Basta fermarsi per un caffè a San Quirico d’Orcia per capire che siamo già entrati in clima della Festa del Barbarossa – https://www.festadelbarbarossa.it/ -: la 61sima. Cioè, alla Festa vera e propria, con tutto il suo rituale cadenzato che avrà inizio con lo svelamento delle brocche realizzate da Sebastiano Pelli, manca quasi un mese (14-18 giugno), ma con lo scorso fine settimana i quartieri hanno preso il via con le proprie tre giorni di cenini e baldoria.
Sono un’anteprima del “Barbarossa”. Ha iniziato Castello, alla fine di questa settimana sarà la volta del Prato con il suo “Aspettando l’Imperatore”, quindi toccherà al Borgo a Bagno a Vignoni e per ultimo Canneti.
Con Giacomo Pistoi, capitano di Prato, riprendiamo il filo di un discorso interrotto. Quasi taciturno e un pizzico scontroso, ha fatto approvare sabato scorso in veste di presidente un bilancio che segna il definitivo ritorno all’utile della Coop Valdorcia. Ciarliero e affabile come non mai inizia invece questa settimana pieno di devoto amore per i colori del suo Prato e tutti coloro che lo rendono da anni incontrastato dominatore nel gioco delle bandiere. E le brocche vinte stanno lì a confermarlo.
Allora, capitano, se uno volesse venire a portarti il proprio saluto che cosa si deve aspettare?
“Il meglio. Ci stiamo lavorando da giorni. Nel fine settimana – 26-28 maggio – il Quartiere Prato si ammanterà di biancoverde e negli splendidi giardini di via Matteotti saremmo pronti ad accogliere tutti coloro che vogliono mangiare valdorciano sotto le mura storiche degli Horti Leonini”.
Paura per il meteo?
“Non ci soddisfa, ma ci faremmo trovare preparati, quantomeno per stare insieme in allegria”.
Tutte le volte ci parla di quanto sono bravi a lavorare assieme quelli del quartiere Prato…
“Poche parole sennò mi scappa una lacrima. Guarda l’altro giorno c’erano dei ragazzi che avevano preso l’impegno di fare un lavoro, ma c’erano anche i compiti di scuola. Hanno portato i libri alla sede del quartiere e hanno fatto l’uno e l’altro. Mi ci so’ commosso. E poi è troppo bello veder risvegliare il Quartiere a primavera. Ci sono le cuoche che organizzano la cucina, gli uomini e i ragazzi che allestiscono lo stand e tanti giovani che pur di stare in Quartiere si inventano qualsiasi cosa. E’ questo che ripaga il lavoro che c’è dietro e sono contento quando vedo tante generazioni unite per un unico scopo che si chiama Quartiere Prato”.
Ovvia, allora quando veniamo?
“Perché non il 26 maggio? Venerdì sarà la serata dedicata ai giovani. Vi assicuro che poi ciascuno trova il proprio posto e alla fine si divertono proprio tutti. E perché non tornarci anche il giorno dopo? Sabato 27 maggioci sarà una seratona tanto per single che per famiglie. C’è da tener conto che il sabato l’aspetto gastronomico e i piatti tipici valdorciani sotto i nostri colori, prendono decisamente il centro del programma”.
E magari ci facciamo un salto anche domenica, no?
“Guarda, lo stavo per dire. Domenica 28 maggio vi assicuro un’esibizione tutta Bianco-Verde. Ci sarà la sfilata in corteo storico che inizierà in Via Dante per esplodere in Piazza della Libertà con i nostri piccoli e grandi alfieri e tamburini. Saranno con noi il Terziere di Porta Fiorentina di Castiglion Fiorentino e la Contrada di Voltaia di Piancastagnaio. Per chi si appassiona a vedere volteggiare bandiere e rullar tamburi è un bel momento”.
Però si resta digiuni…
“Macché al Quartiere Prato… non potrà succedere Mai. Seguirà il cenone di chiusura che è l’apice del nostro lavoro ed il momento in cui, anche chi ha lavorato all’organizzazione fino a quel momento, può sentirsi coccolato e riverito nella magica atmosfera del quartiere Prato”.