Ecco i candidati giocanti a San Gimignano, Casole d’Elsa, Radicondoli e Monteriggioni
Ad analisi fatta dei grandi centri popolosi della Valdelsa – Poggibonsi e Colle – siamo a guardare cosa succede nella così detta Valdelsa minore. Partiamo da San Gimignano che è demograficamente meno importante di Monteriggioni ma sicuramente gli è infinitamente superiore quanto a fama e notorietà. Per tutte le altre considerazioni riproponiamo quanto detto nel preambolo generale.
San Gimignano
La storia da raccontare sembrerebbe semplice. Andrea Marrucci è l’attuale sindaco. Cinque anni fa, ricevette da Bassi il testimone e lui lo ha retto non perdendo quote di consenso particolari, tanto che Niccolò Guicciardini, segretario dell’Unione Pd, lo ha rimesso in corsa per un secondo mandato ben prima di Natale. I temi della cittadina sono comuni a molte altre municipalità: lo sviluppo del turismo senza snaturare l’ambiente urbano, un po’ di cultura, il recupero di grandi contenitori, il benessere e i servizi delle frazioni. L’ultima settimana Marrucci l’ha passata in buona parte a fianco della sua Vernaccia che a ogni Vinitaly deve rispondere agli assalti dei bianchi veneti, laziali e marchigiani. In epoca più recente Marrucci avrà sicuramente iniziato a raccogliere le proposte del campo largo, ma l’ufficialità sulle squadre da formare ancora non sembra esserci.
Al momento ha un solo competitor, come in pratica avvenne cinque anni fa con Federico Montagnani che non andò oltre il 30%. Il Centrodestra quando crede alla possibilità di ribaltone è perché affida le proprie speranze agli ambienti del commercio dove sicuramente ci sono persone che vorrebbero un Comune più partigiano e disponibile. Può essere assimilato alla categoria il neo candidato, Antonio Lavecchia, simpatizzante leghista, originario di Corleto Perticara in Basilicata ma da anni insediato nella città turrita. Purtroppo per lui la sua presentazione è avvenuta all’indomani del disastro nel cantiere di Firenze e quel momento non si è trasformato in evento anche per le molte defezioni dei presentatori. Non è che siano molte le iniziative messe in campo dal candidato, ciascuna dipende da quando e quanto si apriranno le casse delle segreterie romane; e questa è cosa che finché la Meloni non ha le idee chiare sulle Europee sembra di là da venire.
Casole d’Elsa
Abbiamo detto che nella Valdelsa è l’unica amministrazione uscente a guida Centrodestra; e ora, per rinnovarla, si sfidano tre liste civiche. Ma è un casino di proporzioni crescenti, in quanto la lista che ad oggi esprime il sindaco Andrea Pieragnoli – Pensare Comune, 63,33% nel 2019 -, ha fatto le “primarie” che hanno scelto un altro candidato, Alfio Barbagallo, che ha preso, alle primarie, forte dell’appoggio dell’ex sindaco Piero Pii (2014-19), circa trecento preferenze in una comunità che manda al voto complessivamente duemila persone.
Cosa si vota a Casole? Allora, innanzitutto diremmo la continuità amministrativa che, a vedere gli ultimi provvedimenti, non è di poco conto, perché oltre le solite bitumazioni e asfaltature, c’è la recente approvazione definitiva del Piano strutturale che Casole ha deciso di rendere intercomunale con Radicondoli.
In questa situazione Andrea Pieragnoli si ricandida. Non otterrà molto dalla Lega che a Casole latita e poco anche da Forza Italia che sembra propendere per Barbagallo, ma i Fratelli d’Italia gli sono a fianco convinti. Il caso diventa più unico che raro nella provincia perché Pieragnoli i voti che gli servono intende prenderli a sinistra: la cosa si è saputa quando i malpancismi nel Pd locale hanno cessato di esser mascherati e sono diventati abbastanza espressi.
Federico Verponziani è a capo della terza lista civica. Si deve far conoscere. Più giovane degli altri, parla di beni comuni, trasparenza, giustizia sociale, temi cioè che stanno nello zaino della Sinistra-Sinistra e dei pacifisti.
In altra parte di questo giornale è presente su richiesta della Lista Noi ci Siamo una rettifica.
Radicondoli
Se il pulmino per il mare fruttasse voti, Francesco Guarguaglini, sindaco uscente sarebbe un pezzo avanti, ma forse non è così e bisognerebbe conoscere bene il parere della gente su come sono stati portati avanti in questi anni i rapporti con i gestori di energia ed i risultati dei lavori di canalizzazione che sono andati avanti parecchio. Troppo?
Non possiamo contare sui suggerimenti dell’amico Fiorenzani che vive Radicondoli solo con la bella stagione, ma gli chiederemo lumi. Probabilmente va tenuto in considerazione quest’aspetto: sono elezioni cui partecipano 550 elettori e che si vincono con un po’ più di trecento di essi. Il candidato che vuol farsi eleggere o rieleggere deve avere sempre chiarezza sul polso degli elettori: entrare in attrito con un borgo o qualche famiglia popolosa può esser pesante.
Tra questa brava gente di comunità montana è avvenuto questo? Perché Luca Moda, vicesindaco, ora sfida Guarguaglini? Marco Giordano è il terzo in lizza, anzi quello che ci riprova in coerenza con le proprie idee: cinque anni fa giunse terzo con 49 voti.
Monteriggioni
Lo strano comune. Mezzo urbano e mezzo agreste. Parte da Belverde e Montarioso, traversa le Masse e arriva ai confini di Staggia, i suoi amministratori hanno per anni teorizzato la contiguità. Con Siena per i siti appena detti (ma anche Tognazza e Uopini), con Castelnuovo per Quercegrossa. E tuttavia ha un sacco di gente che potrebbe votare. Per ora gli sfidanti sono tre: il sindaco uscente Andrea Frosini del Pd, la ex sindaca Raffaella Senesi, sua predecessora (2014-19) e Moreno Giardini.
Prima riflessione. Tutti e tre erano in lizza cinque anni fa: Frosini 2311 voti, Senesi 1242 e Giardini 1190. Considerando che, se secondo e terzo fossero stati insieme, avrebbero vinto, c’è da dire che a Monteriggioni l’espressione di una sintesi, anche con l’aiuto della politica dei partiti non sembra facile. E difatti cinque anni fa si candidarono anche per M5S (Francesco Marinucci) e dieci anni fa, quando la Senesi vinse per il centrosinistra, erano addirittura in cinque a sfidarsi.
In una riflessione piatta ci verrebbe da dire che le palle non sono ferme. Andrea Frosini viene sostenuto sicuramente da un centrosinistra dove la gente fa a gara per stargli accanto. Giardini cinque anni rappresentava tutti e tre i partiti di centrodestra e ora c’è solo la Lega a tentare il braccio di ferro sul suo nome. Fratelli d’Italia invece è dichiaratamente a sostegno della Senesi, donna forte e volitiva che già si è messa a rovistare nella qualità dei servizi offerti, mentre Forza Italia al momento non prende parte, né si schiera.
(Le foto sono prese in larga parte dalle pagine pubbliche sui social dei candidati, la foto-copertina è un’immagine di Gabriele Turini sulla Francigena in Valdelsa)
(4 – continua)