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sabato, Giugno 14, 2025

Chianciano Terme: parte il nuovo corso

Le linee portanti sono la rigenerazione urbana e il rilancio del termalismo

Giovedì al Teatro Caos di Chianciano Terme si è svolto un incontro pubblico significativo, promosso dal Comune, da Terme di Chianciano Spa e dalla Regione Toscana, per fare il punto sul futuro del termalismo nella cittadina. Un’occasione di confronto atteso da tempo, in cui si è toccato con mano il passaggio a una fase nuova, fatta di scelte operative, acquisizioni e rilanci.

La sindaca Grazia Torelli ha aperto i lavori annunciando ufficialmente che il Comune è divenuto proprietario del Parco Acquasanta: un atto concreto che inaugura un percorso di rigenerazione urbana su basi solide. “Chianciano Terme è pronta a scrivere un nuovo capitolo della sua storia – ha affermato – legando le sue radici termali al futuro del benessere, della salute e della sanità. Il nostro obiettivo è attrarre investimenti pubblici e privati, attraverso modelli di partenariato innovativo”.

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Una visione condivisa anche dal presidente di Terme di Chianciano Spa, Massimo Caputi, che ha parlato di “sforzo straordinario” e di “possibile alba” dopo anni difficili. “Le terme da sole non bastano – ha detto – servono reti alberghiere efficienti, un’offerta integrata di benessere, salute, esperienze. Il nostro è un mercato in crescita, ma servono standard adeguati e personale formato. Le potenzialità ci sono: Chianciano è in posizione baricentrica tra Valdichiana e Val d’Orcia”.

L’intervento più strutturale è stato quello dell’assessore regionale Leonardo Marras, che ha ribadito il carattere strategico dell’operazione, basata sulla nuova legge regionale 59/2024. “Abbiamo stanziato 3,9 milioni di euro per dare avvio a un processo non solo urbanistico ma economico. La Toscana deve riposizionarsi sul mercato medio-alto del termalismo, integrato con la sanità e l’ospitalità. Il punto di partenza è la liquidazione della vecchia società di gestione, ora si apre una fase di progettazione strategica che non lascia da solo il Comune”.

Il messaggio è chiaro: si chiude una stagione lunga e complessa, fatta anche di errori, e se ne apre un’altra, che vede la Regione in campo per costruire un sistema termale toscano più competitivo e moderno. Ma la sfida sarà anche nella governance: come ha sottolineato la sindaca Torelli, la gestione dei beni termali non sarà accentrata in un unico soggetto, ma richiederà un progetto articolato, forse con più operatori e un nuovo equilibrio tra pubblico e privato.

Stefano Scaramelli, vicepresidente del Consiglio regionale, ha rivendicato l’iter della legge e l’accordo politico che l’ha resa possibile, non senza lanciare un appello: “Questa sfida non può essere solo regionale, serve il coinvolgimento del governo nazionale. Abbiamo bisogno di risorse per un vero progetto industriale. Chianciano può e deve tornare a essere un punto di riferimento della Valdichiana, anche grazie al collegamento ferroviario Alta Velocità su Chiusi”.

Dal tavolo degli interventi è emersa con forza la necessità di pensare Chianciano Terme come un sistema integrato: terme, alberghi, eventi, sport, convegnistica, sanità. Ma non mancano le criticità, come ha ricordato Caputi: “Il 90% degli alberghi non risponde agli standard richiesti dal mercato turistico attuale. La stagionalità resta un problema, i collegamenti sono carenti, manca un vero aeroporto a meno di 90 minuti”.

Ettore Vallocchia, segretario Pd capogruppo di maggioranza, ha sottolineato come l’operazione era tutt’altro che scontata: “Un anno e un giorno fa tutto era in forse, oggi abbiamo un punto di partenza. Ma è solo l’inizio”.

Dai rappresentanti delle categorie, come Barbetti dell’associazione albergatori, è arrivato un richiamo all’unità d’intenti: “Basta polemiche sul passato. Occorre un soggetto unico e una visione comune. Il problema non è chi è la causa delle difficoltà: la città va ripensata, riqualificata, riattrattivizzata”. Tra le idee emerse, il recupero del vecchio ospedale, il rilancio del Parco Fucoli e della centralissima Piazza Italia come cuore pulsante di un nuovo modello turistico.

Chianciano torna così al centro del dibattito sul termalismo toscano. Non solo come memoria di un glorioso passato, ma come laboratorio di un possibile futuro fatto di benessere, salute e rigenerazione.

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