Michelotti esulta per l’investimento del Governo sull’aeroporto; Piccini lo critica: “Sarà uno scalo senza benefici per il territorio”
Sullo scalo di Ampugnano il confronto non si ferma. Da un lato, il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Michelotti esulta per l’investimento da oltre 34 milioni di euro annunciato da Enac e dal Governo Meloni per il rilancio dell’aeroporto: “È un risultato importante per il nostro territorio – dichiara –. L’interlocuzione con Enac e il Governo dura da mesi: volevamo restituire a Siena una vera centralità, e questa infrastruttura ha un potenziale enorme”. Michelotti ringrazia esplicitamente Palazzo Chigi per “un’attenzione vera e reale” al senese, indicandolo come ulteriore segno della vicinanza dell’esecutivo al territorio.
Ma arriva la stoccata dell’ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini, che in un intervento pubblicato sul suo blog parla senza mezzi termini di una “scelta sbagliata”. Secondo Piccini, il progetto di rilancio si tradurrà in “un aeroporto privato di lusso” per jet e voli executive, destinato a pochi, senza alcuna ricaduta concreta sullo sviluppo di una mobilità realmente pubblica e sostenibile. “Il lusso vola e Siena resta a terra”, sintetizza. Nell’articolo, Piccini sottolinea come manchino del tutto una pianificazione integrata con il sistema ferroviario e una visione strategica in grado di legare Ampugnano alle esigenze di una provincia che continua a scontare ritardi infrastrutturali evidenti.
Il confronto tra le due visioni è netto. Per Michelotti, Ampugnano può contribuire a rilanciare l’attrattività di Siena e dell’intera area sud della Toscana, anche in chiave turistica e di incoming economico.
Per Piccini, si tratta invece di un’operazione d’élite, che rischia di trasformare l’aeroporto in un simbolo della disconnessione tra le priorità reali della cittadinanza e le scelte di vertice. E invita a riflettere su quali siano davvero le infrastrutture che servono a una provincia oggi isolata su più fronti.
