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giovedì, Aprile 25, 2024

Rapolano tenne a battesimo il Movimento per la Pace

Stefania Cresti, microbiologa al Santa Maria delle Scotte, in Fgci non ha mai ricoperto ruoli dirigenti, ma oggi è la Presidente dell’Associazione Futura, sodalizio che si propone di perpetuarne i fasti. Figlia di un dirigente storico del Pci, Stefania ha ottenuto la maturità classica all’Enea Silvio seguita dalla Laurea in Medicina e Chirurgia, quindi la specializzazione in Microbiologia e Virologia e il dottorato in Infettivologia per il quale lascia Siena per il Sacro Cuore di Roma.

Dalla metà degli anni ’90 ha partecipato a progetti di cooperazione sanitaria internazionale in America Latina, Medio Oriente ed Africa, oggi ci dà notizia del nuovo url dell’associazione Futura – https://www.associazionefuturasiena.com – dopo che vanamente (cfr. isolamento Covid) ha lavorato un anno fa al quarantenale della manifestazione di Rapolano Terme dove migliaia di giovani si ritrovarono da tutta Italia per protestare contro la prospettata costruzione di silos per missili balistici in zona la Polveriera.

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Cultura o Politica: cos’è Associazione Futura e per quali motivi vi impegnate su di essa?

“La politica, quella alta, che ha espresso figure come Enrico Berlinguer e che ha attratto noi giovani degli anni ‘70 ed ’80, si fonda su di una visione globale della società: orizzonti sociali, principi, ma anche pensiero (e morale). L’analisi critica della società in cui vivevamo si declinava in cultura, e la politica in mezzo per il cambiamento, per una riforma morale ed intellettuale. Mantenere la memoria di questa storia da noi vissuta sarebbe già impresa ambiziosa, ma Futura vorrebbe non essere solo un contenitore di idee nostalgiche, per quanto nobili”.

Il Covid ha impedito la manifestazione di un anno fa a Rapolano. Cosa celebrava?

“Purtroppo i temi della Pace continuano ad essere attuali (“freschi di stampa”, direi…), non altrettanto, forse, la solidarietà tra i popoli. Ci sembrava pertanto importante riaffermarli anche con il racconto di come il movimento per la Pace prese il via nel Senese, nel luglio del 1980. Di lì a poco ci sarebbe stata la grande manifestazione di Comiso e poi il movimento pacifista avrebbe invaso le piazze di tutta Europa, ma a Rapolano, quell’estate, se ne videro i primi embrioni. Allora fummo precursori e ci piacerebbe ribadire i medesimi principi, seppure gli scenari geopolitici siano molto più complessi di quelli degli anni ’80, quando il mondo era diviso in blocchi”.

Attualizzando, cosa rimane valido dei principi della FGCI e cosa avete mantenuto nella vostra identità di adulti? Ritieni che siano ancora proponibili ed accettabili dai giovani di oggi?

“Credo sia parte dell’essere giovani lo slancio altruistico, il sentirsi parte di una collettività, il desiderio di cambiare il mondo, di vederlo più giusto, equo e vivibile. La FGCI rappresentava il luogo dove trovare altri giovani con lo stesso slancio, quindi la possibilità di condividere un progetto di cambiamento, ma anche la quotidianità tipica della nostra età. Sono stati anni formativi fatti di discussioni, che so, su quali fossero le migliori politiche ecologiche e di serate che finivano a gavettoni. Sono stati anni in cui si sono costruiti legami forti, rapporti che si riannodano con semplicità anche dopo anni”.

“Penso – riprende Stefania – che quegli anni abbiano lasciato nel nostro vivere quotidiano l’etica dell’appartenenza ad una collettività, il desiderio di comprendere il mondo che ci circonda e di renderlo migliore. Ognuno di noi ha continuato a fare politica (quella alta…) in modi diversi: alcuni continuando con la militanza attiva, altri cercando semplicemente, ma pervicacemente, di praticare quei principi nel proprio lavoro e nel privato”.

Molte e qualificate sono state infatti le adesioni a distanza di anni, ma poi con i distanziamenti…

“L’epidemia di COVID-19 ha molto ridimensionato le nostre idee ed i nostri propositi. Difficile pensare alla ricostruzione di una rete di rapporti senza il contatto fisico. Una pagina Facebook, un filmato e ora un piccolo sito internet (https://www.associazionefuturasiena.com) non possono certo sostituire occasioni d’incontro. A questo va aggiunta la battuta di arresto, anche emotiva, per la perdita di quella che era stata la vera ispiratrice delle “riunione degli ex figgicciotti”: Luana Garzia, stroncata da una malattia che aveva combattuto a lungo”.

“Ai giovani di oggi – conclude la Presidente di Futura – abbiamo poche parole da dire. Se non che gli anni della giovinezza vanno vissuti. Non con l’ansia di diventare adulti e neppure con la presunzione di restare eternamente giovani. Sono però gli anni della formazione della coscienza di ciascuno di noi. Delle amicizie vere che restano. Non vanno sprecati, non vanno semplicemente consumati. Se dentro ci mettiamo un pizzico di interesse sociale, di interessi collettivi, non guasta. Sì, insomma, un pizzico di politica, come la intendeva Enrico Berlinguer”.

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