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venerdì, Dicembre 13, 2024

“Una cena dei cretini” cesellata da Mario Ghisalberti

Ai Rozzi in arrivo l’opera di Francis Veber, stavolta messa in scena dal Gruppo de La Sveglia

Ringraziamo Mario Ghisalberti di aver accettato di intrattenerci con questa intervista sulla sua attività di uomo di teatro con grandi capacità artistiche. Parleremo dell’evento che sarà al teatro dei Rozzi dal 21 al 23 novembre: la Commedia “La cena dei cretini” (ml)

“La cena dei cretini”, quest’opera teatrale ha avuto un grande successo ed è stata scritta dal regista Francis Veber; nel 1998 lui è stato anche il regista del film da questo testo originato. Questa commedia è nata in Francia e in Italia è arrivato il film nel 2000. Sarebbe interessante avere qualche notizia sulla compagnia teatrale senese, che reciterà questa commedia…

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“Metti un teatrino parrocchiale in una città di provincia alla fine degli anni ’70, ed un gruppo di ragazzi “svegli” guidati da un giovane regista pazzo (per il teatro s’intende), e l’idea di portare in scena commedie brillanti di autori inglesi, francesi, americani, italiani, coniugando amore per il teatro e voglia di solidarietà. Così nasce a Siena un’esperienza che nel tempo si allarga oltre i confini del quartiere consolidandosi fino a costituire una vera e propria compagnia, La Sveglia o.d.v. che destina l’intero ricavato delle rappresentazioni ad obiettivi solidali propri e di altre associazioni di volontariato che glielo richiedono. Oltre 100 produzioni in più di 45 anni, con più di 100 attori e attrici che dal 1978 ne hanno fatto parte ed inoltre addetti ad aiuto regia, segreteria, scenografi, costumisti, trucco e parrucco, suggeritori, suoni e luci, backstage , grafica e stampa. Sono questi i numeri de LA SVEGLIA. Nessun attore di carriera ma dipendenti pubblici e privati, liberi professionisti, assicuratori, informatici, guide turistiche, infermieri, bancari, ingegneri, storici dell’arte, imprenditori, commessi disoccupati e perfino un sindaco”.

La nostra curiosità si sposta ora sulla trama e chiediamo qualche notizia senza svelarci troppo, magari parlandoci sia del genere che di qualche particolare…

“Quando La Cena dei Cretini uscì nei teatri francesi, il successo fu travolgente, al punto che nel 1998 l’autore del testo, il geniale Francis Veber, fu chiamato a realizzare e dirigere un film per il cinema che riscosse grandi consensi e fece conoscere l’opera al pubblico di tutto il mondo. La cena evocata del titolo, tuttavia, non è il fulcro della commedia, né sarà oggetto di rappresentazione scenica. Essa non è che il rito settimanale di un gruppo di annoiati altoborghesi parigini i quali, non paghi degli agi e delle fortune di una vita assai generosa, trovano sollazzo nell’irridere personaggi singolari, stravaganti e fuori dal comune, prendendosi gioco di loro con la crudeltà ed il cinismo tipici di chi si sente superiore per merito o estrazione sociale. E’ un gioco le cui regole sono semplici: si organizza una cena, ciascuno porta con sé un cretino da presentare agli altri: alla fine, vince chi esibisce il cretino più cretino”.

“E’ un rito – continua – cui avrebbe dovuto partecipare anche Pierre Brochant, ricco e potente editore della Parigi che conta. Eppure qualcosa, o meglio qualcuno, stasera rovinerà irrimediabilmente i suoi piani: il cretino di turno, quel François Pignon così sagacemente selezionato da Pierre per sorprendere e divertire i suoi amici, innescherà involontariamente una serie di eventi e situazioni in grado di stravolgere la sua intera vita. Si ride molto, in questa commedia. Ma tra una risata e l’altra, se lo si vuole, si potrebbe anche trovare il tempo di riflettere sulla facilità con cui talvolta giudichiamo il prossimo, su quella rassicurante sensazione di superiorità che ci pervade quando siamo al cospetto di persone che, per vari motivi, ci appaiono diverse e perciò meritevoli di dileggio. Perché in fondo, in un mondo dove risulta appagante e consolatorio sentirsi parte della maggioranza allineata al sentire comune, perseguendo ad ogni costo il successo ed il riconoscimento sociale, quanti divergono da certi modelli rappresentano un’anomalia cui guardare con diffidenza oppure, giustappunto, con cinico dileggio. Eppure François Pignon, goffo ed irresistibile, con la sua candida ingenuità, i suoi solidi valori morali ed il suo amore per le piccole cose, mette a nudo le ipocrisie e le miserie umane delle società odierna e si porta a casa una possente rivincita sulla malignità e sulla cattiveria degli uomini. Almeno per una sera, almeno su questo palcoscenico. Godiamocelo, perché ne vale davvero la pena”.

Nella storia c’è il personaggio di François Pignon. Questo è nato dalla fantasia di Francis Veber fin dai primi anni settanta ed è stato presentato subito come un uomo sempliciotto, maldestro e incline alla “gaffe”. L’attore che lo interpreta come ha trovato questo ruolo?

“Quando mesi fa mi è stata proposta la parte di Pierre, che ho accettato con gioia, dissi anche però che qualora fosse stato possibile avrei fatto un cretino coi fiocchi. Visto che l’occasione mi si è presentata (ed una parte così capita una volta nella vita di un caratterista), cerco di mantenere la promessa!”

In queste cene del mercoledì dove viene sempre convocato “un cretino” accadono situazioni davvero impensate, non solo a quella tavola ma anche ai famigliari dei vari personaggi della cena… Ecco sarebbe interessante conoscere qualche particolare…

“Tutta la commedia è un’altalena di situazioni divertenti e paradossali, un balletto forsennato in cui una moglie delusa, un’amante frustrata, un amico tradito ed un ispettore fiscale assai pignolo contribuiscono a sgretolare pezzo per pezzo il castello di certezze costruito in una vita da Pierre e messo in pericolo, in una sola folle serata, dal goffo ed irresistibile Pignon”.

Sperando da aver destato la curiosità dei lettori e delle lettrici, Mario ci aspetterà al teatro per gustarci insieme questa commedia divertente.

Meri Lolini

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