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giovedì, Novembre 21, 2024

In corsa per la capitale della cultura con un clochard sottocasa

Un nome: Francesco Bergamini. Ha dedicato una vita a costruire l’Archivio e Centro Documentario Storico del Comune di Viareggio. Una vita e un impegno per ampliare e qualificare la vita culturale della città.

E’ grazie al suo lavoro e al suo impegno che l’Archivio e Centro Documentario è diventato sempre più un prezioso contenitore della memoria storica, punto di riferimento per ricercatori, scuole e giovani studenti ma anche per professionisti di vari settori.

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Altri due nomi. Milziade Caprili che da Assessore alla cultura nel 1975 contribuì al suo potenziamento impegnando l’Amministrazione di Sinistra guidata da Paolo Barsacchi a investire risorse, mezzi e persone e all’integrazione e allo sviluppo di sinergie con altre strutture museali e con la Biblioteca Comunale.

E Paolo Fornaciari che decise di accogliere la proposta di trasferimento da agente di polizia urbana ad assistente del Bergamini e di cui fu continuatore importante e intelligente.

Come se la passa l’Archivio e Centro Documentario Storico oggi?

Come un clochard: portamento di grande dignità ma costretto a dormire sui cartoni e vestito di laceri stracci! Poche stanze, una di qui ed una di là, materiale accatastato, accumulato e conservato in spazi insufficienti e angusti e quindi malamente; aggiornamenti che sono rimasti fermi a diversi anni fa e nemmeno più il consueto abbonamento ai due giornali di cronaca locale.

Fortunatamente qualche buonanima dona al Centro le copie de La Nazione e de Il Tirreno dopo averli comprati e letti. Si dovrebbero spendere 70.000 euro per costruire un sito per partecipare alla nomination di Città Capitale della Cultura ma per un’istituzione culturale così importante per la produzione, per l’irradiazione di conoscenza, sapere, ricerca e studio quanto si pensa di investire?

Stanza Archivio, alcuni anni fa. Feste al funzionario del Centro che va in pensione:gli viene consegnato un diploma dal prof. Franco Anichini. Era un gruppo di amici tra cui Niclo Vitelli, lo storico Marco Lenci e l’allora presidente del Centro studi della Resistenza prof. Stefano Bucciarelli

E quando, visto che la situazione è andata peggiorando progressivamente negli ultimi 10 anni?

Sede, stanze, aggiornamento, tecnologizzazione, programma di attività, rapporto con scuole, università, storici e studiosi locali…?

Forse è tutto in un cassetto: un programma o una delibera con copertura di risorse, pronti per essere tirati fuori… Ma chi lo sa? Chi ne ha parlato? Chi ha informato la città? E poi sarà davvero così?

La Sinistra si è sempre battuta per dare peso e forza a queste strutture ed istituzioni culturali anche se non sempre adeguatamente.

Chiedo al Pd che oggi è importante forza di governo della città cosa ne pensa e come si muovono i suoi assessori su questa questione? Che risposte pensano di dare e quali soluzioni proporranno?

I libretti della storia locale e i tanti contributi che Paolo Fornaciari sta continuando ad offrire alla stampa locale dove finiranno? E l’archivio comunale? Quarant’anni di obbligo di conservazione degli atti come potranno essere garantiti e assicurati in una situazione di decomposizione e ammuffimento?

E così partecipiamo alla nomination portandoci al guinzaglio il Conte Mascetti!

Niclo Vitelli

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