LDP Progetti GIS elabora e crea soluzioni per la pubblica amministrazione, per migliorare i servizi essenziali ed anche la socialità. Sabato scorso è stata protagonista nella presentazione del Distretto Bike Friendly a Rapolano Terme: http://www.comune.rapolanoterme.si.it/notizie/965-nasce-il-distretto-bike-friendly-terre-del-benessere-3-100-km-di-percorsi-cicloturistici-in-sette-comuni e https://www.repubblica.it/viaggi/2022/06/20/news/toscana_sette_comuni_senesi_creano_distretto_bike_friendly-354746357/. Con Luca Gentili, uno dei titolari della Ldp, affrontiamo la questione e le implicazioni. Ci intriga il fatto che con questa app, ciclisti da casa, potranno provare l’ebbrezza di percorrere Crete o Valdorcia con un visore dal proprio salotto o palestra.
Siete protagonisti del progetto SweetRoad, all’interno del quale sì colloca il Distretto Bike Friendly Terre del Benessere. Qual è stato il vostro apporto a questi tremila chilometri senesi di percorsi ciclabili?
“LDP Progetti GIS è partner tecnologico di SweetRoad: abbiamo progettato e realizzato la piattaforma tecnologica sottostante a tutte le funzionalità dei portali web, delle App, delle mappe interattive e delle applicazioni di back-office. L’esperienza maturata nel campo dei sistemi informativi territoriali e delle web application ci ha permesso di creare l’ecosistema SweetRoad per la gestione della grande mole di dati che è stata raccolta ed è in continua evoluzione”.
Creare strade per la bici come si coniuga con la sicurezza? Sicuramente ci saranno tratti con alto transito veicolare, anche pesante…
“Tutti gli Itinerari SweetRoad sono verificati da parte della società Bikerando: Luca Bonechi e Fabio Bardelli, ideatori del format SweetRoad, hanno portato avanti negli ultimi anni una dettagliata campagna di catalogazione e valutazione della qualità degli Itinerari proposti. Per alcuni di essi, selezionati dalle Amministrazioni, sono state intraprese campagne di rilievo dell’infrastruttura stradale e del traffico veicolare, attribuendo un rating all’Itinerario stesso, in modo da fornire indicazioni ancora più accurate circa la sicurezza e la godibilità dei percorsi”.
Probabilmente sono altre componenti che hanno questi obblighi di risultati, ma avere percorsi così suggestivi comporterà anche di dare nuovi servizi di supporto a chi vuol fare il ciclista e a chi vuole fare il turista come bagni, officine, punti ristoro…
“Il format SweetRoad prevede una serie articolata di interventi sul territorio, in sinergia con le Amministrazioni locali, che integrano il servizio fornito dal portale web e dalle App. Per ogni HUB di un Distretto Bike Friendly è prevista una accurata revisione della segnaletica esistente, oltre all’installazione di nuovi pannelli informativi e segnali coordinati con l’identità visiva di SweetRoad. Sempre nel quadro dell’applicazione del format SweetRoad, ogni Amministrazione ha previsto l’installazione, in punti strategici del territorio, di attrezzature di servizio come ciclofficine self-service, stazioni di supporto bici e di lavaggio, supporti per il parcheggio e postazioni di ricarica e-bike. Anche l’aspetto relativo all’offerta di ospitalità è stato oggetto di una approfondita campagna di rilievo, basata su un disciplinare condiviso con il circuito Strade di Siena. Sono stati così catalogate tutte le strutture ricettive bike-friendly e i servizi che ciascuna di esse offre al cicloturista”.
Come sarà promossa l’iniziativa SweetRoad – Terre del Benessere? D’accordo che siamo nel mondo globale, ma per contare sull’arrivo di cicloturisti da tutto il mondo bisognerà lanciarla…
“I Distretti Bike Friendly di SweetRoad sono realizzati in collaborazione con le stesse Amministrazioni locali, che li utilizzano come strumento di promozione dell’offerta cicloturistica del proprio territorio. L’approccio integrato di pianificazione, rilievi, pubblicazione digitale e interventi sul territorio punta a fornire al turista una proposta omogenea con le caratteristiche dell’ufficialità. E’ proprio questa sinergia tra SweetRoad e le Amministrazioni a sostenere la comunicazione e la diffusione di questa iniziativa, tramite il portale web, le App, la segnaletica informativa e il materiale a stampa da distribuire in tutte le sedi interessate dal flusso turistico”.
Faccio l’antipatico e ti propongo un match-up. Cosa avete di meglio e differente rispetto Komoot, oltre 10 mln di download, 4,6 stelle su 5, 250 mila recensioni che solo tre mesi fa è stata protagonista di una tambureggiante promozione Google?
“La differenza fondamentale tra SweetRoad e i portali generalisti come Komoot, Openrunner e altri analoghi, risiede nella certificazione dei percorsi: gli Itinerari SweetRoad non sono semplicemente tracciati gpx caricati su un portale da parte di utenti anonimi, bensì sono pianificati in accordo con le Amministrazioni locali e le associazioni ciclistiche locali, disegnati sui grafi stradali ufficiali degli Enti regionali e infine verificati sul campo dalla redazione SweetRoad. Gli Itinerari ai quali è attribuito un rating sono un ulteriore punto di forza di SweetRoad: questi percorsi sono stati rilevati sul campo tramite una app redazionale realizzata appositamente per catalogare le caratteristiche di ogni segmento stradale come tipo di superficie, larghezza della carreggiata, presenza della banchina ciclabile e molte altre caratteristiche. I dati di questi Itinerari sono quindi certificati e non semplicemente desunti dalle informazioni cartografiche dei servizi presenti in rete. Una caratteristica estremamente interessante di tutti gli Itinerari con rating è la presenza di video 360° dell’intero percorso, realizzati appositamente da LDP Progetti GIS: gli utenti potranno avere un’anteprima suggestiva di ogni segmento dell’Itinerario da percorrere, ancora prima di recarsi sul posto. Non di secondaria importanza è il rapporto instaurato con le strutture di accoglienza, in seguito alla loro adesione al disciplinare sugli standard minimi da garantire per definirsi bike-friendly. Infine, la già citata segnaletica uniforme presente sul territorio, contribuisce a definire l’unicità dell’offerta di SweetRoad rispetto a servizi già esistenti”.
Qual è il punto di maggior orgoglio su questo progetto?
“Il lavoro svolto su SweetRoad è stato complesso e oggi si vede il frutto di almeno quattro anni di lavoro, durante i quali ci siamo impegnati a sviluppare e proporre un’idea di sviluppo per la mobilità dolce alla quale credevamo fortemente. Il tutto è iniziato con uno studio di fattibilità finanziato da Fondazione Monte dei Paschi, che ci ha permesso di definire le caratteristiche del format SweetRoad e, successivamente, la progettazione di dettaglio, per la valutazione e la classificazione degli Itinerari cicloturistici. E’ seguita la redazione del Masterplan della mobilità dolce per la Provincia di Siena, che ha adottato il format SweetRoad, riconoscendone la validità. Successivamente, l’assegnazione dei fondi GAL LEADER ha permesso alle singole Amministrazioni di finanziare l’applicazione del format SweetRoad ai propri territori. SweetRoad è un progetto che ambisce ad avere un rilievo nazionale: è progettato con una logica modulare che permette di aggiungere facilmente nuovi Ambiti Turistici Omogenei, in modo da estendere progressivamente l’offerta di Itinerari disponibili. Nei prossimi mesi SweetRoad includerà anche i Distretti Bike Friendly delle Amministrazioni che fanno parte del GAL NATIBLEI, ovvero dell’area interna iblea delle Province di Siracusa, Ragusa e Catania”.
Ecco a livello di fondi di cosa stiamo parlando. Quanti investimenti servono per mettere a rete tutto?
“Gli investimenti a carico delle Amministrazioni sono effettivamente esigui e vanno in ogni caso a beneficio di tutta la comunità locale, oltre che dei turisti. SweetRoad prevede un investimento base per la fase di progettazione dell’HUB, degli Itinerari e della segnaletica, dopodiché è la singola Amministrazione che decide quali e quanti Itinerari dovranno ricevere lo studio approfondito che permetta l’attribuzione di un rating, il rilievo dell’infrastruttura stradale ed il video 360°”.