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martedì, Dicembre 10, 2024

Sei Toscana, i perché delle scelte su Siena

Ciascun Comune fa le proprie scelte sull’igiene pubblica nell’ambito del contratto con Ato

Abbiamo incontrato Alessandro Fabbrini, Presidente di Sei Toscana. E’ stata l’occasione, con la sua cortese attenzione, per porgli una serie di domande sperando di chiarire il ruolo dell’Azienda che presiede e la competenza che ha sulle scelte in tema di politiche della raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Presidente, buongiorno, qual è il compito, lo stato di salute e le prospettive di Sei Toscana?

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“Lo scorso aprile Sei Toscana ha approvato il bilancio 2023, chiuso con un utile di poco superiore al milione di euro, interrompendo così un quadriennio di perdite. Tutto questo grazie agli sforzi messi in campo dalla nuova governance – con Iren Spa socio industriale di maggioranza – nella razionalizzazione e nell’efficientamento dei costi aziendali. Aggiungo anche un omaggio all’impegno quotidiano degli oltre mille dipendenti. Continua così l’impegno della società nel perseguimento degli obiettivi contenuti nel piano industriale che prevede la progressiva riorganizzazione di tutti i servizi di raccolta nei 104 comuni dell’Ato Toscana Sud. Va sottolineato un livello di investimenti particolarmente elevato grazie al supporto di Iren; nello scorso anno sono stati pari a oltre 46,5 milioni di euro e quest’anno proseguono su un tenore simile”.

Fabbrini intervistato al Tg di TV9

“Dal punto di vista industriale – continua Fabbrini -, lo scorso anno abbiamo gestito oltre 500mila tonnellate di rifiuti in un bacino di più di 900mila abitanti che rappresenta il 25% della popolazione toscana. Rifiuti che noi abbiamo raccolto e trasportato agli impianti deputati per il loro avvio a riciclo, recupero o smaltimento. Sei Toscana, infatti, si occupa di tutti i servizi di igiene urbana, ma non gestisce attività a livello impiantistico. Iren, invece, è nella compagine societaria di diverse società del nostro territorio che gestiscono impianti, come SienAmbiente e Futura. Ricordo che dal punto di vista degli impianti la provincia di Siena è storicamente all’avanguardia in quanto SienAmbiente gestisce la discarica nel comune di Abbadia da poco ampliata, il termovalorizzatore nel comune di Poggibonsi e la piattaforma di Pian delle Cortine nel comune di Asciano cui compete un impianto anaerobico per lo smaltimento dell’organico ed una modernissima piattaforma di valorizzazione delle raccolte differenziate”.

Si parla spesso della percentuale di raccolta differenziata come un obiettivo concreto di sostenibilità ambientale… A Siena come siamo messi?

“La percentuale media – intesa per il territorio dell’Ato Toscana Sud, composto da 104 Comuni – di raccolta differenziata si attesta intorno al 62% (dato di maggio 2024) con un incremento continuo in corso e con Comuni che a seguito della riorganizzazione hanno superato già il 70%. Il Comune di Siena ha fatto registrare negli ultimi anni una costante crescita (vedi tabella sotto), che si è un po’ fermata dal 2022 a oggi”.

“Le percentuali di raccolta differenziata della Provincia di Siena – continua il presidente di Sei Toscana – sono invece le seguenti: 2022: 59,60%; 2021: 59,37%; 2020: 56,48%”.

Ci sono molte lamentele sul tema rifiuti a Siena; sia riferite al centro storico che per quanto riguarda le zone periferiche. Qual è la vostra attuale percezione?

“Quello che cerchiamo sempre di fare nello svolgimento del nostro lavoro quotidiano è di rendere vivibile e accogliente il territorio in cui operiamo. Un territorio unico al mondo, molto eterogeneo che racchiude tesori preziosi come le città d’arte e i borghi, i siti patrimonio dell’Unesco, i parchi e le riserve naturali. A Siena capoluogo, città bellissima e conosciuta in tutto il mondo, ci impegniamo ogni giorno al massimo delle nostre forze. Grazie alle attività di riorganizzazione fatte negli ultimi anni, abbiamo raggiunto dei buoni risultati in termini di performance ambientali (aumento raccolta differenziata), e stiamo lavorando con interlocuzioni continue con l’Amministrazione Comunale per risolvere e gestire al meglio le problematiche che ci vengono segnalate. I servizi di igiene urbana scontentano sempre qualcuno: a Siena come in ogni altra città. Noi svolgiamo un servizio pubblico locale, come acqua, luce, gas ma, a differenza di questi, l’igiene urbana non può prescindere dalla fattiva collaborazione di ogni cittadino e attività. Senza l’impegno e la collaborazione di tutti gli attori in gioco (gestore dei rifiuti, amministrazione comunale, Ato e cittadini) è impossibile raggiungere i risultati che ci prefiggiamo. I cittadini senesi hanno a cuore la loro città e nella stragrande maggioranza dei casi si comportano nel migliore dei modi, ma basta anche un 5% di conferimenti errati, di abbandoni o di mancato rispetto degli orari di conferimento che il buon lavoro di tutti è messo a repentaglio a danno spesso del decoro”.

Come sono regolati i rapporti tra il Comune e Sei Toscana? Esiste un contratto di servizio e cosa regola questo contratto?

“Sei Toscana, dopo l’aggiudicazione della gara (primi in Toscana e una dei primi in Italia) del 2013 è il gestore unico dell’Ato Toscana Sud. Svolge il servizio in tutti e 104 Comuni delle province di Arezzo, Grosseto, Siena e del comprensorio della Val di Cornia in provincia di Livorno. Il contratto di servizio è stipulato quindi con Ato, che è appunto l’Ente che rappresenta tutti e 104 i Comuni dell’ambito. Ogni anno, a seconda dei servizi che ogni Comune intende mettere a disposizione dei propri concittadini, viene calcolato il costo che, assieme ad altre componenti (costo degli impianti e altri servizi scelti dal singolo Comune) concorrono a determinare il costo finale che viene pagato con la Tari. I driver con i quali viene ripartita la tariffa per ogni singolo comune sono quindi determinati dall’ATO e dalle politiche e dai regolamenti dei singoli comuni. E’ il contratto di servizio quindi che regola il rapporto SeiToscana/Comune ed è questo lo strumento in mano all’Amministrazione utile a rendere i servizi sempre migliori”.

Perché si è fatta una sperimentazione con la tessera e poi si è abbandonata? E’ stata una scelta del Comune o dell’Azienda?

“Non si è trattata di una sperimentazione. La 6Card rappresenta uno degli strumenti principe delle riorganizzazioni dei servizi di raccolta che portiamo avanti sul territorio e che prevedono l’utilizzo di contenitori ad accesso controllato. In accordo con la precedente Amministrazione, abbiamo installato i cassonetti, distribuito le tessere a tutti i cittadini e poi “chiuso” i contenitori (che potevano essere aperti appunto solo con la propria tessera). La nuova Amministrazione, invece, ha deciso “aprire” i contenitori nell’attesa della riorganizzazione che prevede l’istallazione dei nuovi cassonetti molto più funzionali di quelli attuali. Una scelta che noi non abbiamo condiviso, ma cui abbiamo dato seguito rispettando il volere dell’amministrazione. Sei Toscana è il braccio operativo dei Comuni. Diamo logicamente indicazioni, suggerimenti, consigli su come organizzare i servizi al cittadino, ma se un Comune decide di voler intraprendere un percorso diverso noi lo rispettiamo, anche se non ci convince”.

A cosa doveva/poteva portare l’uso della tessera come evoluzione del servizio? Poteva essere usata per intervenire sulle tariffe in modo da incentivare la raccolta differenziata come in alcuni paesi esteri viene fatto?

“La chiusura dei contenitori ad accesso controllato e il conseguente utilizzo obbligatorio della 6Card sono la condizione imprescindibile per introdurre un sistema di tariffazione puntale, la famosa Tarip o ancora più avanzata la TARIC. Un sistema più equo rispetto all’attuale Tari che si basa solo – per legge – sul numero dei componenti del nucleo familiare e sui metri quadri dell’abitazione, senza tener conto dell’effettiva produzione dei rifiuti e dell’impegno dell’utenza a conferire correttamente i propri rifiuti. La tariffa puntuale, invece, è una tariffa calibrata sulla concreta collaborazione dei cittadini nell’effettuare la raccolta differenziata che introduce un elemento di equità”.

Molti si lamentano della tipologia dei cassonetti utilizzati specie nelle zone extraurbane che risultano piccoli rispetto al numero e all’utenza, oltreché spesso rotti, al netto della inciviltà dei cittadini che comunque andrebbe scoraggiata rendendo il conferimento dei rifiuti più agevole. Da chi dipende la quantità, dimensione e localizzazione dei cassonetti?

“La progettazione dei servizi viene fatta dai nostri tecnici e condivisa, passo passo, con l’Amministrazione comunale. Tutte le scelte sono analizzate, ponderate, esaminate in profondità e non possono prescindere dalla condivisione e dall’ok da parte del Comune. È un lavoro corale, sempre soggetto a continue affinature per migliorare e rendere il servizio sempre più efficace ed efficiente. Siena sarà interessata dalle attività di riorganizzazione nel corso del 2025, con l’arrivo dei nuovi contenitori stradali ad accesso controllato e la rimozione di quelli attuali con la calotta. La scelta dei cassonetti attuali è stata fatta dalla gestione precedente che noi non condividiamo e infatti stiamo cambiando tutti i contenitori a calotta sostituendoli con quelli nuovi. Non dimentichiamoci poi che Siena è una città turistica ed universitaria: il controllo dei corretti conferimenti è quindi molto più difficile”.

Siena è la città più cara in tema di inflazione, tasse e tributi, non sarebbe logico che perlomeno la qualità dei servizi fosse adeguata a quanto spendono i cittadini? Cosa si può fare poter migliorare il servizio in definitiva?

“Lo ripeto: l’igiene urbana per raggiungere i propri obiettivi, non può prescindere dalla collaborazione di tutti gli attori coinvolti. Bisogna impegnarsi tutti al massimo, in primis noi come gestore, lavorare in sinergia con le Amministrazioni, l’Ente di regolazione, le associazioni, le attività economiche. Coinvolgere e sensibilizzare i cittadini e contribuire ad accrescere il senso civico e di tutela e difesa del territorio che, purtroppo, sembra scemare sempre più in tanti di essi. Sicuramente quello che possiamo dire con certezza e che è stato certificato anche dall’associazione Cittadinanza Attiva il Comune di Siena ha una tariffa sui rifiuti molto buona quindi credo che se Siena è la città più cara d’Italia il motivo debba essere cercato altrove e non nella tariffa dei rifiuti”.

Qual è l’obiettivo di raccolta differenziata che dobbiamo perseguire nei prossimi anni e cosa va fatto per poterlo raggiungere?

“L’Europa indica l’obiettivo del 70% di differenziata al 2030. Ma quello che è importante è l’effettivo riciclo dei rifiuti. Solo una raccolta differenziata di qualità, infatti, apre la strada al riciclo. A questo dobbiamo puntare. Per questo, lavoriamo costantemente al coinvolgimento dei cittadini e delle attività economiche. Penso alle nostre campagne informative e di sensibilizzazione (non ultima quella contro il fenomeno degli abbandoni, i cui manifesti vediamo in questi giorni in città), che conduciamo in stretta collaborazione con le amministrazioni comunali, come ad esempio il nostro progetto Ri-Creazione, che giunge quest’anno alla decima edizione e che ha coinvolto sinora oltre 50.000 bambine e bambini. Un’altra attività che ci vede coinvolti proprio nel territorio senese è la partnership che da qualche tempo abbiamo stretto con due tra i più importanti eventi sportivi che vedono il nostro territorio protagonista. Parliamo di Strade Bianche ed Eroica, con cui da più di due anni collaboriamo per individuare le migliori soluzioni e mitigare l’impatto ambientale relativo alla gestione dei rifiuti in occasione di queste due importanti manifestazioni che richiamano sul nostro fragile territorio migliaia di persone, con l’obiettivo di renderle sempre più sostenibili. Ma anche le centinaia di incontri con i cittadini in tutti i comuni che vengono riorganizzati”.

Ecco questa in sostanza la visione di Sei Toscana. Le parole del Presidente ci fanno capire che l’ente è quasi desideroso di ricevere commenti e lamentele, se correttamente specificate, perché tramite esse conosce necessità e specificità. Apprendiamo anche che i servizi di igiene sono molti e che la scelta dei medesimi fissa le tariffe da applicare. Ciascun Comune li specifica autonomamente, ma potrebbe anche coinvolgere i cittadini in questa scelta facendo preliminarmente comprendere che alle scelte competono i risparmi. Altra cosa che apprendiamo è che i decadimenti di decoro sono dovuti prevalentemente a una ristretta minoranza che non cambia abitudini sbagliate, una minoranza che danneggia gravemente la maggioranza che probabilmente dovrà esser perseguita con più insistenza. Per i cassonetti dell’indifferenziato il cui accesso è conseguente all’uso della tessera 6Card interpretiamo dalle parole del Presidente che è stata una questione squisitamente politica gestita in autorità dalla municipalità di Siena capoluogo. Presto la tessera tornerà di uso obbligatorio insieme alla sostituzione degli attuali cassonetti. Tutte queste scelte sono rese più facili dalla volontà e dalla possibilità di Iren – la multiservizi dominante nell’Italia centrale e del Nord Ovest – di impiegare risorse e investire, ottenendo più velocemente quelle economie di scala in Società che devono fare i propri utili economici.

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