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mercoledì, Novembre 13, 2024

Tutto ciò che c’è da leggere sulla morte di David Rossi

Fra poche ore, alle 18 al Bastione San Domenico, nell’ambito della rassegna ViviFortezza, appuntamento con Raffaele Ascheri e il suo libro sul caso David Rossi, pubblicato a inizio luglio. Introdotto da Camilla Conti, giornalista di Panorama e La Verità, Ascheri parlerà di cosa ha significato scrivere questo libro per dare in conclusione la parola ai presenti.

Il libro di Raffaele Ascheri, non si legge d’un fiato. Non è un romanzo giallo come il titolo “Cronaca di un suicidio (annunciato) il caso David Rossi” (Edizioni Cantagalli, luglio 2021), lascerebbe intendere.

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Anzi, è esattamente l’opposto. Con una minuziosa, certosina, ricostruzione, mira a destrutturare il racconto di chi lo vorrebbe far essere un giallo e che oggi dopo tre inchieste della magistratura conclusesi con l’archiviazione, catalizza ancora gli interessi pubblici con l’inchiesta parlamentare che proprio a luglio scorso ha iniziato le audizioni.

Raffaele Ascheri

Appunto, una puntigliosa ricostruzione nello stile di Raffaele, così come in altre pubblicazioni ci ha abituati a leggerlo. Una ricostruzione – ampiamente documentata – di tutto ciò che si è detto e scritto attorno al fatto del 6 marzo 2013 di Rocca Salimbeni, quando il dirigente della comunicazione Mps venne trovato senza vita in un vicolo accanto alla Banca.

Ma, soprattutto è una ampia ricostruzione di tutta la documentazione raccolta nei faldoni della Procura e del Tribunale. Carta canta, sembra dire a ogni piè sospinto. E difatti lo dice.

L’autore infatti muove chiaramente dalla convinzione che quella giudiziaria sia una granitica verità e che tutto il resto sia un insieme di tasselli che mirano in qualche modo a delegittimare la magistratura.

Un libro che richiede una lettura attenta. Un libro dove lo scrittore non si accontenta di riportare i fatti documentali e di lasciare al lettore di trarre le conclusioni. No, spinge continuamente alla conclusione.

David Rossi

Può sembrare fastidioso ma raggiunge lo scopo. Efficacemente. Diciamo che per essere messa in discussione la tesi del libro, ci vorrebbe qualcuno – l’assassino – che alza il dito e dice: “sono stato io”. E lo deve anche fare con dovizia di particolari.

Ci restano comunque 51 capitoli densi di dati, fatti, confutazioni, argomenti. Con qualche inedito, come le dichiarazioni della coach manageriale che parlò con Rossi lo stesso giorno della sua morte.

L’epilogo ai 51 capitoli è un post scriptum, autocritico, dove l’autore, a suo modo, chiede il silenzio perché chi non c’è più… riposi in pace.

Per chi vuole altri particolari, suggeriamo due link: il servizio della Gazzetta di Siena quando è uscito il libro: https://www.gazzettadisiena.it/cronaca-di-un-suicidio-annunciato-il-libro-sul-caso-rossi-ascheri-contro-lipotesi-di-omicidio-lintervista/ e la rassegna stampa delle recensioni ottenute fatta dall’Editore Cantagalli: https://www.edizionicantagalli.com/shop/cronaca-di-un-suicidio-annunciato/

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