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sabato, Giugno 21, 2025

Fotovoltaico lungo l’A1: ambientalisti di Siena e Valdichiana contro i sindaci

“Altro che paesaggio: la vera preoccupazione è per i capannoni”. Accuse di incoerenza dopo anni di disinteresse sulla pianificazione energetica

Nel dibattito aperto dalla presa di posizione dei sindaci dell’Unione della Valdichiana Senese contro le norme che individuano le fasce di 300 metri lungo le autostrade come aree idonee per gli impianti fotovoltaici, si inserisce con forza la voce del tavolo delle associazioni ambientaliste della Valdichiana e di Siena. E la replica è dura, documentata, e carica di disillusione.

Gli ambientalisti (Legambiente Valdichiana, Valdichiana 20.30; Siena Sostenibile; il Bersaglio; Comitato ARIA; comitato No Polo Logistico) criticano non tanto la preoccupazione espressa dai primi cittadini per l’impatto paesaggistico dei futuri impianti, quanto la scarsa coerenza e trasparenza politica mostrata negli ultimi anni sul tema delle rinnovabili e della pianificazione territoriale. Secondo il comunicato diffuso dal tavolo, è “paradossale” che oggi si evochi la tutela del paesaggio e del turismo sostenibile, quando nel recente passato proprio i sindaci avevano ignorato richieste, sollecitazioni e proposte concrete da parte delle associazioni per avviare un confronto strutturato e preventivo sulla transizione energetica.

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Viene ricordato come, già all’uscita della proposta di legge regionale sulle fonti rinnovabili, le associazioni avessero organizzato un incontro tecnico aperto agli amministratori locali, ricevendo però un’assenza totale di partecipazione. Né si era avuto riscontro – lamentano – alla proposta di inserire nella pianificazione urbanistica (in particolare nel Piano Strutturale Intercomunale) criteri condivisi e regole chiare sull’uso del suolo per finalità energetiche. Anche una recente lettera di allerta sui rischi di speculazione era rimasta lettera morta.

Per gli ambientalisti, la verità andrebbe detta senza ipocrisie: non è il paesaggio a essere messo in discussione, ma il modello di sviluppo fondato su capannoni e aree produttive che proprio lungo le fasce autostradali – oggi potenzialmente destinate al fotovoltaico – era stato previsto dal Piano Strutturale Intercomunale con oltre 100 ettari di superficie.

“Sarebbe stato politicamente più corretto”, scrivono, “ammettere che l’assenza di una visione energetica condivisa e pianificata è una responsabilità storica, e che oggi si teme l’interferenza del fotovoltaico con l’idea di sviluppo insediativo industriale coltivata in questi anni. Altro che sostenibilità e turismo”.

Nel finale, con un’ironica citazione di Protagora (“la verità è relativa”), il tavolo chiude con una stoccata decisa: “In questo caso la verità sembra più opportunismo politico, figlio di un modello già obsoleto e mai davvero sostenibile”.

Una replica che riapre il confronto, ma anche una ferita tra società civile e istituzioni su uno dei temi centrali del nostro tempo: quale futuro per il territorio e l’energia?

Il documento delle Associazioni Ambientaliste

Il comunicato dei Sindaci dell’Unione della Valdichiana Senese sulla preoccupazione degli effetti delle nuove norme in materia di installazione di impianti fotovoltaici a terra ci lascia a dir poco interdetti. La preoccupazione si dice deriva dall’individuazione nel decreto legge sulle energie rinnovabili tra le aree idonee assolute per l’installazione di tali impianti anche quelle comprese in una fascia di 300 metri dalla rete autostradale. Viene dichiarato che tale previsione “rischia di compromettere l’equilibrio tra sostenibilità ambientale e tutela del paesaggio”. Ed ancora: “…La sostenibilità non può essere ridotta a una questione tecnica o burocratica. È paradossale che, proprio mentre il nostro sistema locale lavora per promuovere turismo sostenibile, si adottino norme che rischiano di azzerare – o comunque comprimere fortemente – ogni possibilità di incidere sulla trasformazione del territorio”. A parte l’omissione che le suddette aree idonee erano previste già nel decreto legislativo 199 del 2021-art.20 comma 8 cTer e non sono comparse nel cosiddetto decreto Lollobrigida del 2024 a cui fanno riferimento, le dichiarazioni sarebbero condivisibili se non ci fossero dei pregressi che come associazioni ambientaliste conosciamo benissimo. Appena uscita la proposta di legge regionale sulle fonti energetiche rinnovabili infatti come associazioni ci siamo subito preoccupati dei possibili risvolti sul territorio ad abbiamo organizzato un incontro tecnico invitando i Sindaci della Valdichiana Senese ad un confronto, che avrebbe dovuto convergere nelle stesse conclusioni che sembrano aver redatto nel comunicato. Ebbene nessun amministratore del territorio si è degnato di partecipare. Ma quello che è più grave è che le stesse associazioni già in passato durante la stesura del piano strutturale intercomunale avevano chiesto di inserire nella pianificazione territoriale quella relativa alla produzione energetica da fonti rinnovabili. Tutto questo non ha prodotto un minimo riscontro, neppure nell’ultima lettera inviata ai Sindaci, dove si mettevano in guardia da possibili forme speculative in assenza di un’adeguata presa visione e pianificazione territoriale. Nessuna risposta ci è mai pervenuta. In merito a queste dichiarazioni sarebbe stato politicamente più corretto dire da parte dei nostri amministratori :” Le aree adiacenti all’autostrada sono quelle più sfruttabili per nuovi insediamenti produttivi, come peraltro previsto dal Piano Strutturale Intercomunale che ha destinato almeno 100 ettari in queste zone”. Sarebbe stato politicamente più corretto dire: “Non abbiamo ritenuto importante dotarsi di un piano energetico intercomunale nel PSI, ma sarebbe stato meglio averlo fatto individuando già prima quali aree potevano essere considerate non idonee per il territorio dei 10 comuni, anche in virtù di vincoli paesaggistici mai ritenuti utili”. Ed ancora sarebbe stato politicamente più corretto dire: “Ci avevano avvertito anche le associazioni del territorio invitandoci ad un confronto per trovare il giusto equilibrio tra sviluppo e tutela del paesaggio e per individuare criteri omogenei da presentare una volta approvata la legge regionale sulle Fonti energetiche alternative”…. Insomma sarebbe stato politicamente più corretto dire come stanno le cose, cioè che la possibile installazione di pannelli solari adiacenti all’autostrada crea preoccupazione non tanto per la tutela del paesaggio e del turismo sostenibile, bensì per la possibile mancata realizzazione di enormi aree produttive previste come modello strategico di questo piano strutturale. Il cittadino potrebbe porsi la domanda: “si tutela di più il paesaggio con campi solari o con migliaia di metri cubi di capannoni industriali strade o hub logistici?” Quindi avremmo apprezzato di più la verità, ma citando Protagora “la verità è relativa”…… e in questo caso sembra più opportunismo di chi ha puntato ormai 7 anni fa su un modello di sviluppo già obsoleto e non certo sostenibile.

Legambiente Valdichiana, Valdichiana 20.30; Siena Sostenibile; il Bersaglio; Comitato ARIA; comitato No Polo Logistico

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