ed intensità, tale e quale alle prime due gare della serie.

La Mens Sana non deve commettere l’errore di pensare di essere a metà dell’opera, perché a guardar bene, analizzando a mente lucida fatti, eventi e potenzialità, crediamo che sia ancora il Costone ad avere le maggiori chance di successo. Certo per farlo dovrà espugnare il PalaEstra, che le cronache di questi giorni prefigurano come pieno come non mai, almeno dagli anni “semibuoni” della Serie B o della A2.

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COSA HA DETTO GARA 2

Gara 2 ha detto che, così come in Gara1, la sfida tra Mens Sana e Costone può essere più equilibrata di quanto magari ci si potesse aspettare. Che il Costone ha sicuramente qualcosa in più ma che la Mens Sana ha tanto cuore, pur trovando, specialmente in Gara 2, anche qualche sprazzo di talento che le hanno consentito di coronare una vera e propria impresa.

Gara 2 ha anche detto che le panchine si stanno adattando e la zona di Paolo Betti è stata sicuramente un fattore importante nel successo di mercoledì scorso, fermo restando che il Costone ha preso e sbagliato tanti (forse troppi: 6/24) tiri da 3 punti, che se dovessero entrare con più continuità potrebbero certamente sparigliare.

Gara 2 ha anche detto che La Mens Sana è forse più efficace quando gioca con quattro piccoli, sacrificando un po’ a turno Prosek (il cui stato febbrile non era mercoledì sera ancora del tutto superato) e Sabia, che comunque quando è stato in campo ha tutt’altro che demeritato.

NASELLO DIPENDENZA

Ferdinando Nasello è sicuramente l’uomo copertina di questa serie di Finale. Lo dice la sua carriera, ma onestamente lo sta dicendo anche il campo. Nasello è forse l’unico giocatore che la difesa della Note di Siena non riesce a limitare in maniera efficace.

Segna dal post basso, crea per i compagni, aiuta in difesa su tutti. Insomma fa le famose “pentole e coperchi”. Tutto bene per il Costone? Beh, certamente un giocatore come Nasello meglio averlo che non averlo, ma attenzione a non eccedere nell’affidarsi a lui. A tratti infatti sembrava quasi che l’unico in grado di creare qualcosa fosse lui, cosa che stride abbastanza in un roster dove spiccano almeno altre tre o quattro individualità di primissimo piano.

Forse i più emancipati dalla “Nasello dipendenza” sono Terrosi e Banchi, che in modi diversi hanno comunque inciso nelle prime due partite, così come Bruttini che in Gara 2 è stato forse il migliore dei suoi. Detto questo la Vismederi ha segnato 143 punti totali nelle prime due partite: 43 dei quali li ha messi a segno l’ex Cremona.

TOGNAZZIMANIA

Il “go to guy” della Note di Siena in tutta la stagione, comprese queste due prime partite di finale, è stato certamente Vittorio Tognazzi. Bravo in Gara 1, sontuoso in Gara 2.

Non stupisce più di tanto la sua capacità realizzativa per un giocatore che in carriera non è mai sceso sotto i 15 di media in stagione. Ma colpisce la sua capacità, acquisita quest’anno, di segnare in modi diversi rispetto al passato. Mercoledì sera ha fatto registrare un 6/9 da tre punti, punendo i rientri non perfetti della difesa del Costone con triple in transizione ed in faccia ai cambi che spesso lo vedevano accoppiato con Nasello, Zeneli ed Ondo Mengue. Tozzi ha provato ad affidarlo alle cure di Banchero, di Terrosi e di Radchenko, ma Tognazzi ha trovato il modo di segnate comunque. Se anche nel prosieguo riuscirà ad essere lucido e preciso al tiro da fuori, gli scenari per la Mens Sana potrebbero anche cambiare.

PUCCIONI RULES

Alberto Puccioni è stato per l’intera stagione uno dei principali terminali offensivi della Note di Siena. Da un po’ di tempo a questa parte, ma in particolare in queste prime due partite di finale non riesce a sbloccarsi ed a fare canestro, anche prendendosi tiri aperti.

Capita anche nelle migliori famiglie. Non di solo tiro si vincono le partite. Ed allora ci scappa detto un “bravo Puccio” anche in una serata, quella di Gara 2, chiusa con un 0/7 da 3 punti. Ma un bel 4/4 ai liberi in un momento importante ed un paio di giocate di intensità nell’altra metà campo assolutamente preziose. La prima “bomba” arriverà.

IL FATTORE PALAESTRA

La capienza massima consentita attualmente è di 2670 posti. Sarà sufficiente, ma non crediamo che avanzerà gran che. Ai sostenitori del Costone sarà riservato il settore ospiti, più una parte di settore gradinata fronte panchine. Saranno oltre 300.

Il resto del palasport si tingerà di biancoverde e di sicuro il “fattore campo” potrà essere un fattore. Non che non metta pressione anche ai padroni di casa, ma di certo non sarà facile per i gialloverdi (che giocheranno in maglia nera) giocare con 2000 anime rumorose contro.

Ci sarà un clima d’altri tempi. Lo abbiamo forse già detto, ma la cosa più bella (e forse la più importante) è che la Mens Sana Basketball ha saputo risvegliare l’entusiasmo di tanti. Tornando ad essere forse anche un po’ “di moda” come accadeva quando sulle maglie c’era il logo MPS e in campo Tomas Ress, la cui maglia dovrebbe essere appesa al soffitto in una delle prossime due partite.

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