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martedì, Aprile 30, 2024

UniSi sale in catamarano per salvare i delfini

Un team diretto da Maria Cristina Fossi – i Plastic Busters – pronto campionare i rifiuti dispersi in mare

Un team di ricercatori e scienziati dell’Università di Siena, i Plastic Busters, dal nome del progetto internazionale di ricerca scientifica da loro coordinato, sta monitorando da anni lo stato di salute del Mar Mediterraneo per verificare la presenza delle microplastiche e studiare l’impatto ambientale di questo particolare tipo di inquinamento. Le ricerche in mare vengono effettuate con un catamarano attrezzato, provvisto di uno speciale retino “manta” per la raccolta e il campionamento dei rifiuti di plastica dispersi in mare.

La professoressa Maria Cristina Fossi, che coordina il progetto, spiega in cosa consiste questa ricerca: “Il progetto Plastic Busters nasce nel 2013, sotto l’egida delle Nazioni Unite, nell’ambito del Sustainable Development Solution Network, con l’obiettivo di monitorare e mitigare l’impatto dei rifiuti marini e delle microplastiche sulla biodiversità nell’intero bacino del Mar Mediterraneo, unendo per la prima volta i ricercatori dei paesi delle sponde nord e sud del Mediterraneo in questo ambizioso obiettivo. L’iniziativa Plastic Busters ha già raggiunto dei risultati importanti, monitorando vaste aree del Mediterraneo ed individuando le aree più contaminate e le specie più a rischio, come, per esempio, la tartaruga marina Caretta caretta”.

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Salvaguardare il Mar Mediterraneo significa proteggere un ricchissimo patrimonio di biodiversità rappresentato da moltissime specie di pesci e otto specie di cetacei, tra i quali citiamo i più spettacolari: la balenottera comune, che è il secondo animale marino più grande, dopo la balenottera azzurra; il capodoglio, che ha il cervello più grande del regno animale ed è campione di immersione in apnea; il tursiope e la stenella striata che potrebbero vincere la medaglia d’oro olimpionica per il nuoto acrobatico e sincronizzato. 

In questi anni di ricerche in mare sono stati molti gli incontri ravvicinati dei Plastic Busters con questi meravigliosi mammiferi marini e ogni volta si è rinnovata in loro l’emozione di poterli studiare da vicino. Come in quell’occasione particolare in cui mentre navigavano nelle acque del Mar Ligure, all’improvviso, il soffio poderoso e la sagoma imponente di una balenottera comune ha fatto la sua comparsa, innescando un’ondata di eccitazione a bordo del catamarano poiché l’animale non era solo: si trattava di una mamma e a poca distanza da lei c’era un cucciolo (foto) che le nuotava accanto per rimanere sotto la sua protezione.

Per salvare queste meravigliose creature del Mar Mediterraneo c’è bisogno della partecipazione di tutti. Per questo motivo i Plastic Busters nel 2017 hanno iniziato a collaborare con Pizzardi Editore – che da allora sostiene il progetto di ricerca dell’Università di Siena contribuendo a mettere a disposizione il catamarano Salvadelfini – per utilizzare come efficace strumento di divulgazione scientifica l’album di figurine Amici Cucciolotti, che ogni anno entra nelle case di milioni di bambini.

Da ormai 8 anni gli scienziati, trasformati sulle pagine dell’album in simpatici personaggi a fumetti, spiegano ai piccoli collezionisti e alle loro famiglie come si formano le microplastiche, come finiscono in mare e cosa può fare ciascuno di noi per contribuire a salvare gli animali marini da questo inquinamento. Come, ad esempio, scegliere prodotti con pochi imballaggi di plastica, evitare quelli usa e getta e fare sempre la raccolta differenziata. L’innato amore per la natura dei Cucciolotti Explorer, si trasforma così in comportamenti virtuosi per salvare gli animali, a cui è stato dato il nome di “Missioni Possibili”.

A una di queste, organizzata nel 2023 dai Plastic Busters con Pizzardi Editore, l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Loano e con l’aiuto della Guardia Costiera, hanno partecipato con grande entusiasmo molti bambini con le loro famiglie, per ripulire una spiaggia dai rifiuti. La Missione Possibile planetaria a cui è chiamata l’umanità di questa epoca è proprio quella di prendersi cura con entusiasmo della Natura, ma è fondamentale agire in fretta.

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